L’imprenditorialità in rosa “Turn every obstacle into an opportunity”
Di cosa stiamo parlando? Impresa femminile Legge 215/1992: Le imprese individuali in cui il titolare è donna. Le società di persone o le cooperative in cui la maggioranza dei soci è costituita da donne o la maggioranza delle quote di capitale è detenuta da donne. Le società di capitali in cui la maggioranza dei componenti dell’organo di amministrazione è costituita da donne o la maggioranza delle quote di capitale è detenuta da donne. I consorzi composti dal 51% o più da imprese femminili come sopra definite.
Contenuto della ricerca Dove: in Italia. Quali dati: Camera di Commercio, Borsa Italiana, ISTAT, Coldiretti. Quando: 2014-2016. Come? 1. Differenze territoriali. 2. Rilevanze settoriali. 3. Problema dei finanziamenti. Il tasso di imprenditorialità femminile è minore rispetto a quello maschile. Inoltre, le imprese femminili sono più piccole di quelle maschili.
Perché le imprese femminili sono più piccole? Simon: le imprese che crescono sono quelle che riescono a sfruttare le opportunità di investimento che il mercato offre. Odile Robotti (Learning Edge srl): le imprese guidate da donne riescono a percepire, e quindi a sfruttare, in misura minore tali opportunità. Le imprese femminili mantengono nel tempo dimensioni minori rispetto a quelle maschili, perché hanno meno opportunità di crescita. L’esito è che la presenza femminile a capo di attività imprenditoriali di dimensioni medio-grandi è molto bassa… Non solo in Italia. In Europa il valore si aggira attorno al 2%.
Differenze territoriali
Differenze territoriali In Italia, il tasso di imprenditorialità femminile al Sud è maggiore rispetto al Nord. La regione con il maggior tasso di imprese femminili è il Molise (28,3%). Il tasso più basso, invece, è stato registrato in Trentino Alto Adige (17,5%).
Differenze territoriali Il primo dato importante che emerge esaminando le tabelle è che in Italia il maggior numero di imprese registrate si ravvisa al Nord. La qualità e il grado di innovatività delle imprese nelle diverse regioni deriva dalle caratteristiche dell’ambiente circostante. È per questo che al Nord ci sono più registrate che al Centro e al Sud: perché al Nord la situazione economica è più florida. Tuttavia è dimostrato che il tasso di imprenditoria femminile al Sud è maggiore rispetto al Nord: questo si spiega attraverso un legame tra settore e distribuzione regionale.
Rilevanza settoriale
Rilevanza settoriale Le imprese femminili sono più piccole e sono maggiormente presenti nel settore dei servizi (della cura della persona, della sanità, delle attività legate alla famiglia). Il settore con minore presenza è quello delle costruzioni. Le giovani donne stanno anche cominciando a sperimentare forme di imprenditoria in diversi settori, molti dei quali storicamente "occupati" dagli uomini, tipo le attività finanziarie e assicurative, quelle del settore artistico, sportivo e di intrattenimento, quelle immobiliari e professionali, scientifiche e tecniche. Inoltre, delle 218.365 aziende rosa dell’agroalimentare, oltre 9 su 10 riguardano il comparto agricolo.
Donne e settore agricolo Coldiretti: nell’ultimo anno le donne italiane che hanno scelto di lavorare nell’agricoltura sono aumentate del 76%. L’agricoltura è sempre di più al femminile: in Italia ci sono oltre 1,3 milioni di donne lavoratrici agricole, di cui 227 mila imprenditrici. Si tratta di numeri molto elevati, considerando che in Francia le donne lavoratrici agricole sono 340 mila, mentre in Spagna 660 mila. La legislazione, anche grazie alle nuove misure introdotte con l’ultima legge di stabilità, è oggi favorevole a chi si vuole impegnare in agricoltura, e grazie ai piani di sviluppo rurale approvati dalla Commissione Europea sono in arrivo 21 miliardi di Euro fino al 2020, con nuove opportunità di lavoro nel settore agricolo, in Italia, per 20 mila giovani.
Donne e settore agricolo L’incrocio settore-territorio è molto importante: il fatto che al Sud ci siano più imprese femminili rispetto al Nord dipende dal fatto che al Sud c’è un maggior numero di imprese attive nel settore agricolo. Si tratta di un settore che pesa molto sull’economia del Mezzogiorno. Perché ci sono più imprese femminili che maschili nel settore agricolo? Parte del sommerso (circa il 30%) del nostro Paese sta, oltre che nei servizi, nel settore agricolo. Inoltre, nonostante la diffusa percezione di un inesorabile declino dell’occupazione in generale, questo settore produttivo non sembra aver risentito in modo evidente della crisi economica che ha colpito l’Europa (2008-2014).
Finanziamenti
Finanziamenti Le imprenditrici ricevono meno prestiti, a parità di altre condizioni, rispetto ad un imprenditore di sesso maschile. Le garanzie richieste alle imprenditrici sono maggiori per la concessione di fidi. I tassi di interesse applicati sui prestiti verso le donne sono più alti. Le donne ricorrono prevalentemente alle risorse personali, della famiglia e degli amici per il finanziamento della propria attività.
Finanziamenti Tuttavia, negli ultimi anni la situazione è leggermente migliorata: il Fondo Garanzia per il credito sulle PMI italiane ha garantito, tra il 2000 e il 2013, ben 42.500 imprese, il 13,1% delle quali sono state imprese femminili. L’ammontare di finanziamenti nel medesimo arco temporale è stato di 3,2 miliardi, di cui 1,87 miliardi garantiti. La maggior parte delle imprese femminili che ha avuto accesso alle garanzie del fondo è costituita da micro-imprese (79,2%), seguite dalle piccole (18,3%). Le medie costituiscono solo il 2,5% del totale delle imprese garantite, il che spiega perché le imprese femminili sono prevalentemente di tipo individuale.
Cosa ci aspettiamo dal futuro?
Cosa ci aspettiamo dal futuro? I dati dell’Osservatorio dell’Imprenditoria femminile di Unioncamere-InfoCamere, aggiornati al 30 settembre 2016, confermano la crescita della presenza femminile nel sistema produttivo nazionale. Dalla fine del 2015 ad oggi, il numero di imprese femminili è aumentato dello 0,07%, e ci si aspetta che possa crescere ulteriormente nei prossimi anni, riducendo sempre più il gap tra imprenditori uomini e donne. Tale crescita è stata dovuta in particolare a: Finanziamenti alle imprese femminili Quote rosa Prestiti agevolati Maggiore attenzione del policy maker (legge 215) Ruolo che la donna ricopre nella famiglia
Grazie per l’attenzione! Marco Alfonso Caputo Laura Di Battista Nicolò Ferrari Mario Improta Maria Maddalena Speziali