Il 1848 in Europa e in Italia Miceli Roberta IV D A.S.2016/2017
La rivoluzione del 1848 in Italia In Italia, prima della rivoluzione in Francia, la situazione era da tempo in movimento quando in risposta a un’insurrezione indipendentista in Sicilia con Ferdinando II si concesse la Costituzione. La posizione politica in Italia mutò quando i sovrani italiani scelsero le riforme abbandonando l’assolutismo. La più importante delle Costituzioni promulgate dai sovrani fu lo Statuto Albertino concesso da Carlo Alberto nel 1848. Lo Statuto Albertino garantiva ai cittadini la libertà individuale, di stampa e il diritto di associarsi. Fu modificato negli anni del fascismo nel XX secolo ed è stato superato con il referendum istituzionale del 2 Giugno 1946 quando l’Italia divenne una Repubblica.
La prima città italiana a rinascere fu Venezia il 17 Marzo guidata da Daniele Manin e vennero cacciati così gli austriaci e il 18 Marzo scoppiò l’insurrezione a Milano e anche qui i cittadini in armi riuscirono a cacciare gli austriaci che si ritirarono nelle fortezze nel cosiddetto «quadrilatero». I milanesi cercarono l’aiuto di Carlo Albero affinchè intervenisse con la sua forza militare mettendo in pratica progetti di guerra contro l’Austria. Carlo Alberto dichiarò guerra all’Austria; arrivarono rinforzi dal Regno delle Due Sicilie, dallo Stato della Chiesa, della Toscana e iniziava così il 23 Marzo 1848 la prima guerra di indipendenza italiana. Il Papa con una celebre allocuzione ai cardinali dichiarò che il capo della Chiesa cattolica non poteva condurre una guerra contro l’Austria e ritirò le sue truppe. Il Piemonte di Carlo Alberto restò da solo a combattere gli austriaci e quindi si trovò a guidare la guerra nazionale contro l’Austria. Si combattè la battaglia di Custoza che vide la netta vittoria degli austriaci; Carlo Alberto fece rientrare le sue truppe in Piemonte con l’applicazione del cosiddetto armistizio di Salasco e gli austriaci divennero i padroni di Milano.
Carlo Alberto temeva l’iniziativa democratica e decise di intervenire rompendo l’armistizio di Salasco riprendendo la guerra contro l’Austria. L’Austria ne uscì vittoriosa e a Carlo Alberto al termine della battaglia di Novara fece salire al trono suo figlio Vittorio Emanuele II. Rimase in vigore lo Statuto Albertino con le liberà da esso garantite e rimase integra la struttura territoriale del regno. A Firenze venne restaurato il potere del granduca Leopoldo, Ferdinando II completò la riconquista della Sicilia sottoponendo a saccheggi importanti città come Catania e Palermo. In Francia Luigi Napoleone Bonaparte non accettò il predominio austriaco in Italia e mirò a riprendere la tradizione politica francese. La Francia inviò le truppe per abbattere la resistenza dei repubblicani romani appoggiandosi ai cattolici che avrebbero visto volentieri il Papa nuovamente sul trono. I romani erano guidati da Giuseppe Garibaldi che fu considerato «l’eroe dei due mondi», generale vittorioso, abilissimo nella guerriglia. Aderì alla Giovine Italia e partecipò ai moti mazziniani del 1844.
I moti in Italia e in Europa nel 1848 Nel 1849 il movimento del ‘48 europeo si era arrestato infatti le ultime a cadere erano state la repubblica di Venezia e l’Ungheria. Il 1848 segnò una vera e propria svolta anche se le rivoluzioni e i tentativi di costruire un’unità nazionale erano falliti. Si apriva così una nuova stagione della politica europea, che sarà caratterizzata da instabilità.