: Il Congresso di Vienna e il nuovo ordine europeo

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Transcript della presentazione:

1814-1815: Il Congresso di Vienna e il nuovo ordine europeo Lavoro realizzato da Emanuel Guardino 4D a.S 2016/2017

Il Congresso di Vienna Dopo la sconfitta di Napoleone a Lipsia il primo Novembre 1814 ebbe inizio a Vienna un Congresso, conclusosi il nove Giugno 1815 poco prima della sconfitta di Napoleone a Waterloo, voluto dalle potenze vincitrici: Austria rappresentata da Metternich, Francia rappresentata da Talleyrand , Prussia rappresentata da Hardenberg, Inghilterra rappresentata da Castelreagh e Russia da Alessandro I. Scopo del congresso era quello di creare un nuovo ordine Europeo che garantisse la pace, la stabilità e la salvaguardia degli interessi delle grandi potenze, tutta via non tenne conto delle aspirazioni dei popoli né dei forti movimenti liberari diffusi ovunque nel continente.

La sfida della modernità sul piano politico La Rivoluzione Francese e l’impegno di Napoleone avevano spazzato via l’assolutismo monarchico e dato vita ad una serie di riforme, investenti vari settori, che richiedevano la presenza della borghesia in vari campi. Questa a sua volta chiedeva di partecipare alla vita politica con l’introduzione di Costituzioni. Parlamenti, Governi, in sintesi era il tempo di affrontare una nuova politica capace di sfidare la monarchia assoluta, una sfida che venne accettata dai Paesi vincitori e che veniva a presentarsi sia con il volto dell’efficienza tecnica della borghesia, sia con le nuove idee liberali. I lavori che guidarono il Congresso furono essenzialmente due : il principio di legittimità con cui si stabiliva che ogni Stato doveva essere restituito al proprio legittimo Sovrano e il principio di equilibrio con cui si stabiliva che nessuno Stato doveva diventare troppo forte e pericoloso.

La nuova carta che ridisegna i confini Europei L’impero di Napoleone venne diviso tra le potenze vincitrici per cui si ridisegnarono i nuovi confini dell’Europa. In Francia tornarono i Borboni, mantenne il suo ruolo di grande potenza e i territori che costituivano la sua eredità storica, salì sul trono di Francia Luigi XVII e lo Stato fu circondato da una serie di Stati-cuscinetto in grado di garantirgli lo status di grande potenza . Spagna e Portogallo non subirono cambiamenti territoriali, mentre il Regno di Prussia acquistò la Sassonia e la Romania, ma perse la Polonia che passò alla Russia congiuntamente alla Finlandia. L’Italia venne divisa in molti Staterelli che erano sotto il controllo diretto e indiretto dell’Austria, alla Confederazione Germanica spettò la presidenza dell’Austria al posto del Sacro Romano Impero. Si completerà così la Restaurazione. Restava però aperta la questione dell’Oriente al cui centro restavano i Balcani, terre ambite perché si aprivano sul mar Mediterraneo, allora al centro delle rotte commerciali.

La pace: alleanza tra Stati e Chiesa Completata la Restaurazione, ridefiniti i nuovi confini e riportati sul trono gli antichi sovrani, la preoccupazione restava quella di mantenere lo ‘status quo’, minacciato dalla borghesia, dai militari e dalla piccola nobiltà, che aveva maturato l’idea di Nazione e di cittadino attivo, partecipe della vita politica. I nuovi sovrani, tali per grazia di Dio trovarono un alleato nella Chiesa e, nell’intento di reprimere ogni forma d’insurrezione, Austria, Prussia e Russia firmarono la Santa Alleanza con cui i sovrani si impegnavano a intervenire per reprimere in Europa ogni forma d’insurrezione. La Francia vi aderì come potenza esterna, mancava però l’Inghilterra i cui interessi erano rivolti al mare e non alle terre ferme del Vecchio Continente , tuttavia, nell’intento di frenare eventuali velleità espansionistiche della Francia, firmò con le tre potenze della Santa Alleanza la Quadruplice Alleanza e così queste si trovarono a far parte di un doppio gioco: alleati dell’Inghilterra e nel contempo della Francia, due Potenze dichiaratamente nemiche.

Inizia l’epopea del Risorgimento Ristabilitosi in Europa l’assolutismo, l’interesse primario era quello di far tacere ogni spirito liberale, ma era difficile perché le idee di libertà circolavano tra la borghesia, i circoli militari e la nobiltà . Le masse popolari tacevano, paghi di avere pane e pace dopo tanti anni di guerra, ma senza la loro partecipazione non si poteva ottenere nessuna libertà. Nacquero le Società Segrete, quali Carboneria, Massoneria, Giovane Italia, all’interno delle quali si organizzarono i primi moti insurrezionali che dal 1820-1821, interessarono la Spagna, il regno delle due Sicilie e il Piemonte. I moti partirono come moti per la Costituzione e furono tutti soffocati per l’intervento dell’Austria, tuttavia servirono a svegliare gradualmente le coscienze, il popolo prenderà coscienza della propria condizione di sudditanza, prenderà una posizione più attiva e quello che nacque come moto per le Costituzioni sarà destinato a diventare un moto indipendentista e unitario. Si apriva così l’età del Risorgimento