INTESA POLITICA – MOBILITA’ 2017-18 siglata il 29 dicembre 2016
L’intesa recepisce l’accordo del 30 novembre: è un punto politico importante nel nuovo assetto delle relazioni sindacali e nel riequilibrio del rapporto tra legge e contratto a favore di quest’ultimo. Vincola il MIUR a sottoscrivere un testo scritto, a quasi due mesi dall’apertura del confronto, periodo nel quale nessuna risposta era stata data sulle questioni prioritarie. Mantiene il fronte unitario delle posizioni sindacali. Scioglie i nodi politici, impegnando il MIUR ad allentare le rigidità della legge 107. Ripristina nuove opportunità dopo gli esiti negativi delle ultime operazioni.
I NODI POLITICI Mobilità 2017/18 - Personale docente MOBILITA’ (ANCHE) SU SCUOLA SEMPLIFICAZIONE DELLE FASI SUPERAMENTO DEL BLOCCO TRIENNALE ASSEGNAZIONE DEI DOCENTI DA AMBITO A SCUOLA
MOBILITA’ (ANCHE) SU SCUOLA Dall’infanzia alla secondaria di 2° grado, sarà possibile inoltrare domanda di mobilità volontaria su 15 preferenze al massimo, comprensive di un numero non eccedente le 5 scuole (con codici puntuali). Oltre, sarà possibile indicare solo i codici sintetici di ambito e di provincia. La modalità è uguale sia per chi proviene da una titolarità di scuola, sia per chi proviene da titolarità di ambito. Nell’elenco dell’unica domanda, vengono espresse preferenze della stessa e/o di altre province.
SEMPLIFICAZIONE DELLE FASI La mobilità avverrà, per i diversi gradi di scuola, attraverso una sola fase, in sequenza a due operazioni: provinciale e interprovinciale. E’ abrogata la fase comunale, in quanto non sarà più disponibile il codice sintetico. Abrogato anche il codice del distretto. L’articolato del contratto definirà nei particolari tutte le operazioni riconducibili alla ex fase-comunale (soprannumerari, precedenze di legge, esigenze di famiglia…)
SUPERAMENTO DEL BLOCCO TRIENNALE Con il contratto, è superato il blocco triennale tra province diverse per i neo-assunti. Anche tutti i docenti immessi in ruolo negli aa.ss. 2014/15 - 2015/16 – 2016/17 potranno inoltrare domanda di mobilità interprovinciale, in deroga a quanto previsto dalla legge 128/13. È possibile chiedere volontariamente la mobilità su codice di scuola fino al numero massimo di 5 preferenze, anche all’interno dello stesso ambito di attuale titolarità.
ASSEGNAZIONE DEI DOCENTI DA AMBITO A SCUOLA Il passaggio da titolarità di ambito a titolarità di scuola, fondato su principi di imparzialità e trasparenza, sarà regolamentato in un parallelo specifico percorso di contrattazione. Questo accordo verrà sottoscritto contestualmente a quello definitivo sulla mobilità. Le procedure saranno uguali su tutto il territorio nazionale ed escludono qualsiasi discrezionalità del DS. È compito del Collegio docenti individuare e deliberare i requisiti necessari e coerenti con il PTOF, in relazione ai posti di organico assegnati alla scuola. I requisiti faranno parte di un elenco allegato all’accordo. In assenza della prevista delibera, sarà l’USR a procedere sulla base del solo punteggio di mobilità.
ALTRI CONTENUTI DELL’INTESA Sono ridefinite le quote di accantonamento per le immissioni in ruolo e, di conseguenza quelle disponibili alla mobilità interprovinciale. Il 60% dei posti vacanti va alle nuove assunzioni, con la consueta suddivisione tra concorso e GAE (ove vigenti). Il 40% va alla mobilità, di cui il 30% ai trasferimenti interprovinciali e il 10% ai passaggi di ruolo/cattedra. Nota: Negli anni passati, la mobilità avveniva sul 50% dei posti disponibili, dei quali la metà (25%) era destinata ai trasferimenti interprovinciali.
ALTRI CONTENUTI DELL’INTESA Revisione (per docenti, educatori e ATA) della tabella di valutazione dei servizi, con equiparazione del punteggio per servizio svolto nel pre-ruolo e ruolo diverso, ma solo ai fini della mobilità volontaria e non per l’individuazione del soprannumerario nella graduatoria interna. Il docente perdente-posto partecipa alla mobilità con le stesse regole di tutti; qualora venga trasferito d’ufficio, l’operazione avverrà su scuola (e non su ambito), e solo nella provincia di attuale titolarità.
IL NOSTRO COMMENTO È un’intesa che garantisce uguale trattamento a tutti i docenti, evitando frammentazioni e soluzioni parziali; si pone quindi come punto di avanzamento rispetto alle criticità dello scorso anno. Si rende inclusivo il contratto: è un modo per superare lo spartiacque della legge 107 che, con l’introduzione degli ambiti territoriali, ha profondamente modificato il diritto alla titolarità del docente. Segna una ritrovata apertura al dialogo da parte del MIUR nell’esigenza di correggere l’impatto negativo di molti aspetti applicativi della legge stessa. Si apre ad un rinnovamento (una nostra storica richiesta) che riconosca pari dignità al servizio prestato nella scuola statale, senza distinzioni e nell’ottica dell’esperienza continua. Dà riscontro alle aspettative di stabilizzazione del precariato.
FLC CGIL - Dipartimento contrattazione