Jesús:aproximación histórica.

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Transcript della presentazione:

Jesús:aproximación histórica. Seguire Gesù significa porre al centro della nostra attenzione e del nostro cuore i poveri. Seguire Gesú è vivere con compassione. scendere dalle vette dell’indifferenza. Seguire Gesú chiede di sviluppare l’accoglienza. Non escludere né scomunicare alcuno. Distruggere le frontiere e costruire ponti. Seguire Gesú è assumere la crocifissione per il regno di Dio. Prendere la croce quotidiana in comunione con Gesù e con i crocifissi della terra. Seguire Gesú è fidarsi del Padre di tutti, chiedere che venga il suo Regno e vivere la speranza di Gesù in piena “speranza”. Questa è la Buona Notizia che si manifesta a noi in Gesù Cristo: Dio si dona a noi così com’è: Amore. José Antonio Pagola. Jesús:aproximación histórica. Testo: Luca 9, 18-24// 12 Tempo Ordinario –C /23-06-13. Commenti e presentazione:Asun Gutiérrez. Musica: Mozart. Concerto Clarinetto.

«Chi dice la gente che io sia?» Mentre egli stava pregando in disparte, i discepoli erano con lui; ed egli domandò loro: «Chi dice la gente che io sia?» Cesarea Luca comincia dicendo che Gesú stava “pregando solo”, atteggiamento che si presenta in momenti specialmente importanti della sua vita. La scena si svolge a Cesarea di Filippo, terra pagana situata a circa 30 km dal lago de Genezaret. In un momento significativo della sua missione, quando abbandona la sua presenza in Galilea e si dispone a salire a Gerusalemme. Gesú prende l’iniziativa e chiede quale idea abbiano di Lui quelli che l’hanno visto e udito. A tutti noi interessa quanto si pensi e si dica delle persone che ci importano: le persone che amiamo e dalle quali ci aspettiamo amore e comprensione, con le quali condividiamo il progetto della nostra vita.

E quelli risposero: «Alcuni dicono Giovanni il battista; altri, Elia, e altri, uno dei profeti antichi che è risuscitato». La risposta associa a Gesú alcuni personaggi noti del passato e lo pone in continuità con loro. Non hanno compreso la sua diversità. Non hanno capito la Novità.

«E voi, chi dite che io sia?» Ed egli disse loro: «E voi, chi dite che io sia?» E’ la domanda concreta, trascendentale, personale e definitiva che Gesú mi rivolge, proprio a me! Non si tratta di sapere “cose” su di Lui, a di sapere chi è LUI. Gesù è per me una dottrina, o una persona viva che mi interpella e dà significato alla mia vita? E’ la mia Via, la mia Verità, la mia Vita? Do ordine alla mia vita guardando a Lui? Sono le Beatitudini il mio codice di vita? Chi è per me Gesù? A chi lo comunico? Quando? Si vede che seguo Gesù nel mio modo di pensare, di sentire, di fare? Chi è Lui realmente per me, in tutti i momenti e in tutte le circostanze della mia vita?

Ed egli ordinò loro di non dirlo a nessuno, Pietro rispose: «Il Cristo di Dio». Ed egli ordinò loro di non dirlo a nessuno, Pietro, come portavoce del gruppo, risponde con una professione di fede: “Tu sei il Messia, il Figlio del Dio vivo”. Confessione che tutti, un giorno, abbiamo ripetuto (Mt 14,33). Come Pietro, facciamo un professione di FEDE, non solo con la bocca, ma con la nostra vita. Ciò che convince non sono le parole, ma i fatti. Si tratta del fatto che il nostro stile di vita, la nostra azione, il nostro modo di entrare in relazione con le persone e con tutto il mondo, deve rendere visibile il Gesú del Vangelo.

e aggiunse: «Bisogna che il Figlio dell'uomo soffra molte cose e sia respinto dagli anziani, dai capi dei sacerdoti, dagli scribi, sia ucciso, e risusciti il terzo giorno». Gesù sa, intuisce, che i conflitti che va generando provocano una reazione violenta. Il primo annuncio della passione e risurrezione suppone per i discepoli una nuova formazione. Gesú “comincia" a comunicare la vera natura del suo messianesimo. Fa partecipare i discepoli, ci fa partecipare, non solo alla sua missione, ma anche al suo destino, che non conduce alla morte definitiva, ma alla pienezza della vita, alla vera e completa liberazione, alla risurrezione.

Diceva poi a tutti: «Se uno vuol venire dietro a me, rinunci a se stesso, prenda ogni giorno la sua croce e mi segua. Queste parole di Gesù, sono dirette a tutti, non ai soli discepoli. Gesù ci dice come dobbiamo vivere per raggiungere la pienezza. Rinunciare a se stessi, rinunciare, ogni giorno, all’egoismo, al disinteresse per gli altri, alla tristezza... a tutto ciò che disumanizza e rende schiavi, a quanto impedisce di essere più liberi e felici. Vivere come Gesú, passare facendo il bene, è la più grande “rinuncia”, la maggior fonte di gioia per noi e per gli altri.

Perché chi vorrà salvare la sua vita, la perderà; ma chi avrà perduto la propria vita per amor mio, la salverà. A me l'avete fatto! “Salvare la propria vita” è “cedere alla tentazione di installarsi nel sistema”. “Perdere la vita” è affermarla nel suo vero senso: la vita come dono, come impegno. La via che Gesù propone è totalmente liberatrice. E’ in intima relazione con l’adesione e ci fa partecipi della sua persona. Non si tratta di cercare croci e fare sacrifici: questi fanno già parte della vita; ma di vivere rendendo più leggero il peso a quelli che hanno una vita troppo difficile. Non si tratta di teorie o norme, ma di seguire una persona, Gesú di Nazaret, e di portare avanti il suo obiettivo.

In qualunque giorno, in ogni momento, a tempo o fuori tempo, senza preavviso, lanci la tua domanda: E tu, chi dici che Io sono? Invece io mi siedo a metà strada facendo correttamente quanto mi sento, perché non mi piace correre rischi quando tu mi poni questa domanda. Insegnami come Tu sai. Portami al tuo ritmo lungo le vie del Padre e per quei sentieri poco frequentati che ti piacciono tanto. Correggimi, sgridami. E torna a spiegarmi i tuoi progetti e la tua cerca, e anche chi sei. Quando nella vita incontro il senso degli errori della mia vita sprecata; quando nella tua sofferenza e nella tua croce scopro il valore di tutte le croci; quando faccio della tua causa il mio obiettivo, quando non cerco di salvarmi ma di perdermi nelle tue braccia... Allora, Gesú, torna a chiedermi: E tu, chi dici che Io sono? Ulibarri Fl. Chi sei tu, Signore?