Tesi n°1 1. Fondamenti FIsici del ritmo,

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
3° Istituto Comprensivo “ G. Verga” a.s. 2012/13
Advertisements

Chi era James Joule James Joule fu un fisico britannico che si interessò al calore, al lavoro e all’energia. Joule dimostrò in un congresso irlandese che.
Newton. Principio d’inerzia Principio di relatività Spazio e tempo assoluti Vis insita ed impressa F=ma: traiettorie, dinamica Gravitazione universale.
8 – La cinetica.pdf – V 2.0 – Chimica Generale – Prof. A. Mangoni– A.A. 2012/2013 La cinetica chimica La cinetica chimica è la parte della chimica che.
Paolo Pistarà Principi di Chimica Moderna © Istituto Italiano Edizioni Atlas 2011 Copertina 1.
RISPOSTA ALL'ECCITAZIONE ARMONICA - SISTEMA NON SMORZATO Forza impressa equaz. del moto: rapporto di frequenza per La risposta è la sovrapposizione di.
Prove di caratterizzazione dinamica
13/11/
Cinematica Breve riepilogo che non può sostituire il programma svolto nel biennio. Verificate di essere in grado di leggerlo e comprenderlo. Prendete nota.
Equivalente meccanico della caloria
1905, Annus Mirabilis Nel 1905, a ventisei anni d’età, Albert Einstein presentò per la pubblicazione 5 lavori, tutti fondamentali (ricevette il Premio.
Interferometro di Michelson e
Definizione di lavoro Energia potenziale Potenza
Il Movimento Cinematica.
I PRINCIPI DELLA DINAMICA
GLI STRUMENTI AUSILIARI
Interferenza onde meccaniche
La composizione di Concetta Suarato.
TELESCOPIO Esposito Alessandro Perrotta Gioacchino Scaglione Ruben
Fenomeni sismici.
Definizioni delle grandezze rotazionali
LA FISICA.
Dinamica vs. cinematica
Le idee della chimica Seconda edizione
Lavoro ed energia 2H ARMATO EMANUELE GALILEO GALILEI PALERMO MASSARO
Breve Introduzione alla Relatività Ristretta.
Le leve Una leva è un dispositivo costruito dall'uomo sin dall'antichità per vincere mediante una forza detta "motrice " un'altra forza detta "resistente".Nei.
ELEMENTI DI DINAMICA DELLE STRUTTURE
Amministrazione e ordinamenti
OCCORRE Misura diretta di TEMPO … grandezza fondamentale
Il Movimento Cinematica
Gli elettroni nell’atomo
LEGGI di KEPLERO e moto dei pianeti.
VELOCITA’ E ACCELERAZIONE ANGOLARE
Macchina di Shive (ondoscopio in una dimensione)
I caratteri del suono: Altezza – intensita’ – timbro - durata
pag La Dinamica 02 - Il Primo Principio della Dinamica
Produzione del suono Le vibrazioni dei corpi sonori
Lezioni di fisica e laboratorio
Il Mot.
Valitutti, Tifi, Gentile
Grandezze Fisiche PRIMO ESEMPIO DI STUDIO DI UN FENOMENO FISICO:
Docente Classe Francesco Gatto 3AETS
La teoria della relatività
PROPAGAZIONE DEL SUONO – ECO E RISONANZA
LA CELLULA Cellula animale Cellula vegetale.
OPEN DAY SCIENZE quinta edizione 30 novembre 2018 a.s. 2018/2019
1. Vettore posizione e vettore spostamento
Gli elettroni nell’atomo
Grafico spazio-tempo del moto rettilineo uniforme di un'automobile.
Un'onda è una perturbazione che si
34th Guggen Visual Concert
Il concetto di “punto materiale”
Tesi n°1 1. Fondamenti FIsici del ritmo,
Il moto e la quiete.
Riassunto Grandezze scalari: modulo (es. il tempo, la massa, la temperatura): numero e una unità di misura Grandezze vettoriali: modulo, direzione e verso.
Elementare4 leggi del pendolo
Elementare4 leggi del pendolo
VERIFICA SPERIMENTALE DELLA LEGGE RELATIVA AL PERIODO DI UN PENDOLO
Capitolo 2 Cinematica unidimensionale
Il moto rettilineo uniformemente accelerato
4. Il moto circolare uniforme
Un'onda è una perturbazione che si
Precorso di Fisica 2011/2012 Facoltà di Agraria
Diagrammi di fase (o di stato)
1. Vettore posizione e vettore spostamento
Il Mot.
Risposte Tipiche Questionario Moto e Forza
Fisica: lezioni e problemi
Transcript della presentazione:

Tesi n°1 1. Fondamenti FIsici del ritmo, il fenomeno dellʼoscillazione pendolare e sua legge, il metronomo

Il fenomeno del ritmo Fin dall’antichità i filosofi si sono interrogati sul concetto di ritmo. Platone intendeva il ritmo come ordine del movimento (in senso generale). Aristosseno precisava che il ritmo fosse il principio cardine non solo della musica, ma riguardasse anche la danza e la poesia. Sant’Agostino parla di ritmo come di successione regolare di piedi (poesia)

La definizione del dizionario contemporaneo In uno degli ultimi dizionari della musica troviamo questa definizione: Ritmo: parametro fondamentale del linguaggio musicale nel cui ambito possono essere fatti rientrare tutti gli aspetti inerenti la durata dei suoni e la successione degli accenti.

Termini correlati: ritmo, tempo, spazio I concetti di ritmo Termini correlati: ritmo, tempo, spazio Il termine ritmo - impiegato per la prima volta dai greci - venne tradotto dai romani con il termine numerus, perché indicava l’azione del misurare con esattezza. Da questa sua attinenza con la misura nasce la correlatività con il termine tempo e con il termine spazio. Nel primo caso (Tempo) il termine ritmo si riferisce alle “arti in movimento” (musica, poesia e danza) Nel secondo (Spazio) fa riferimento alle “arti in riposo” (architettura, pittura e scultura)

Il ritmo può essere naturale o artificiale. I tipi di ritmo Il ritmo può essere naturale o artificiale. 1) il primo si riscontra in natura, come ognuno può osservare senza difficoltà: il cadere costante di una goccia, il vento, il moto delle onde nel mare…. 2) il secondo è stato inventato dall’uomo per esprimersi con la poesia, la musica e la danza.

Ritmo libero e ritmo misurato. Il ritmo artificiale Il ritmo artificiale si può dividere in due grandi sistemi: Ritmo libero e ritmo misurato. La differenza che passa tra i due sistemi consiste in questo: Nel primo l’articolazione si attua per mezzo di brevi ᴗ e di lunghe __ (termini mutuati dalla metrica greca e latina) Nel secondo l’articolazione è prodotta dagli accenti deboli e forti e i ritmi si formano per divisione e suddivisione dell’unità (battuta).

Come studiare il ritmo Si può effettuare uno studio sperimentale del ritmo attraverso lo studio del moto pendolare, che – tra l’altro – possiede affinità anche con il concetto di vibrazione sonora (anche se quest’ultima è molto più veloce perché è prodotta dalla vibrazione regolare di un corpo elastico da una parte all’altra della sua posizione di equilibrio)

Il pendolo semplice La forma più semplice di ritmo regolare è data dalle oscillazioni del pendolo. Si chiama pendolo semplice un corpo grave sospeso – per mezzo di un filo “inestendibile” e di peso trascurabile – ad un punto fisso intorno al quale è capace di ruotare liberamente.

Fase, periodo, frequenza L’oscillazione del pendolo costituisce una fase (successione di tesi, ovvero movimento forte, e di arsi, ovvero movimento debole) Il periodo è determinato dalla durata delle oscillazioni La frequenza è determinata dal numero di oscillazioni nel tempo, cioè in un minuto

Le leggi sull’isocronismo del pendolo Dagli studi di Galileo Galilei vennero formulate tre leggi che riguardano l’isocronismo del pendolo: 1) le oscillazioni di piccola ampiezza (non superiore ai 4 gradi) sono isocrone, cioè si compiono nello stesso intervallo di tempo, nonostante diminuiscano a poco a poco di ampiezza. 2) La durata delle oscillazioni è indipendente dalla materia, dalla forma e dal peso del pendolo stesso. 3) La durata delle oscillazioni è direttamente proporzionale alla radice quadrata della lunghezza del pendolo.

Il metronomo Dalle leggi sull’isocronismo del pendolo nacque uno strumento molto utile in musica per poter stabilire l’esatto movimento (la velocità) di una composizione secondo la volontà dell’autore (metronomi di Czerny delle Sonate di Beethoven).

La velocità di un brano In effetti il metronomo è costituito da un pendolo capovolto, mosso da un congegno ad orologeria, le cui oscillazioni si possono regolare a piacere mediante lo spostamento di un peso (detto anche lente) lungo l’asta del pendolo da 40 a 208.

Le indicazioni di agogica Indicazione Numeri di metronomo Grave 40 - 44 Largo / larghetto 44 - 50 Lento / adagio 50 - 60 Andante / andantino 60 - 80 Moderato 80 - 100 Allegretto / allegro 100 - 126 Vivace 126 - 144 Presto / prestissimo 144 - 208

Il termine agogica Il vocabolo - già usato nell’antichità da Marziano Capella (quello del trivium e quadrivium) per indicare il movimento ascendente della melodia - fu introdotto nella moderna terminologia musicale da H. Riemann per indicare le variazioni di movimento all’interno di una composizione (allargando, accelerando, rallentando, rubato, cesure, legature, ecc...)