Convivenze. Novità introdotte dalla legge Cirinnà n. 76/2016
Chi sono i conviventi di fatto? La legge disciplina i rapporti tra «due persone maggiorenni unite stabilmente da legami affettivi di coppia e di reciproca assistenza morale e materiale, non vincolate da rapporti di parentela, affinità o adozione, da matrimonio o da un'unione civile».
Quali tutele sono previste per i conviventi? La cosiddetta legge Cirinnà n. 76/2016 ha introdotto le unioni civili - consentite a persone dello stesso sesso ed equiparibili, dal punto di vista patrimoniale ed immobiliare, al matrimonio - ed ha regolato le convivenze, riconoscendo tutele differenti a seconda che siano registrate o meno e regolate da un apposito contratto.
A cosa serve la registrazione anagrafica? La semplice convivenza non richiede necessariamente una registrazione anagrafica. Ma affinché questa possa avere rilevanza giuridica deve risultare da un certificato di stato di famiglia. In questo modo i conviventi acquisiscono alcuni diritti tra i quali gli alimenti in caso di fine rapporto e il diritto di abitazione per almeno due anni sulla casa di proprietà del convivente o per un periodo pari alla convivenza se superiore a due anni e comunque non oltre i cinque anni.
Che cos'è il contratto di convivenza? È un contratto redatto in forma scritta, a pena di nullità, con atto pubblico o scrittura privata autenticata da un notaio o da un avvocato. Non è ammesso tra persone ancora vincolate da un precedente matrimonio. Per assicurare l'opponibilità a terzi, il professionista deve, entro 10 giorni, trasmetterne copia al Comune di residenza dei conviventi, per l'iscrizione all'anagrafe.
I contenuti del contratto? I contenuti del contratto non sono stabiliti dalla legge. Non esiste un modello standard. Secondo il comma 53 dell'articolo 1 della legge Cirinnà il contratto può riportare l'indicazione della residenza, le modalità di contribuzione alla vita in comune, il regime patrimoniale della comunione dei beni. Può essere modificato in qualsiasi momento e disciplinare anche le ipotesi di rottura del rapporto.
Quando è necessario l'intervento del notaio? Serve sempre l'intervento del notatio per i trasferimenti di diritti immobiliari, così come di beni mobili registrati o quote societarie. Si può ad esempio decidere che il proprio partner diventi comproprietario di un'immobile, trasferendogli metà della proprietà; o si può stabilire un diritto di abitazione senza sottostare ai limiti previsti di base per i conviventi
Il convivente ha diritti successori? Tra i componenti di una convivenza di fatto, che sia o meno registrata o disciplinata con contratto di convivenza, non nasce alcun diritto successorio, a meno che non vi sia testamento. Le unioni civili godono invece degli stessi diritti e doveri del matrimonio.