LUCANO Nipote di Seneca il filosofo (zio) e come lo zio e anche Petronio riceve l’ordine da parte di Nerone di darsi la morte a soli 25 anni. Sia Seneca.

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Transcript della presentazione:

LUCANO Nipote di Seneca il filosofo (zio) e come lo zio e anche Petronio riceve l’ordine da parte di Nerone di darsi la morte a soli 25 anni. Sia Seneca che Lucano che Petronio erano stati coinvolti nella congiura dei Pisoni.

La “Pharsalia” o “Bellum civile” In italiano: ‘Farsaglia’ Argomento dell’opera è la guerra civile fra Cesare (della fazione dei populares) e Pompeo (optimates) nella battaglia definitiva di Farsalo in Grecia (nel 48 a.C.) con la vittoria di Cesare e la sconfitta di Pompeo Poema epico in esametri composto da 10 libri Nerone sognava un poema epico sulla storia di Roma, ma l’opera di Lucano non esalta affatto l’imperatore, anzi è una condanna del regime imperiale nel rimpianto dell’antica libertà repubblicana

Lucano come anti-Virgilio Farsaglia come anti-Eneide Ad un confronto con Virgilio la poesia di Lucano sembra proporsi come una confutazione del modello, un rovesciamento del genere epico: non cantare la gloria, ma la decadenza di Roma Anziché lodare l’ascesa della città da umili origini, ne mette in evidenza l’inarrestabile rovina La visione di Lucano è generalmente pessimistica Il poema è dominato da toni cupi: descrizioni di rovine, stragi, pestilenze, visioni di mari e di cieli in tempesta, scene di masse in tumulto

Rapporti con Nerone: prima pro, poi contro Come lo zio Seneca anche Lucano in un primo momento è favorevole all’imperatore, per il quale scrive anche un elogio, ma poi diventa ostile a Nerone e con uno spirito di opposizione all’impero Si sente nel suo poema un senso di nostalgia per l’antica repubblica e per l’antico ideale di libertà Questo ideale di libertà è rappresentato nell’opera dal personaggio di Catone l’Uticense, che si diede la morte ad Utica (nell’Africa settentrionale, a nord di Cartagine) per non sottostare al dominio di Cesare

I personaggi del poema sono dei simboli CESARE: negativo. Rappresenta la brama di potere, è più temuto che amato dal popolo, è l’incarnazione del furor scatenato dal destino contro l’antica potenza di Roma, è il trionfo dell’irrazionale sul razionale POMPEO: neutro, ma più sul negativo che sul positivo. Essendo lo sconfitto, è l’eroe sfortunato, passivo fino a risultare patetico, in balìa del fato; rappresenta il rovesciamento del ‘pio’ Enea di Virgilio CATONE: positivo. È l’emblema del saggio stoico, l’incarnazione dell’ideale della libertà, in nome della quale si suicida rispondendo alla sua coscienza

Lo stile del poema Per le riflessioni personali, i commenti sulla materia narrata e le brevi sentenze lo stile di Lucano è molto simile a quello di Seneca Le sentenze concettistiche avvicinano inoltre il suo stile a quello oratorio Frasi costruite ad effetto Forte tensione emotiva Spinta al sublime, con il rischio però di scadere a volte nella retorica L’obiettività storica è deformata dai suoi fini ideologici