VI Domenica ordinaria 12 Febbraio 2017 Gruppo Biblico VI Domenica ordinaria 12 Febbraio 2017 Gesù è un punto discriminante tra antico e nuovo. Riflettendo sul senso della legge antica, egli propone ai suoi discepoli un di più che deve caratterizzarli, per andare oltre l’esteriorità o il formalismo, toccando l’essere più profondo di ognuno di noi.
Il Vangelo Il vangelo riassume la proposta di Gesù in una serie di ‘antitesi’. Non si tratta però di creare un contrasto tra legge e vangelo o persino di metterli tra loro in contraddizione. Gesù parla di compimento, di pienezza. Si tratta di cogliere quella ‘giustizia più alta’ che per Gesù è la vera anima dell’alleanza tra Dio e l’umanità. Prima Lettura: Siracide 15,15-20 Salmo 118: Beato chi cammina nella legge del Signore Seconda Lettura: 1 Corinzi 2,6-10 Vangelo: Matteo 5,17-37
Le Letture Già nella prima lettura veniamo condotti verso questo orientamento. Il messaggio del testo sapienziale parla di un’adesione non puramente esteriore e formale, ma responsabile, alla parola di Dio. Nella seconda lettura Paolo continua la riflessione sul tema della sapienza di Dio a cui i credenti devono guardare per orientare la propria esistenza. Con le divisioni all’interno della comunità cristiana essi si rendono incapaci di comprendere la sapienza divina ora rivelata in Gesù. Prima Lettura: Siracide 15,15-20 Salmo 118: Beato chi cammina nella legge del Signore Seconda Lettura: 1 Corinzi 2,6-10 Vangelo: Matteo 5,17-37
Il Vangelo La lunga pagina con cui prosegue il discorso della montagna in Matteo riguarda quelle che gli studiosi hanno definito come le “antitesi” tra l’interpretazione dell’AT e quella evangelica sul modo di vivere e di comprendere la legge. Forse sarebbe più giusto parlare di compimento…
“Non commetterai adulterio” “Non giurerai il falso” La struttura a) vv. 17-20 Introduzione b) vv. 21-48 Le 5 ANTITESI Le prime TRE: “Non ucciderai” “Non commetterai adulterio” “Non giurerai il falso”
Il Vangelo: Introduzione Matteo intende presentare il messaggio di Cristo confrontandolo con la dottrina morale dell’AT. Gesù ha qui un’autorità insolita, rinnovatrice e creatrice: Solennemente seduto sul monte (5,1) Gesù, come Dio, dona al popolo dei discepoli la legge del Vangelo, che ha la caratteristica di non essere una legge. Due gli equivoci da evitare…
Il Vangelo: due equivoci… Il primo è quello di pensare a una abolizione dell’AT e della sua religiosità. Qui si tratta di pieno compimento, di pienezza (v. 17), quasi di un ritorno al piano originale di Dio proposto all’umanità da sempre… Il secondo è quello di ritenere la proposta di Gesù più severa e restrittiva: da buona notizia a cattiva notizia. Si tratta di radicalità, di cuore indiviso…
Tutta la legge si riassume nella carità… Nei vv. 17-18, viene esplicitato il fatto che il Signore non sia venuto ad abolire la legge, ma… Ma a darne compimento. Cioè a confermare la torah trasfigurandola e rinnovandola attraverso la categoria della carità, dell’amore gratuito…
Tutta la legge si riassume nella carità… Gesù riporta nella sua forma originale, ridona forma e quindi… Ri-forma la legge, riconducendola alla finalità per cui era stata donata a Israele: Fondare la relazione di alleanza tra Dio e il suo popolo, in una relazione di reciproca amore e fedeltà.
Tutta la legge si riassume nella carità… In quest’ottica Gesù ribadisce l’importanza di osservare tutta la legge, anche le parti più minime. Ma allo stesso tempo tutto va compreso nella categoria della carità per evitare che diventi… Puro formalismo e ipocrisia.
In cosa consiste questo “di più” che ci viene richiesto per superare la giustizia dell’apparire?
La nostra giustizia Il ragionamento di un cristiano non può ridursi al minimo della propria coscienza. Perché l’incontro con Gesù ha portato la pienezza nella sua vita e tutto il suo essere, tutto quello che fa e tutto quello che pensa è diventato di Cristo, è nuovo. Non esiste più divisione tra impegni religiosi e vita normale. Tutta la vita è piena di Cristo.
La giustizia evangelica La giustizia del Vangelo è dunque una nuova relazione con Dio, resa possibile e donata dal Signore Gesù. Per cui è ben comprensibile il grido di Paolo, quasi sorpreso di tanta novità inaspettata: “Non vivo più io, ma Cristo vive in me”!
Gesù ci invita a volgere lo sguardo dentro di noi. Gesù compie la legge perché vuole superare i nostri atteggiamenti formali e convenzionali.
La sua attenzione non si rivolge solo ai fatti esteriori. Ma in particolare alla nostra disposizione interiore, che nessuna legge può punire… A proposito del “non uccidere”, Gesù non parla solo dell’assassinio, ma anche dell’ira, della rabbia, delle parole violente che possiamo dire…
Gesù ci invita ad allargare lo sguardo dai fatti ai sentimenti e alle parole. Gesù ci chiede a guardare dentro di sé, riconoscere i propri aspetti d’ombra e i propri punti di caduta.
Quello che è permesso dalle leggi per Gesù non può costituire dunque un comodo alibi. L’amore con le sue esigenze è quel “di più” che Gesù chiede alla comunità cristiana, perché sia sale e luce del mondo…