José Enrique Galarreta

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
Advertisements

José Enrique Galarreta
24° Anno A DOMENICA Regina
Il “Signore pietà”, di una “Messa Criolla” ci ricorda che dobbiamo PERDONARE perché siamo stati PERDONATI 24 ANNO A Regina.
Il grido “Jerusalem convertere” di N. Casanoves (Montserrat) ci invita a convertirci durante il Cammino.
VII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO a Matteo 5,38-48.
Domenica VII tempo ordinario
Menorà della Tomba di Davide Musica: Columbæ simplicitas (sefardita)
Menorà della Tomba di Davide Musica: Columbe simplicitas (sefardita)
DOMENICA 7 Tempo ordinario anno A Regina
PADRE NOSTRO PER RAGAZZI Preghiamo insieme come Gesù ci ha insegnato
Menorà della Tomba di Davide Musica: Columbe simplicitas (sefardita)
DOMENICA 24 Anno A Immagini di Cafarnao
7 TEMPO ORDINARIO Anno B DOMENICHE
DOMENICA 7 Tempo ordinario anno A Regina
PARABOLE DELLA MISERICORDIA
DOMENICA 24 Anno A Immagini di Cafarnao
XXxIi DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO C
Cantico al fratello “Sole” che ci illumina (Sofia Gubaidulina)
DOMENICA 16 ANNO A Regina.
DOMENICA 24 ANNO A Il “Signore pietà”, di una “Messa Criolla” ci ricorda che dobbiamo PERDONARE perché siamo stati PERDONATI Regina.
DOMENICA 24 Anno A Immagini di Cafarnao
DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
DOMENICA 21° Ordinario Anno A
misericordie del Signore”
XXiV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO C
Le norme di vita degli antichi non piacciono a Gesù:
LA PREGHIERA DEL SIGNORE:
Sentiamo come sono grandi “Le misericordie del Signore”
QUAL E’ IL DISTINTIVO DEL CRISTIANO?
Immagini di Cesarea di Filippo (Banias)
Se viviamo in povertà, sapremo pregare il “Padre nostro” (Liszt)
Ascoltando l’ antifona “Gesù Re” d’Arvo Pärt, entriamo nel Mistero
Dal Vangelo secondo Matteo 20,1-16
Anno A DOMENICA 30 Ascoltando “Mi hai amato” di T. L. Da Vittoria, chiediamo a Gesù che ci insegni ad adempiere al comandamento dell’amore.
Con “l’Adagio” di Eleni Karaindrou ricordiamo ogni passo della vita
Cantico al fratello “Sole” che ci illumina (Sofia Gubaidulina)
SE VUOI IL PERDONO PERDONA !
Dal Vangelo secondo Matteo 16,13-20
Anno A DOMENICA 30 Ascoltando “Mi hai amato” di T. L. Da Vittoria, chiediamo a Gesù che ci insegni ad adempiere al comandamento dell’amore.
Musica: L’ Eternità dei Vangeli
Casa di Cafarnao dove Gesù pronuncia il discorso
Gesù è il fondamento. Ci presenta un Dio quotidiano che si trova nell’altro in quanto prossimo. Gesù trasforma le nostre relazioni con gli altri,
DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
COSÌ FU DETTO AGLI ANTICHI; MA IO VI DICO
Inno dei Figli del Divin Volere
DOMENICA 7 t.o. anno A Regina.
PASQUA DOMENICA 6 Anno B
Le parole di Gesù sulla croce
XXix DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO C
Anno A DOMENICA 30 Ascoltando “Mi hai amato” di T. L. Da Vittoria, chiediamo a Gesù che ci insegni ad adempiere al comandamento dell’amore.
Anno A DOMENICA 33 Pensando al giudizio finale, escoltiamo i clarinetti del Requiem di guerra di Britten.
misericordie del Signore”
26a domenica Tempo ordinario Anno A 26 domenica Tempo ordinario Anno A.
VI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO a
DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
Menorà della Tomba di Davide Musica: Columbe simplicitas (sefardita)
16.00.
9.00.
VII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO a
Casa di Cafarnao dove Gesù pronuncia il discorso
Comunità cristiana di Asseggiano NATALE 2011
XXVIII Domenica del Tempo Ordinario
AMARE DIO E GLI UOMINI ! B E L L A N O T I Z I A
Vista dalla cima delle Beatitudini
DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
Musica: Hosanna di Dufay
Dal Vangelo secondo Matteo 25,14-30
DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
”Le sette ultime parole del nostro Redentore sulla Croce”
Transcript della presentazione:

José Enrique Galarreta Chi ha conosciuto Dio, Abbà, sa che è perdonato in anticipo. che Dio è un perdono costante una accoglienza incrollabile. È l’applicazione concreta di quanto abbiamo visto domenica scorsa: mi sento amato e rispondo amando; mi sento perdonato e rispondo perdonando. José Enrique Galarreta Testo: Matteo 18, 21-35 // 24 Tempo Ordinario –A- Musica: Ludwing van Beethoven. Romanza per violino.

In quel tempo, Pietro si avvicinò a Gesù e gli disse: «Signore, se il mio fratello commette colpe contro di me, quante volte dovrò perdonargli? Fino a sette volte?». Pietro presenta a Gesù la questione del perdono. Non si riferisce alla comunità, domanda a titolo personale: “se mio fratello commette colpe contro di me...” Pietro, forse, pensava che stava proponendo un numero esagerato. I rabbini avevano il numero quattro come massimo, così che Pietro probabilmente stava pensando che la sua proposta fosse il colmo della generosità. Il sette indica "molte volte". Pietro offre un perdono generoso, ma nella norma stabilita. A Pietro è balenata la domanda: "se mio fratello commette colpe contro di me ..." Forse non ha pensato che anche lui, Pietro, poteva offendere il fratello. Perdono con facilità? Sono facile a sentirmi offeso? Cerco di non offendere gli altri?

E Gesù gli rispose: «Non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette. Gesù corregge con chiarezza Pietro: la questione non è perdonare tante volte, ma perdonare sempre. L’ infinita capacità divina di perdonare deve diventare modello per i seguaci di Gesù. Il perdono è la conseguenza dell’ amore e l’ amore non ha limiti. Gesù rompe la legge e la norma. Passa dal legalismo generoso di Pietro al perdono previo, incondizionato, gratuito, senza misura... di Dio. Gesù, immagine di come è il Padre, ci insegna il perdono e come perdonare. Non c’è niente di più liberante e più esigente dell’ amore-perdono gratuito e senza limiti per tutti e per tutto. Come quello di Gesù.

Per questo, il regno dei cieli è simile a un re che volle regolare i conti con i suoi servi. Aveva cominciato a regolare i conti, quando gli fu presentato un tale che gli doveva diecimila talenti. Poiché costui non era in grado di restituire, il padrone ordinò che fosse venduto lui con la moglie, i figli e quanto possedeva, e così saldasse il debito. Allora il servo, prostrato a terra, lo supplicava dicendo: Abbi pazienza con me e ti restituirò ogni cosa. Il padrone ebbe compassione di quel servo, lo lasciò andare e gli condonò il debito. La parabola è esclusiva di Matteo. In Gesù il perdono è presente non solo nelle sue parole ma –soprattutto- nelle sue opere, nella sua vita. Perdona costantemente e fa del perdono uno dei temi basilare della sua predicazione e del suo agire abituale. Non è questione di numeri e di contabilità, ma di cambio di mentalità. Non dobbiamo tener conto delle offense che ci fanno, o che crediamo che ci fanno, né delle volte che abbiamo perdonato mostrandoci generosi. Il perdono agli altri non è la condizione perché Dio ci perdoni, ma la conseguenza del sentire e godere dell’amore e del perdono di Dio.

Appena uscito, quel servo trovò uno dei suoi compagni, che gli doveva cento denari. Lo prese per il collo e lo soffocava, dicendo: Restituisci quello che devi!. Il suo compagno, prostrato a terra, lo pregava dicendo: Abbi pazienza con me e ti restituirò. Ma egli non volle, andò e lo fece gettare in prigione, fino a che non avesse pagato il debito. Visto quello che accadeva, i suoi compagni furono molto dispiaciuti e andarono a riferire al loro padrone tutto l'accaduto. Allora il padrone fece chiamare quell'uomo e gli disse: Servo malvagio, io ti ho condonato tutto quel debito perché tu mi hai pregato. Non dovevi anche tu aver pietà del tuo compagno, così come io ho avuto pietà di te?. Il perdono nasce dall’esperienza di sentirsi amati e perdonati. Chi sente la misericordia del Padre, il perdono completo, senza condizioni, la immensa tenerezza con cui Dio avvolge e sostiene, non può calcolare quali debbano essere i limiti del perdono e dell’ accoglienza. Chi non riconosce e dimentica quanto a lui viene perdonato, diventa duro di cuore con se stesso e con gli altri e si rende incapace di perdonare a sé e agli altri.

Sdegnato, il padrone lo diede in mano agli aguzzini, finché non avesse restituito tutto il dovuto. Così anche il Padre mio celeste farà con voi se non perdonerete di cuore, ciascuno al proprio fratello». Non si vuol dire che Dio farà con noi come noi abbiamo fatto: ma che noi dobbiamo comportarci con gli altri come Dio si comporta con noi. Dio è Amore. E l’amore è la caratteristica dei discepoli di Gesù: “In questo riconosceranno che siete miei discepoli se vi amate gli uni gli altri". E uno degli aspetti più significativi dell’ amore è il perdono.

Come Tu, Padre Su buoni e cattivi, Padre, fai sorgere il sole e mandi la pioggia. Sostieni tutti, a tutti offri il tuo grembo e sussurri parole di vita e tenerezza, senza guardare ai suoi meriti, alla sua bontà o malizia, al suo credo. Ami tutti, Ami l’iniquo, ma detesti l’iniquità. Ami il povero, ma aborrisci la povertà. Ami il presuntuoso, ma ti ripugna l’orgoglio. Incidi in noi le chiavi del tuo cuore, e dà alle nostre viscere i ritmi del tuo amore per rispettare quanti sono diversi, dialogare con i dissidenti, difendere il debole, prestare senza aspettare ricompensa, salutare il camminante, e amare tutti al di là dei nostri gusti e preferenze. Insegnaci, Padre, ad essere come Te. Che tutti possano dire: “Sono figli degni di tale Padre”. Ulibarri, Fl