Musica Giudeo sefardita “Columbae simplicitas”

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Tramonto sul Monte Nebo Musica dell’antica liturgia della Gallia
Musica: Liturgia Melchita di S. Giovanni Crisostomo IV sec.
Transcript della presentazione:

Musica Giudeo sefardita “Columbae simplicitas” Immagini del Tempio di Gerusalemme, dove avviene la vocazione d’Isaia (Antico testamento) Anno C Quinta domenica tempo ordinario 7 febbraio 2016 Musica Giudeo sefardita “Columbae simplicitas” Plastico del tempio (Gerusalemme)

Ci sono esperienze della nostra vita che non possono essere raccontate con parole. Le emozioni, i sentimenti, le esperienze spirituali non sono facili da descrivere. Ecco perché Isaia, volendo presentare la storia della sua vocazione, ricorre a immagini. Sarebbe ingenuo interpretare come cronaca quanto viene narrato in questa lettura … Isaia non ha avuto un’apparizione, ma un’esperienza interiore che viene raccontata in forma di visione. È la chiamata profetica più solenne di tutta l’ Antica Alleanza.

Tempio (Roccia dell’Altare dei sacrifici) Eccomi: manda me! Is 6:1-2a,3-8 Nell’anno in cui morì il re Ozìa, io vidi il Signore seduto su un trono alto ed elevato; i lembi del suo manto riempivano il tempio. Sopra di lui stavano dei serafini; ognuno aveva sei ali. Proclamavano l’uno all’altro, dicendo: «Santo, santo, santo il Signore degli eserciti! Tutta la terra è piena della sua gloria». Vibravano gli stipiti delle porte al risuonare di quella voce, mentre il tempio si riempiva di fumo. E dissi: «Ohimè! Io sono perduto, perché un uomo dalle labbra impure io sono e in mezzo a un popolo dalle labbra impure io abito; eppure i miei occhi hanno visto il re, il Signore degli eserciti». Allora uno dei serafini volò verso di me; teneva in mano un carbone ardente che aveva preso con le molle dall’altare. Egli mi toccò la bocca e disse: «Ecco, questo ha toccato le tue labbra, perciò è scomparsa la tua colpa e il tuo peccato è espiato». Poi io udii la voce del Signore che diceva: «Chi manderò e chi andrà per noi?». E io risposi: «Eccomi, manda me!». Tempio (Roccia dell’Altare dei sacrifici)

Miniatura della costruzione del Tempio (1372) Salmo 137 Cantiamo al Signore, grande è la sua gloria. Ti rendo grazie, Signore, con tutto il cuore: hai ascoltato le parole della mia bocca. Non agli dèi, ma a te voglio cantare, mi prostro verso il tuo tempio santo. Miniatura della costruzione del Tempio (1372)

Miniatura del Tempio in fiamme (1372) Cantiamo al Signore, grande è la sua gloria. Rendo grazie al tuo nome per il tuo amore e la tua fedeltà: hai reso la tua promessa più grande del tuo nome. Nel giorno in cui ti ho invocato, mi hai risposto, hai accresciuto in me la forza. Miniatura del Tempio in fiamme (1372)

Miniatura della ricostruzione del Tempio Cantiamo al Signore, grande è la sua gloria. Ti renderanno grazie, Signore, tutti i re della terra, quando ascolteranno le parole della tua bocca. Canteranno le vie del Signore: grande è la gloria del Signore! Miniatura della ricostruzione del Tempio

Miniatura di Salomone che guarda il Tempio Cantiamo al Signore, grande è la sua gloria. La tua destra mi salva. Il Signore farà tutto per me. Signore, il tuo amore è per sempre: non abbandonare l’opera delle tue mani. Miniatura di Salomone che guarda il Tempio

A Corinto molti hanno accolto il Vangelo come una bella dottrina morale, utile per vivere in modo saggio, ma hanno difficoltà a credere nella risurrezione. Oggi pure, tra i cristiani, anche tra quelli che vengono in chiesa la Domenica, vi sono alcuni che non credono alla risurrezione o, almeno, non si pongono il problema e lasciano tutto nella nebbia.

Cristo si è apparso anche a Paolo, chiamandolo 1C 15:1-11 Vi proclamo, fratelli, il Vangelo che vi ho annunciato e che voi avete ricevuto, nel quale restate saldi e dal quale siete salvati, se lo mantenete come ve l’ho annunciato. A meno che non abbiate creduto invano! [A voi infatti ho trasmesso, anzitutto, quello che anch’io ho ricevuto, cioè che Cristo morì per i nostri peccati secondo le Scritture e che fu sepolto e che è risorto il terzo giorno secondo le Scritture e che apparve a Cefa e quindi ai Dodici. In seguito apparve a più di cinquecento fratelli in una sola volta: la maggior parte di essi vive ancora, mentre alcuni sono morti. Inoltre apparve a Giacomo, e quindi a tutti gli apostoli. Ultimo fra tutti apparve anche a me come a un aborto. Io infatti sono il più piccolo tra gli apostoli e non sono degno di essere chiamato apostolo perché ho perseguitato la Chiesa di Dio. Per grazia di Dio, però, sono quello che sono, e la sua grazia in me non è stata vana. Anzi, ho faticato più di tutti loro, non io però, ma la grazia di Dio che è con me. Dunque, sia io che loro, così predichiamo e così avete creduto. ] Cristo si è apparso anche a Paolo, chiamandolo Incisione sefardí del 1665

Venite dietro a me, dice il Signore, vi farò pescatori di uomini. ALLELUIA (Mt 4,19) Piantina del Tempio 1584

Il Vangelo di Luca racconta l’incontro tra Gesù e Pietro in tre tempi Il Vangelo di Luca racconta l’incontro tra Gesù e Pietro in tre tempi. Il passaggio è esemplare: dall’ascolto attento si passa all’azione obbediente e si arriva al cambiamento di vita. Gesù era già là, presso il lago di Gennèsaret, e vide due barche accostate alla sponda. Gesù è sempre là, presso la sponda della nostra vita e vede la barca di ciascuno di noi. Gesù sale sulla barca della nostra vita e, perché noi lo ascoltiamo e perché altri lo possano ascoltare, ci prega di scostarci un poco da terra, di staccarci un poco dalle cose nostre per fare attenzione alle parole sue. Ma perché “prendere il largo”? Quello che è necessario, ci dice Gesù, è proprio questo: staccarsi dalla riva. Decidersi a lasciare la riva tranquilla, che dà una falsa sicurezza e non permette di fare l’esperienza delle reti piene. Dio continuamente ci chiama a prendere il largo, cioè fare un altro passo, andare oltre il presente.

Lc 5: 1-11 In quel tempo, mentre la folla gli faceva ressa attorno per ascoltare la parola di Dio, Gesù, stando presso il lago di Gennèsaret, vide due barche accostate alla sponda. I pescatori erano scesi e lavavano le reti. Salì in una barca, che era di Simone, e lo pregò di scostarsi un poco da terra. Sedette e insegnava alle folle dalla barca. Quando ebbe finito di parlare, disse a Simone: «Prendi il largo e gettate le vostre reti per la pesca». Simone rispose: «Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti». Fecero così e presero una quantità enorme di pesci e le loro reti quasi si rompevano. Allora fecero cenno ai compagni dell’altra barca, che venissero ad aiutarli. Essi vennero e riempirono tutte e due le barche fino a farle quasi affondare. Al vedere questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: «Signore, allontànati da me, perché sono un peccatore». Lo stupore infatti aveva invaso lui e tutti quelli che erano con lui, per la pesca che avevano fatto; così pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedèo, che erano soci di Simone. Gesù disse a Simone: «Non temere; d’ora in poi sarai pescatore di uomini». E, tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono. Le vocazioni dell’Antico Testamento avvengono nel Tempio, Gesù chiama nel proprio posto di lavoro (Lago di Genesaret)

«Mostraci, Signore, la tua misericordia e donaci la tua salvezza.» Salm 85,8

Originale: Joan Ramirez (+) Immagini, letture, musica, commenti (versione catalana e castigliana) : Regina Goberna, con la collaborazione di Àngel Casas Versione inglese : Vivian Townsend Versione italiana: Ramon Julià Versione euskera (basco): Periko Alkain Versione portoghese: Ze Manel Marquespereira Versione francese: Àngel Casas Versione neerlandese : Ben Van Vossel Video: Esther Lozano Monache di S. Benedetto di Montserrat www.monestirsantbenetmontserrat.com/regina