I finanziamenti comunitari per il contrasto alla marginalità estrema #HomelessZero CNEL, 30 giugno 2016 I finanziamenti comunitari per il contrasto alla marginalità estrema 1 1
Il PON Inclusione Obiettivo specifico: Riduzione della marginalità estrema e interventi di inclusione a favore delle persone senza dimora e delle popolazioni Rom, Sinti e Camminanti in coerenza con la strategia nazionale di inclusione Risultato: Contribuire alla riduzione della marginalità estrema attraverso interventi da attuare nei territori secondo modalità di intervento omogenee stabilite nell’ambito delle Linee guida nazionali sul contrasto alla marginalità estrema Azione: 9.5.9 Finanziamento progetti nelle principali aree urbane e nei sistemi urbani di interventi mirati per il potenziamento della rete dei servizi per il pronto intervento sociale per i senza dimora e per sostegno alle persone senza dimora nel percorso verso l’autonomia. L’obiettivo principale è l’attivazione nei territori, con particolare riferimento ai grandi centri urbani nei quali c’è una maggiore concentrazione di persone in condizioni di marginalità estrema, di interventi appropriati sia di pronto intervento sociale che relativi alle misure di accompagnamento nell’ambito di progetti mirati all’autonomia abitativa e alla prevenzione della condizione di senza dimora. In particolare gli ambiti territoriali che saranno oggetto dell’intervento attiveranno interventi e servizi nel rispetto delle linee guida nazionali 2 2
Il PON Inclusione La quasi totalità delle risorse verrà assegnata tramite Bandi non competitivi definiti dalla AdG in collaborazione con le Amministrazioni Regionali per la selezione di proposte progettuali, formulate secondo linee di indirizzo nazionali e predisposte dalle Città metropolitane o dalle Città con più di 250 mila abitanti ovvero dalle Regioni, con riferimento agli Ambiti territoriali di competenza, o direttamente dagli Ambiti a tal fine delegati dalle Regioni. In particolare le città o gli ambiti territoriali attiveranno interventi e servizi nel rispetto delle linee guida nazionali sulla marginalità estrema, con le seguenti caratteristiche: • Sperimentazione della integrazione tra interventi infrastrutturali riguardanti le strutture abitative e socio sanitarie e misure di sostegno alle persone senza dimora nel percorso verso l’autonomia • Prevenzione della condizione di senza dimora intervenendo nella fase di de-istituzionalizzazione delle persone a rischio di emarginazione • Interventi di pronto intervento sociale volti al rafforzamento dei servizi a bassa soglia. L’obiettivo principale è l’attivazione nei territori, con particolare riferimento ai grandi centri urbani nei quali c’è una maggiore concentrazione di persone in condizioni di marginalità estrema, di interventi appropriati sia di pronto intervento sociale che relativi alle misure di accompagnamento nell’ambito di progetti mirati all’autonomia abitativa e alla prevenzione della condizione di senza dimora. In particolare gli ambiti territoriali che saranno oggetto dell’intervento attiveranno interventi e servizi nel rispetto delle linee guida nazionali 3 3
Il PO FEAD Tipo di deprivazione materiale: Deprivazione materiale dei senza dimora e altre persone fragili Obiettivo: contrastare la marginalità estrema (senza dimora) e rispondere a bisogni materiali di persone o famiglie gravemente deprivate. Interventi: Il programma finanzia interventi a bassa soglia per la soddisfazione di bisogni immediati – distribuzione di beni di prima necessità (indumenti, prodotti per l'igiene personale, sacchi a pelo, kit di emergenza, etc.), e la distribuzione di altri beni materiali (ad esempio: dotazioni per alloggi di transizione a corredo dei progetti di inclusione abitativa, indumenti e strumenti a corredo delle attività formative volte a sperimentare forme leggere di approccio al lavoro delle persone senza dimora) all’interno di progetti più complessivi di accompagnamento finalizzati all’autonomia L’obiettivo principale è l’attivazione nei territori, con particolare riferimento ai grandi centri urbani nei quali c’è una maggiore concentrazione di persone in condizioni di marginalità estrema, di interventi appropriati sia di pronto intervento sociale che relativi alle misure di accompagnamento nell’ambito di progetti mirati all’autonomia abitativa e alla prevenzione della condizione di senza dimora. In particolare gli ambiti territoriali che saranno oggetto dell’intervento attiveranno interventi e servizi nel rispetto delle linee guida nazionali 4 4
Il PO FEAD • Gli interventi saranno individuati sulla base di proposte progettuali, formulate secondo le linee di indirizzo nazionali e predisposte dalle Città metropolitane o dalle Città con più di 250 mila abitanti ovvero dalle Regioni, con riferimento agli Ambiti Territoriali di competenza, o direttamente dagli Ambiti delegati dalle Regioni, in qualità di Organizzazioni partner. • L'acquisto dei beni verrà effettuato dalle Organizzazioni partner, che effettueranno al distribuzione direttamente o tramite altre Organizzazioni partner da esse selezionate. La distribuzione si farà presso i locali delle Organizzazioni partner o tramite unità di strada o attraverso gli operatori sociali che lavorano con i destinatari. • I beni verranno immagazzinati presso i locali delle Op (Enti territoriali o Organizzazioni non profit). • La distribuzione potrà essere abbinata a misure di accompagnamento (segretariato sociale, supporto nell'accesso ai servizi, svolgimento di pratiche burocratiche, sostegno multidimensionale, etc.) L’obiettivo principale è l’attivazione nei territori, con particolare riferimento ai grandi centri urbani nei quali c’è una maggiore concentrazione di persone in condizioni di marginalità estrema, di interventi appropriati sia di pronto intervento sociale che relativi alle misure di accompagnamento nell’ambito di progetti mirati all’autonomia abitativa e alla prevenzione della condizione di senza dimora. In particolare gli ambiti territoriali che saranno oggetto dell’intervento attiveranno interventi e servizi nel rispetto delle linee guida nazionali 5 5
Le linee guida Motivazione: estrema eterogeneità territoriale dell’offerta di servizi e misure a sostegno delle persone senza dimora, insufficiente articolazione, soprattutto con riferimento ai servizi non di bassa soglia e volti al pieno reinserimento socio-lavorativo delle persone senza dimora; Le Linee di indirizzo per il contrasto alla grave emarginazione adulta in Italia sono uno strumento guida per le Regioni e i Comuni per la definizione a livello locale di sistemi e servizi di contrasto alla povertà estrema; Forniscono indicazioni per la definizione dei servizi, da quelli di bassa soglia, volti principalmente alla riduzione del danno, a quelli finalizzati ad un percorso di inclusione sociale attraverso la presa in carico e l’inserimento in programmi integrati quali l’housing first. Sono state approvate in Conferenza Unificata (Stato, Regioni e Comuni) e costituiscano il principale riferimento anche per l’attuazione degli interventi volti a ridurre la marginalità estrema Finanziati dai fondi europei: PON “Inclusione”, PON “Città metropolitane”, PO FEAD e Programmi Operativi Regionali. 6 6
Le Risorse I Programmi Operativi (PO)a titolarità del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali, con riferimento all’intero periodo di programmazione 2014-2020, dedicano agli interventi rivolti alle persone senza dimora gli importi seguenti: PO FEAD: 50 milioni per gli interventi di distribuzione materiale, di cui 2,5 dedicati a misura di accompagnamento. PON Inclusione: 50 milioni dedicati al potenziamento della rete dei servizi. Le risorse sono ripartite tra i Comuni o gli Ambiti in cui il fenomeno è maggiormente presente, e assegnate sulla base di un unico Avviso pubblico. Il riparto avviene sulla base dei risultati della seconda indagine nazionale sulle persone senza dimora, promossa in convenzione dal Ministero, dalla fio.PSD, dalla Caritas Italiana e dall’Istat, e pubblicata il 10 dicembre 2015. L’indagine ha consentito di stimare la distribuzione territoriale delle oltre 50 mila persone senza dimora presenti nel 2014 – e rilevato una estrema eterogeneità territoriale dell’offerta dei servizi, con grave carenza in alcuni territori e insufficiente articolazione, soprattutto con riferimento ai servizi non di bassa soglia e volti al pieno reinserimento socio-lavorativo. 7