Le nuove imprese high tech: il caso della Toscana

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Lezione n. Parole chiave: Corso di Laurea: Codice: Docente: A.A Mauro Sciarelli Le modalità di creazione d’impresa 3 Nuova impresa, gemmazione,
Advertisements

Premessa Unità didattica 2 – Organizzazioni e ambiente.
Corso Economia Aziendale-Lez.08 1 Economia Aziendale – 2008/09 Dove vive l’impresa: l’ “ambiente” Oggetto della Lezione.
Il Network. Le forme di network Modelli alternativi di assetto dei network che rappresentano possibili interpretazioni delle relazioni tra attori e le.
IMPRESE X INNOVAZIONE = I 3 Nucleo Ricerca ed Innovazione 1 Le opportunità di finanziamento agevolato: gli strumenti Comunitari, nazionali e regionali.
IL DISTRETTO DI CARPI Prospettive e dilemmi dei distretti industriali con elevata presenza di imprenditorialità immigrata IL DISTRETTO DI CARPI Prospettive.
Specializzazione nazionale e regionale a fronte della frammentazione internazionale delle filiere produttive e dell’innovazione Sessione 1 – Innovazione,
1 Direzione Generale Competitività del sistema regionale e sviluppo delle competenze Settore politiche orizzontali di sostegno alle Imprese Le agevolazioni.
Istituto Regionale Programmazione Economica Toscana LE IMPRESE COOPERATIVE NEL SISTEMA ECONOMICO DELLA TOSCANA Quinto Rapporto Renata Caselli, Marco Mariani.
“I nuovi distretti industriali”
4 nuovi bandi per promuovere l’innovazione e l’imprenditorialità
Strumenti regionali per il supporto agli investimenti delle imprese
ECONOMIA DELL’INNOVAZIONE E DELLO SVILUPPO – PARTE 2
Emilio Reyneri Università di Milano Bicocca 5 maggio 2017
I DISTRETTI INDUSTRIALI
Più imprese che nascono o più imprese che muoiono nel “bel paese”?
Dalle smartcities alla smartland Nicola Rossi Siena 20 marzo 2015
Livio Romano | Centro Studi Confindustria SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA
una chiave di lettura dei cambiamenti nei rapporti di genere
Timidi segnali positivi
SMART WORKING, CO-WORKING E LAVORO FLESSIBILE
La congiuntura dell’industria manifatturiera in Toscana II trimestre 2009 Firenze, 15 settembre 2009 Riccardo Perugi Unioncamere Toscana - Ufficio.
CRISI ECONOMICHE E REDDITI DEGLI ITALIANI
Strumenti per le imprese
Direttore Generale OBI Antonio Corvino
Lo sviluppo “dal basso”
Sussidiarietà e… politiche industriali Rapporto sulla sussidiarietà 2015/2016 Foggia, 2 dicembre 2016.
Direttore OBI Antonio Corvino.
«La Spezia 20.20: la città diventa Smart»
LA CONDIZIONE FINANZIARIA DELLE PMI ITALIANE
Scenario “Condiviso” per l'innovazione e lo sviluppo del settore dei beni culturali del Lazio 3° Focus Group COBRA - Tecnologie per i beni culturali: accordo.
Il capitalismo manchesteriano
LE IMPRESE IN CRESCITA E LA RICOMPOSIZIONE DELL’OCCUPAZIONE
A cura di Laura Ramaciotti, Ugo Rizzo, Greta Cestari
IL DISTRETTO DELLA RUBINETTERIA DEL PIEMONTE NORD ORIENTALE
Lavoro di qualità Capitale Umano Nuove competenze
Formez - Centro di Formazione Studi
economica della Toscana Consuntivo anno 2008
Le PMI della provincia di Ferrara: quale domanda di innovazione?
Politiche di internazionalizzazione
Il taylorismo: un modello in transizione
PICCOLE IMPRESE E SVILUPPO LOCALE
Risultato di gestione positivo e previsione di fatturato in crescita per la maggioranza delle aziende IT Dinamica prevista del fatturato 2017 Andamento.
PICCOLE E MEDIE IMPRESE
driver strategico di produttività e crescita delle imprese
“Non c’è solo l’università!”
Osservatorio sullo stato di salute dell’edilizia nel Lazio
Dai Distretti verso le Reti d’Impresa
QUALCOSA SI MUOVE, NELLA GIUSTA DIREZIONE
Le trasformazioni strutturali dei distretti industriali della Provincia di Arezzo ( ) Arezzo, 11 febbraio 2010 Riccardo Perugi Unioncamere.
RAPPORTO PROGETTO MARCHE +20
IMPRENDITORIA FEMMINILE
Il PO per la competitività regionale
L’UTILIZZO DELLA LEGGE BIAGI NEL 2004:
Orientamento post Diploma
PROGETTO TEMART DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA INDUSTRIALE.
La congiuntura dell’industria manifatturiera in Toscana IV trimestre 2009 Firenze, 23 febbraio 2010 Riccardo Perugi Unioncamere Toscana - Ufficio Studi.
LA FIDUCIA: INGREDIENTE FONDAMENTALE DI OGNI RELAZIONE
La congiuntura dell’industria manifatturiera in Toscana 1° e 2° trimestre 2007 Riccardo Perugi Unioncamere Toscana - Ufficio Studi.
MA NON FINISCE LA REGOLAZIONE FORDISTA
Una Politica Digitale per l’economia
Obiettivo corso = fornire gli strumenti per capire il funzionamento dei settori produttivi e le politiche economiche collegate In altre parole = dare gli.
Presidente Confindustria Digitale
MA NON FINISCE LA REGOLAZIONE FORDISTA
GIARDINO DELLE IMPRESE - FIRENZE II EDIZIONE dal 2014 a Bologna 2018 >> Firenze 2019 >> Firenze le edizioni.
La congiuntura dell’industria manifatturiera in Toscana 3° trimestre 2007 Firenze, 26 novembre 2007 Riccardo Perugi Unioncamere Toscana - Ufficio Studi.
La congiuntura dell’industria manifatturiera in Toscana 1° e 2° trimestre 2007 Riccardo Perugi Unioncamere Toscana - Ufficio Studi.
Sociologia ambiente Parte 5.
TecFor - Tecnologia e Formazione
FIOM-CGIL Lombardia ESTA’ Economia e Sostenibilità
Transcript della presentazione:

Le nuove imprese high tech: il caso della Toscana IRPET Istituto Regionale Programmazione Economica Toscana Le nuove imprese high tech: il caso della Toscana Natalia Faraoni

Perché studiare le nuove imprese ht nel contesto toscano: Trasformazione del modello distrettuale e di pmi (riduzione della basa industriale e dell’occupazione manifatturiera) Ultimo rapporto sulla situazione economica della Toscana curato da Irpet e Unioncamere: minore impatto della crisi economica, ma ripresa più debole e asimmetrica eccezioni: grandi e medie imprese; imprese ht (piccole) Focus sulle nuove imprese dei settori high tech: Imprese dei settori high tech (manifattura e servizi) nate tra il 2004 e il 2009 (normativa EU) Queste dinamiche produttive, a prima vista “nuove” sono alternative o in continuità con il modello produttivo toscano, ereditato dal secondo dopoguerra? Studiare le nuove imprese ht nel caso toscano significa mettere in relazione queste nascita con il modello produttivo caratteristico della regione, cresciuto a partire dal secondo dopoguerra: sistemi distrettuali e di piccole imprese concentrate nei settori manifatturieri del made in Italy a bassa intensità di R&S formalizzata, rapporti con università e centri di ricerca, di capitale umano formalmente qualificato, con scarsi rapporti con università e centri di ricerca. In altre parole un modello apparentemente opposto a quello tipi dei settori ad alta tecnologica innovativi. La domanda a cui si vorrebbe rispondere è quindi: ‘Queste dinamiche produttive, a prima vista “nuove” perché in settori ht, in che relazione stanno - sono alternative o in continuità - con il modello produttivo toscano, ereditato dal secondo dopoguerra?’ In primo luogo, è utile tracciare brevemente il quadro del sistema economico regionale degli ultimi anni. Questo per delineare lo sfondo sul le nuove imprese ht che abbiamo studiato, si collocano. Riprendendo l’ultimo rapporto sulla situazione economica della Toscana curato da Irpet e Unioncamere e basandoci su dati macroeconomici. Naturalmente la crisi economica degli ultimi anni ha avuto un ruolo, in particolare frenando le esportazioni, aetto che ha colpito in particolare le industrie manifatturiere. La Toscana è arrivata alle soglie della crisi già con un sistema manifatturiero ridotto, essendo in corso da anni un processo di trasformazione, che molti hanno definito di declino, di fatto un ridimensionamento del numero delle ul e degli addetti nei tipi distretti toscani. Questo ha fatto in modo che gli effetti della crisi si presentassero in modo meno accentuato, con il risvolto della megaglia che anche la ripresa è stata più debole e sostanzialmente trainata dalla ripresa delle esportazioni. Il risvolto negativo di questa ripresa è un aumento della produzione senza aumento dell’occupazione, con tassi di disoccupazione e in attività particolarmente concentrati nelle fasce più giovani della popolazione. Come si collocano le nuove imprese ht in questo quadro? Sono imprese giovani? Rappresentano un’alternativa positiva a questa situazione poco rosea? E, come accennavamo, rappresentano qualcosa di nuovo, un modello alternativo oppure sono in qualche modo in continuità con il modello più tradizionale? IRPET Istituto Regionale Programmazione Economica Toscana

Le nuove imprese high tech toscane IRPET Istituto Regionale Programmazione Economica Toscana

Le nuove imprese ht nelle aree distrettuali e nelle città Le nuove imprese ht nelle aree distrettuali e nelle città. Primi risultati di una ricerca in corso… Città con università Aree distrettuali I nuovi imprenditori ht Il 43% sotto i 40 anni Il 54% tra i 40 e i 50 anni Fondatori Più lauree e PHD (tecnico-scientifiche) Più diplomi tecnico-professionali la ‘cultura d’impresa’ Ruolo forte dei rapporti informali interni - Una comunità professionale (scambio) - Come una famiglia (fiducia) Come nasce l’impresa Qualità e attenzione al cliente - Innovazione di prodotto - Realizzare se stessi, valorizzando le proprie competenze - Nuovo mercato e flessibilità - Mettersi in proprio e guadagnare di più Le nuove imprese ht nella ‘catena del valore’ Lavorano prevalentemente per altre imprese (poca internaz.). Sono piccole. Più varietà (tipo di attore e geografia) Reti più orizzontali, più fitte, più lunghe - Rapporto stretto con i clienti - Reti più gerarchiche, più rade e più corte Le relazioni con il territorio Fortemente radicate nel contesto locale e toscano Università e centri di ricerca, consulenti, altre imprese, ecc. Non solo locali. Ambiente giudicato buono Prevalentemente imprese e clienti. Rapporti formali con enti locali e assoc di categoria, ma meno contatti diretti. Ostilità. IRPET Istituto Regionale Programmazione Economica Toscana

Implicazioni per le politiche … Modelli parzialmente diversi ma incoraggianti, da seguire con interesse perché “nuovi” rispetto all’ambiente in cui nascono, sebbene “in continuità” con il contesto economico locale. Percezione rispetto al ruolo della politica e delle politiche: Città con università Aree distrettuali Momenti difficili - Non tanto alla nascita quanto nella fase di decollo (primo anno) e consolidamento Maggiori difficoltà Ricerca di nuovi clienti Pesantezza degli adempimenti burocratici Richiesta di capitali di rischio e forme nuove di finanziamento Elevati costi spazi Rapporti esclusivi e spesso buoni con le banche locali Difficoltà nel confronto con le istituzioni (Regione, università, ecc.) Cultura imprenditoriale locale: opportunità/ostacolo - Risorsa chiave per l’impresa Disponibile sul territorio, come altre economie esterne. Ambiente favorevole all’innovazione Ostilità nei confronti delle imprese nuove e innovative. Ambiente distrettuale soffocante. Reti lunghe? IRPET Istituto Regionale Programmazione Economica Toscana