LA RIVOLUZIONE FRANCESE

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Transcript della presentazione:

LA RIVOLUZIONE FRANCESE 1789

Riassunto delle puntate precedenti 9 luglio 1789: gli Stati Generali si proclamano Assemblea Nazionale Costituente 14 luglio 1789: presa della Bastiglia 3 settembre 1791: l’Assemblea Nazionale approva la Costituzione e il 30 settembre si scioglie, sostituita dall’Assemblea legislativa

La Costituzione del 1791 Il Re e l’Asseblea sono i due perni della Costituzione. L’elezione dei deputati è prevista a suffragio ristretto su base censitaria: cittadini attivi sono coloro che pagavano tasse per un valore corrispondente ad almeno tre giornate lavorative. Principio della separazione dei poteri: al Re compete il solo potere esecutivo, mentre il potere legislativo viene affidato all’Assemblea Nazionale Legislativa, composta di 745 deputati ed eletta per la durata di due anni. Il Re, non detiene più neanche la nomina dei magistrati, che vengono eletti con le medesime procedure previste per l'elezione dell'Assemblea Legislativa. Grande importanza viene data alla «legge», definita «espressione della volontà generale»

L’Assemblea Legislativa del 1791

La riorganizzazione del territorio Con la legge del 22 dicembre 1789 l'Assemblea crea 83 dipartimenti (circoscrizioni amministrative, giudiziarie, fiscali e religiose), ai quali vengono dati nomi legati alla loro geografia fisica o del tutto artificiali, purché sia evitato qualsiasi riferimento storico e culturale. Si trattava di far prevalere, rispetto a regioni che hanno una cultura comune (Savoia o Delfinato, Bretagna o Provenza), una divisione territoriale stabilita dall’alto e il cui fine non è promuovere le autonomie locali. In alcuni casi verrà superato il senso del ridicolo, anche rispetto ai nomi alle città, modificando per esempio il nome di Bourg-la-Reine («Borgo della Regina») in Bourg-Égalité («Borgo dell’Uguaglianza») e quello di Grenoble (che conteneva la parola «noble», «nobile») in Grelibre.

La distruzione dei corpi intermedi Con la legge proposta dal deputato Isaac René Guy Le Chapelier e approvata il 14 giugno 1791 vengono aboliti le corporazioni, l’apprendistato e il diritto di sciopero, e sono vietate tutte le associazioni padronali e operaie, perché il nuovo regime non può ammettere l’esistenza di realtà fra lo Stato e i cittadini. Il risultato è che il movimento rivoluzionario, diffidando delle associazioni ed esaltando le libertà individuali, impedisce ai cittadini di organizzarsi in realtà autonome. La distruzione dei corpi intermedi non è stata ideata completamente ex novo dalla Rivoluzione ma è stata preparata dall’assolutismo regio.

La fuga del re a Varennes (giugno 1791) .

La guerra Le potenze europee temono che le idee rivoluzionarie si propaghino oltre i confini francesi e quindi minacciano un intervento armato contro la Francia. I repubblicani vogliono la guerra perché contrari al re (che forse aveva preso accordi segreti con gli altri monarchi europei); il re e i nobili vogliono la guerra perché sperano che i rivoluzionari siano sconfitti. Il 20 aprile 1792 l’Assemblea Legislativa dichiara guerra al re di Ungheria e di Boemia, Francesco II. L’11 luglio l’Assemblea annuncia che la patria è in pericolo. Migliaia di volontari giungono a Parigi dalle campagne. Il gruppo di Marsiglia arriva a Parigi cantando un nuovo inno, detto appunto la «Marsigliese. 8

Il primo assalto alle Tuileries (20 giugno 1792) Il secondo assalto alle Tuileries e la fine della monarchia (10 agosto 1792)

Le stragi di settembre (1792)

La battaglia di Valmy Il 20 settembre 1792 i francesi sconfiggono a Valmy i prussiani, allontanando la minaccia dell’invasione. Questa battaglia segna l'inizio delle guerre rivoluzionarie francesi che, seguite dalle guerre napoleoniche, durano oltre un ventennio, fino alla caduta di Napoleone. A Valmy «finisce il vecchio mondo e inizia una nuova era», come dirà il poeta tedesco Goethe, fisicamente presente all’evento tra le file prussiane

Insurrezione del popolo di Parigi Nasce la repubblica Insurrezione del popolo di Parigi La crisi di credibilità della monarchia favorisce nell’Assemblea Legislativa... Elezione della Convenzione a suffragio universale (ma vota solo il 10 per cento) Proclamazione della repubblica (21 settembre 1792) Crisi istituzionale ... la prevalenza dei gruppi di sinistra, in particolare dei giacobini guidati dai girondini Guerra e crisi economica

La decapitazione del re

La Costituzione del 1793 La Costituzione del 1793, anche detta Costituzione montagnarda o giacobina, è la carta costituzionale redatta dalla Convenzione Nazionale, assemblea parlamentare eletta a suffragio universale maschile che, il 21 settembre 1792, proclama la Repubblica. Si presenta con un preambolo diverso da quello del 1789 e ispirato alle idee rousseauiane: «il fine della società è la felicità comune». La sovranità nazionale è sostituita da quella popolare: ogni cittadino è titolare del potere attraverso il voto espresso a suffragio universale e diretto. Ogni potere viene posto nelle mani di una assemblea legislativa eletta ogni anno a suffragio universale. Questa assemblea eleggeva a propria volta un consiglio esecutivo composto da 24 membri. L’articolo 10 stabiliva la supremazia della legge sul potere giudiziario. La legge era l’unica fonte alla quale il giudice doveva appellarsi per giudicare il caso per cui era stato adito. Il giudice diveniva così un semplice esecutore meccanico. Approvata il 28 giugno 1793, non entrerà mai in vigore a partire dal decreto del 10 ottobre 1793, che stabiliva che il governo sarebbe stato «rivoluzionario fino alla pace». Inizia così il periodo del regime del Terrore nel quale si contravverrà sistematicamente alla tutela e al rispetto di quei diritti e quelle libertà sanciti in questa Costituzione e nella Dichiarazione del 1789.

La fine dei girondini Dopo l'insurrezione del 10 agosto 1792 viene fondato il Consiglio esecutivo provvisorio, che riunisce i sei maggiori ministeri. In seguito alle sconfitte militari, al tradimento del generale Dumouriez e alla rivolta vandeana, viene affiancato dal Comitato di salute pubblica, un organo governativo composto dai principali rivoluzionari. Creato dalla Convenzione Nazionale il 17 germinale dell’anno I (6 aprile 1793). Dispone di pieni poteri economici e militari e controlla l’autorità giudiziaria. Il 2 giugno la Convenzione viene circondata da reparti di sanculotti, che ottengono l’arresto dei capi girondini.

Il Terrore Convenzione Conflitto tra girondini e montagnardi Condanna ed esecuzione del re Comitato di salute pubblica Provvedimenti eccezionali in campo economico e sociale Sospensione delle garanzie costituzionali Crisi militare Crisi economica Crisi politica Insurrezione della Vandea Convenzione Costituzione democratica del 1793 (“anno 1”)

Il regime del Terrore La caduta dei girondini incoraggia la rivolta a Tolone, Marsiglia e Lione, dove la popolazione insorge contro il centralismo di Parigi. Nella capitale la crisi economica tiene i sanculotti continuamente in agitazione. Su loro pressione, il 10 luglio viene nominato un nuovo Comitato, composto in maggioranza da giacobini. Il Comitato introduce una serie di misure repressive di crescente durezza contro gli avversari politici sia dell'estrema sinistra, sia della destra repubblicana, sia delle fazioni realiste. La «legge dei sospetti» considera sospetti, e quindi passibili di essere arrestati e deferiti al Tribunale rivoluzionario, coloro che non avevano compiuto «i loro doveri civici», quelli che si erano mostrati «partigiani del federalismo e nemici della libertà», e tutti coloro che avevano accolto con «indifferenza» la Costituzione o che, «non avendo fatto nulla contro la libertà, non hanno comunque fatto niente per essa».

La rivoluzione divora i suoi figli Le posizione sempre più estreme della rivoluzione finiscono per dividere i rivoluzionari. Robespierre fa condannare e ghigliottinare Danton e i suoi seguaci che volevano la fine del Terrore. Oltre ai nobili e al clero, anche la borghesia è duramente colpita dalla rivoluzione, in quanto il terrore e le leggi popolari non ne permettono lo sviluppo e l’imprenditorialità. Giugno 1794, vittoria dei francesi a Fleurus contro la coalizione europea. Robespierre comincia ad essere isolato e lo scontento produce un colpo di Stato: Robespierre e un centinaio di seguaci vengono arrestati il 27 luglio 1794 (9 Termidoro) e ghigliottinati il giorno successivo.

La Costituzione del 1795 La Convenzione nazionale redige una nuova Costituzione (agosto 1795). Il potere legislativo viene attribuito a due camere, il Consiglio dei Cinquecento, che propone le leggi, e il Consiglio degli Anziani (250), che delibera su queste proposte, senza poterle emendare. Il potere esecutivo spetta a un Direttorio composto da 5 membri, eletti dagli Anziani. Vengono riaffermati i diritti e le libertà personali, mentre il diritto di voto ritorna censitario. Con i suoi 377 articoli, contro i 210 di quella del 1791 e 124 del 1793, è il più lungo testo della storia rivoluzionaria.