Diciotto anni ed era lì col volto ancora da bambino eppure uomo.
Come l’estate m’incendiò ed io guardandolo contai i miei autunni.
Ho messo agli occhi un po’ di blu ed i capelli un po’ più giù: l’ha divertito.
Quando è venuto incontro a me avrei pagato non so chè per conquistarlo.
Diciotto anni e stava lì, era già tutta nell’età la sua vittoria. Perché parlare mai d’amore? Diceva che parlar d’amor è vecchia storia!
Mi ha detto: “ho voglia di te”Il suo respiro su di me, aveva fretta, un letto improvvisato e poi tra le sue braccia mi si aprì un cielo immenso.
Coi diciott’anni stava lì che lo rendevano insolente di sicurezza e si era appena rivestito che io sconfitta ritrovai la mia tristezza.
Volevo dirgli: “resta qua” ma per fermarlo non tentai neppure un gesto. M’ha detto: “mica male, sai” con il candor senza pietà dell’incoscienza.
Ho messo agli occhi un po’ di blu ed i capelli un po’ più su, come ogni giorno…
Di aver due volte diciott’anni! Mi ero scordata per un po’ Di aver due volte diciott’anni! Sfondi by Charlotte Foto trovate nel web Musica: “Diciotto anni” – canta Dalida GiEffebis@alice.it
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