Valutazione dei debiti L’art. 2426, comma 1, n. 8 c.c. prescrive che “i debiti sono rilevati in bilancio secondo il criterio del costo ammortizzato, tenendo conto del fattore temporale”. Il criterio del costo ammortizzato può non essere applicato ai debiti se gli effetti sono irrilevanti Si può presumere che gli effetti siano irrilevanti se i debiti sono a breve termine (ossia con scadenza inferiore ai 12 mesi) o se i costi di transazione, le commissioni e ogni altra differenza tra valore iniziale e valore a scadenza sono di scarso rilievo rispetto al valore nominale.
Valutazione iniziale dei debiti (1) Quando un debito è rilevato per la prima volta, il valore di iscrizione iniziale è rappresentato dal valore «nominale» del debito (eventualmente attualizzato), al netto dei costi di transazione e di tutti i premi, gli sconti, gli abbuoni direttamente derivanti dalla transazione che ha generato il debito.
Valutazione iniziale dei debiti (2) I debiti commerciali con scadenza oltre i 12 mesi dal momento della rilevazione iniziale, senza corresponsione di interessi, o con interessi significativamente diversi dai tassi di interesse di mercato, ed i relativi costi, si rilevano inizialmente al valore determinato attualizzando il debito al tasso di interesse di mercato
Valutazione iniziale dei debiti (3) I costi di transazione (spese di istruttoria, oneri di perizia del valore dell’immobile e altri costi accessori per l’ottenimento di finanziamenti, commissioni iniziali, le spese di emissione di prestiti obbligazionari) gli aggi e i disaggi di emissione dei prestiti obbligazionari e ogni altra differenza tra valore iniziale e valore nominale a scadenza sono inclusi nel calcolo del costo ammortizzato utilizzando il criterio dell’interesse effettivo, che implica che essi siano ammortizzati lungo la durata attesa del debito.
Valutazione iniziale dei debiti (4) In sede di rilevazione iniziale, per tenere conto del fattore temporale, il tasso di interesse contrattuale deve essere confrontato con i tassi di interesse di mercato. Il tasso di interesse di mercato è il tasso che sarebbe stato applicato se due parti indipendenti avessero negoziato un’operazione similare di finanziamento con termini e altre condizioni comparabili a quella oggetto di esame. Se il tasso di interesse contrattuale è significativamente diverso dal tasso di interesse di mercato: il tasso di interesse di mercato deve essere utilizzato per attualizzare i flussi finanziari futuri derivanti dal debito al fine di determinare il suo valore iniziale di iscrizione se il tasso di interesse effettivo determinato in sede di rilevazione iniziale successivamente si discosta dai tassi di mercato, esso non è comunque aggiornato.
VALUTAZIONE E RILEVAZIONI SUCCESSIVE Alla chiusura dell’esercizio, il valore dei debiti valutati «al costo ammortizzato» è pari al valore attuale (VAⁱ) dei flussi finanziari futuri scontati al tasso di interesse effettivo. VAⁱ =VA⁰ + ( interessi calcolati a tasso di interesse effettivo sul valore contabile del debito all’inizio dell’esercizio) – (pagamenti per interessi e capitale intervenuti nel periodo)
Prestito obbligazionario con facoltà di rimborso anticipato (caso a) (1) 1.1.20X0 emissione di un prestito obbligazionario del valore nominale di €1.000; prezzo di emissione €985; spese di emissione (spese legali e commissioni) del prestito €5. Tasso di interesse nominale: 2% annuo; Cedola annua con pagamento al 31.12 di ogni anno. Il rimborso del prestito: 31.12.20X4 con facoltà di rimborso anticipato per l'emittente a partire dal 31 gennaio 20X2. Tasso effettivo ≈ tasso di mercato: 2,4296%
Prestito obbligazionario con facoltà di rimborso anticipato (caso a) (2) Esercizio Valore contab. del debito ad Inizio esercizio (a) Interessi passivi calcolati al tasso di interesse effettivo (b = a x2,4296%) Flussi finanz. in uscita per cedole e rimb. prestito (c) Valore cont. del debito a fine esercizio (d = a + b + c) 20X0 980,00 23,81 (20,00) 983,81 20X1 23,90 987,71 20X2 24,00 991,71 20X3 24,10 995,81 20X4 24,19 (1.020,00) 0,00
Prestito obbligazionario con facoltà di rimborso anticipato (caso a) (3) A fine esercizio 20X2, a causa del progressivo abbassamento dei tassi di interesse di mercato, che si ritiene perdurerà nel tempo, si prevede di rimborsare anticipatamente il prestito obbligazionario il 31.12. 20X3 il valore di iscrizione del debito è ricalcolato come valore attuale dei rideterminati flussi finanziari futuri come segue: 1.020 / (1,024296)¹ = 995,81 La differenza di € 4,10 tra € 995,81 e precedente valore contabile alla stessa data (€ 991,71) è rilevata a conto economico negli oneri finanziari a fronte dell'incremento del valore contabile del debito.
Prestito obbligazionario con facoltà di rimborso anticipato (caso a) (4) Esercizio Valore contab. del debito ad Inizio esercizio a Interessi passivi a tasso di int.effettivo b = ax2,4296% Flussi fin. in uscita per cedole e rimb. c Rettifica val. cont. per rimborso ant. nel 20X3 Valore cont. del debito a fine es. d = a + b + c 20X0 980,00 23,81 (20,00) 983,81 20X1 23,90 987,71 20X2 24,00 4,10 995,81 24,19 (1.020,00) 0,00
Debiti nel bilancio in forma abbreviata (art. 2435-bis c. c Debiti nel bilancio in forma abbreviata (art. 2435-bis c.c.) e nel bilancio delle micro-imprese (art. 2435-ter c.c.) il criterio di valutazione del «costo ammortizzato» può non essere applicato Nel caso di prestiti obbligazionari: gli aggi/disaggi di emissione rilevati tra i risconti passivi/attivi, sono accreditati imputati a conto economico lungo la durata del prestito a quote costanti a rettifica degli interessi passivi nominali; al momento del rimborso anticipato di un prestito obbligazionario emesso sotto/sopra la pari, il valore residuo del disaggio/aggio e dei costi di transazione non ancora ammortizzati iscritti tra i risconti attivi/passivi è imputato al conto economico come rettifica (+/-) di oneri finanziari per la parte corrispondente alle obbligazioni estratte;