LE SCUOLE - INDICE 2. INIZIO 3. SCUOLA DI ALESSANDRIA M LE SCUOLE - INDICE 2. INIZIO 3. SCUOLA DI ALESSANDRIA 4. SCUOLE “ESPERIENZIALI” 6. TESTIMONIANZE AUTOREVOLI 9. SCUOLA DI ANTIOCHIA 11. CONFRONTO FRA LE SCUOLE
X M COME PRESENTARE IL CRISTIANESIMO ?
¤ ¤ ¤ TUTTAVIA... A.T. La LOGICA di questo metodo SE IL CRISTIANESIMO X Per PRESENTARE IL CRISTIANESIMO, si sono usati metodi diversi. Uno è il seguente: M DIO C'È (dimostr.razion.) DIFFICOLTÀ VALUTAZIONE PUÒ PARLARE La LOGICA di questo metodo è la seguente: 1- DIO C’È? con 400 milioni di atei! Sono tutti in malafede o sciocchi? DI FATTO HA PARLATO [Rivelazione] SE IL CRISTIANESIMO OGGI ESISTE ANCORA IN OCCIDENTE, LO SI DEVE A QUESTA STRADA. PER MEZZO: 2- HA PARLATO? CHI LO ASSICURA? Sono testi troppo lontani! di MOSÈ ¤ A.T. SE DIO PARLA TU GLI DEVI CREDERE dei PROFETI 3- Se fosse così sicuro che l’A.T. parla di Gesù, perché gli ebrei osservanti di oggi non si convertono? Tutti in mala fede? parla di ¤ DI FATTO DIO HA PARLATO: ANTICO E NUOVO TESTAM. ¤ DUNQUE TU GLI DEVI CREDERE CONCLUSIONE: SCARSO INTERESSE OGGI PER QUESTA STRADA: IL QUALE DISSE: TUTTAVIA... N. T. . . . . . CRISTIA- NESIMO TROPPO TEORICA ! . . . . . . . . . . SCUOLA DI ALESSANDRIA e di qui parte la catechesi
VIE ESPERIENZIALI - ANTROPOLOGICHE X DATO LO SCARSO INTERESSE, OGGI, PER LA LINEA DI ALESSANDRIA, SI SONO TENTATE M VIE ESPERIENZIALI - ANTROPOLOGICHE PARTONO DALL’UOMO STORICO: CRITICA: L'UOMO DEVE REALIZZARSI DATO DI ESPERIENZA: certo! CRISTO È LA REALIZZAZIONE DELL'UOMO VERO, MA SOLO SE CI SI FIDA DI CHI VUOLE EVANGELIZZARE DUNQUE SI DEVE CREDERE IN CRISTO E PERCHÉ NON IN ALTRI STORICAMENTE PIÙ VICINI? CHE È L’UNICO CHE PUÒ DARE UN SENSO ALLA NOSTRA VITA E QUINDI QUELLA FELICITÀ CHE TUTTI CERCHIAMO. VALUTAZIONE: - METODO DISORGANICO - DA "COMMESSI VIAGGIATORI"
ESEMPI DI VIE ESPERIENZIALI X ESEMPI DI VIE ESPERIENZIALI M
A confortare la nostra valutazione X M A confortare la nostra valutazione sui metodi esperienziali-antropologici valgano le parole di Giovanni Paolo II nella sua enciclica “CATECHESI TRADENDAE” + Già san Paolo nella IIª lettera ai Corinti esprimeva gli stessi concetti +
A.T. ! fede A differenza di quello di ALESSANDRIA, questo secondo X A differenza di quello di ALESSANDRIA, questo secondo metodo non parte appoggiandosi alla Filosofia, ma alla Storia: M Tuttavia quello della scuola di ALESSANDRIA non è stato l'unico modo di presentare il Cristianesimo, vediamone un secondo: A.T. parla DIO C'È (dimostr.razion.) PUÒ PARLARE DI FATTO HA PARLATO [Rivelazione] di MOSÈ dei PROFETI di IL QUALE DISSE: . . . . . CRISTIA- NESIMO PER MEZZO: N. T. SCUOLA DI ALESSANDRIA È ESISTITO UN UOMO: GESÙ FIL ST DISSE: "SONO FIGLIO DI DIO" CROCIFISSO, È RISORTO ? GLI APOSTOLI CONCLUSERO: "È FIGLIO DI DIO !" ST fede PREDICANO LA SUA ! fede GLI ASCOLTATORI: ? TEOLOGIA GESÙ, FIGLIO DI DIO, DISSE: N. T. DIO È PADRE CRISTIA- NESIMO . . . . . . . . . . SCUOLA DI ANTIOCHIA
! fede "È FIGLIO DI DIO !" fede VALUTAZIONE: È ESISTITO UN UOMO: GESÙ X M VALUTAZIONE: ST TEOL SCUOLA DI ANTIOCHIA È ESISTITO UN UOMO: GESÙ DISSE: "SONO FIGLIO DI DIO" CROCIFISSO, È RISORTO GLI APOSTOLI CONCLUSERO: "È FIGLIO DI DIO !" PREDICANO LA SUA GLI ASCOLTATORI: GESÙ, FIGLIO DI DIO, DISSE: ! fede fede ? N. T. DIO È PADRE . . . . . CRISTIA- NESIMO 1- Lavora sui DOCUMENTI della Storia (oggi è ritenuto più interessante) 2- Non gioca sulle abilità di persuasione del catechista 3- Collega la persona DIRETTA- MENTE (attraverso la Chiesa) al testo biblico 4- Non maschera l’atto di fede: ne rispetta la libertà 5- Sottolinea la “scelta” person. Perciò responsabilizza CONCLUSIONE: SEMBRA PIÙ ADERENTE ALLA MENTALITÀ DI OGGI QUINDI PREFERIBILE
DIO DIO PADRE Festa Natale principale Pasqua SC. ALESSANDRIA X SC. ALESSANDRIA SC. ANTIOCHIA M III sec. d.C. DIO DA DIO A PADRE Cristologia discendente Cristologia ascendente A UOMO DA UOMO GESÙ È VISTO COME IL DIO INCARNATO GESÙ È L’UOMO “FIGLIO DI DIO” [= DIO] Festa principale Natale Pasqua IL CONC. ECUM. DI CALCEDONIA (451) HA DICHIARATO CHE LE DUE SCUOLE SONO UGUALMENTE VALIDE
M FINE PRESENTAZIONE
DALL’ENCICLICA “CATECHESI TRADENDAE” X DALL’ENCICLICA “CATECHESI TRADENDAE” (Giovanni Paolo II - 16.10.1979 - n. 21-22) M Senza dimenticare l’interesse che hanno le molteplici occasioni di catechesi in relazione con la vita personale, familiare, sociale o ecclesiale, io insisto sulla necessità di un insegnamento cristiano organico e sistematico, perché da diverse parti si tende a minimizzarne l’importanza. È vano contrapporre l’ortoprassi all’ortodossia: il Cristianesimo è inseparabilmente l’una e l’altra cosa. Le convinzioni ferme e ponderate spingono all’azione coraggiosa e retta: lo sforzo per educare i fedeli a vivere oggi come discepoli di Cristo esige e facilita una scoperta approfondita del mistero del Cristo nella storia della salvezza. È altrettanto vano sostenere l’abbandono di uno studio serio e sistematico del messaggio di Cristo in nome di un metodo che privilegia l’esperienza vitale: nessuno può raggiungere la verità integrale con una semplice esperienza privata, cioè senza una spiegazione adeguata del messaggio di Cristo, che è “Via, Verità e Vita” (Gv 14,6). é
DALLA IIª LETTERA AI CORINTI (4,1-6) X DALLA IIª LETTERA AI CORINTI (4,1-6) M 1Perciò, investiti di questo ministero per la misericordia che ci è stata usata, non ci perdiamo d’animo; 2ma, rifiutando indegni sotterfugi, senza comportarci con astuzia, né falsificando la parola di Dio, ci presentiamo davanti alla coscienza di ogni uomo, al cospetto di Dio, con la manifestazione della verità. 3E se anche il nostro Vangelo è velato, lo è per quelli che si perdono, 4ai quali il dio di questo secolo ha accecato la mente incredula perché non vedano il fulgore del Vangelo della gloria di Cristo, immagine di Dio. 5Perché noi non predichiamo noi stessi, ma Gesù Cristo Signore; quanto a noi, siamo i vostri servi in Cristo. 6E Dio che disse: Brilli la luce dalle tenebre, è brillato nei nostri cuori, per far risplendere la conoscenza della gloria divina che rifulge sul volto di Cristo é
M FINE INSERTI