IL PASSAGGIO DAL TARDO ANTICO ALL’ALTO MEDIOEVO

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IL PASSAGGIO DAL TARDO ANTICO ALL’ALTO MEDIOEVO

IL VI SECOLO 1. La Britannia anglosassone Durante il VI secolo in Britannia gli Angli e i Sassoni organizzano, seppure faticosamente, una federazione di 7 regni (eptarchia). I confini non sono precisi, l’estensione territoriale dei regni è spesso molto ridotta, ma il secolo rappresenta il punto di arrivo di un processo di selezione di personaggi, risorse, capacità. La Britannia è ancora a maggioranza pagana (nonostante la diffusione del cristianesimo attestata prima del ritiro di Roma), a differenza dell’Irlanda cristianizzata nel V secolo da San Patrizio. In Britannia il paganesimo di ritorno si accompagna, tra il V e il VI secolo dal ritorno del cristianesimo ad opera dei monaci inviati dal papa Gregorio I. Dal Tardo Antico all’Alto Medioevo 18/02/2018

IL VI SECOLO 2. La Gallia franca In Gallia il regno franco era stato reso istituzionalmente strutturato grazie all’operato di Clodoveo. Ciò che si va organizzando nel VI secolo è la società franca. Avvicinamento dell’élite gallo-romana all’aristocrazia franca, creazione degli obblighi di fedeltà tra il sovrano e la nobiltà tramite l’ospitalità presso il palazzo regio dei giovani esponenti dell’aristocrazia. La carriera politica, la carriera militare e la carriera ecclesiastica sono le tre vie sulle quali si costruisce il cursus honorum della classe dirigente franca. I legami tra il sovrano e la nobiltà sono rinsaldati mediante donazioni fondiarie che, dal demanio pubblico, passano al possesso privato. Questo, a lungo termine, causa una situazione di debolezza alla dinastia merovingia nei confronti della nobiltà. Dal Tardo Antico all’Alto Medioevo 18/02/2018

IL VI SECOLO 3. La Spagna visigota La presenza bizantina sulla costa sud-occidentale spagnola crea una crisi di instabilità nel regno visigoto che si risolve soltanto con l’elezione del re Leovigildo (569). Questi, ariano e convinto assertore della separazione dell’elemento visigoto da quello ispano-romano, non risolve la conflittualità sociale che minava da diversi decenni la saldezza della monarchia visigota. Alla sua morte (586) gli succede il figlio Recaredo che si converte al cattolicesimo (589). A partire da quel momento il cattolicesimo è imposto a tutta la popolazione di origine visigota, la collaborazione tra la monarchia e l’episcopato diventa molto stretta, le deliberazioni dei concili assumono valore normativo anche per lo stato. È dalla fine del VI secolo che in Spagna si va realizzando la fusione fra le due componenti della società. Dal Tardo Antico all’Alto Medioevo 18/02/2018