Attualità del cattolicesimo democratico Guido Formigoni (Parma, 20 maggio 2017)
Tornare alle origini: una definizione ambigua Non la somma di due identità; non coincide con cattolicesimo politico (né tantomeno con l’eredità dell’esperienza democratico-cristiana) Proposta: usare un’accezione storica più ristretta e precisa (con implicazioni progettuali) Esile filo rosso di minoranza, una specifica sensibilità teologico-spiritual-cultural-politica (non ideologia, non posizione politico-partitica) Riconoscibile nel lungo percorso di confronto cattolico con la contemporaneità all’intreccio dei due assi laicità/identità e destra/sinistra naturalmente tutti da storicizzare e precisare in ogni momento storico: cambiano nel tempo i contenuti naturalmente le quattro posizioni fondamentali che ne derivano non sono solo divise, ma anche contigue in un continuum di collocazioni che in qualche caso è molto stretto
Laicità (Destra) (Sinistra) Identità Mediazione Coscienza (Autonomia) Cattolicesimo liberale Cattolicesimo democratico Cattolicesimo Intransigente Cattolicesimo sociale Conservazione Ordine Tradizione Individuo Mercato Esclusione (Destra) Progresso Giustizia Eguaglianza Politica Comunità Inclusione (Sinistra) Identità Autorità Obbedienza (Clericalismo)
Elementi qualificanti Precoce convinzione che non si possa essere “cattolici senza aggettivi” nella storia (illusione ricorrente) Un rapporto storico-critico con la modernità (né demonizzazione né subalternità) Collocazione nei conflitti storici sul fronte sinistro dello spazio politico; dalla parte dell’eguaglianza; della integrazione della convivenza superando i conflitti; del consolidamento e dell’evoluzione del sistema democratico; dell’allargamento dello Stato al protagonismo delle masse popolari (“democratico” in senso forte) Valore positivo della politica in chiave di cambiamento/mediazione/progetto
La storia articolata degli ultimi anni Il cattolicesimo democratico come fiume carsico che si è spesso diviso Le divisioni degli anni ’70/’80 (giudizio su crisi Dc) Scelte di rottura partitica ‘90 / ipotesi di continuità di una presenza organizzata di cattolici nel Ppi al centro-sinistra La stagione ulivista (il momento di possibile incontro forse più ampio) La nascita del Pd e la mancanza di una posizione comune interna (con componenti anche fuori dal Pd a sinistra) La vicenda referendaria recente (con spaccature più profonde di quanto si potesse pensare) diventa quindi forse cartina di tornasole di divisioni di lungo periodo Ipotesi: ci sono matrici culturali non occasionali di differenziazione interna (a parte eccezioni)? Riprendiamo lo schemino: si può ulteriormente dividere il quadrante del cattolicesimo democratico individuando collocazioni diverse rispetto ai due assi fondamentali?
Le composite linee di frattura interne al cattolicesimo democratico Laicità più marcata e radicale Liberalismo progressista (diritti) Democrazia governante Riformismo forte Rilancio partecipazione e politica orizzontale Unità tendenziale dei cattolici Partito di centro-sinistra Volontariato sociale Militanza comunità cristiana sinistra centro Laicità moderata
Un idealtipo che si deve continuamente aggiornare Quindi mai un gruppo coeso o una lobby. Una minoranza ispiratrice e “trainante”? Momenti di guida (forse mai di egemonia) e momenti di eclissi La sua vitalità dipende da risorse interne, ma anche dal clima complessivo in cui si pone Le condizioni ecclesiali: Trent’anni di marginalizzazione (effetti pesanti ancora da scontare) Il nuovo contesto offerto da papa Francesco: stimolo e grande opportunità, non certo ostacolo (come qualcuno sostiene) Le condizioni politico-culturali Subalternità di tutta la sinistra (tranne versione individualista): chi non ha capito il nuovo, chi vi si adegua Carenza di laboratori culturali Una possibilità di rilancio affidata a fragili energie e risorse