Iniziamo l’anno, ma anche ogni giorno, con la bendizione del Signore. Il Signore ti bendica e ti custodisca; Il Signore faccia splendere il suo volto su di te e ti faccia grazia; Il Signore rivolga a te il suo volto e ti doni la pace. Il Signore ti accoglie e ti ama con tenerezza, non allontana da te i suoi occhi, ti guarda dolcemente, con sguardo intimo e cordiale. “Il Signore ti mostra il suo volto e ti dà la sua pace”. -Dalla prima lettura- Testo: Luca 2, 16-21. Maria Madre di Gesú. 1-1-16 Commenti e Presentazione: M.Asun Gutiérrez. Suono: Campane di Montserrat. Musica: Schubert. Ave Maria. Canzone: Gesú
Tutto quanto han fatto le donne lungo i secoli. La vita autentica di Maria ci invita ad dimenticare ogni segno di potere per seguirla in vie polverose. Ci obbliga a coprire le vesti con un grembiule, a immaginarla mentre impasta il pane, quando trae l’acqua dal pozzo, cuoce il cibo, fa pulizia per terra... Tutto quanto han fatto le donne lungo i secoli.
[I pastori] Andarono in fretta e trovarono Maria, Giuseppe e il Bambino adagiato nella mangiatoia. Dopo averlo visto, raccontarono ciò che del Bambino era stato detto loro. Tutti quelli che udivano si stupivano delle cose dette dai pastori. In antico la divinità si manifestava con segni e prodigi spettacolari. Il nostro Dio non cerca quanto fa stare a bocca aperta, ma si manifesta nel quotidiano, nella realtà sensibile e comune della vita. Il segno per riconoscerlo è un neonato. I pastori seguono il percorso di ogni incontro con Gesù: ascolto, comunicazione unita all’esperienza personale e alla testimonianza. La testimonianza rende la fede visibile e la comunica a quanti ascoltano e osservano.
Maria, da parte sua, conservava tutti questi fatti e li meditava nel suo cuore. Maria deve fare il suo percorso personale per credere in Gesú. Credere in colui che Ella ha dato alla luce, ripulito, coperto, protetto, e al quale ha insegnato..., Maria interiorizza quanto sta sperimentando e vedendo; contempla e scopre la presenza di Dio in tutti gli accadimenti della vita. Credere suppone un processo e un approfondimento. Con Lei e come Lei dobbiamo percorrere il nostro proprio cammino di fede, con le sue luci e le sue ombre, trovare momenti di silenzio e di riflessione per meditare, per accettare quanto ci accade anche se incomprensibile.
20 I pastori se ne tornarono glorificando e lodando Dio, perché quanto avevano visto e udito corrispondeva a quanto era stato loro detto. I pastori, fatti esperti nella notte, sognatori vaganti camminano,trovano, credono, accolgono, manifestano la loro gioia, bendicono, annunciano, condividono. Anche a noi viene annunciata la stessa buona notizia che ai pastori. OGGI mi è nato il Salvatore. E tutto questo è per me. “Mettiti a pensare che tu hai provocato l’Incarnazione”. (s.Ignazio di Loyola)
L’invocazione del nome di Gesù e il suo ricordo sono una preghiera. 21 Compiuti gli otto giorni, quando lo circoncisero, gli fu messo nome Gesù, come lo aveva chiamato l’angelo prima che fosse concepito. L’invocazione del nome di Gesù e il suo ricordo sono una preghiera. Gesù Gesù Gesú Gesú Gesú Gesú Gesú Nella cerimonia della circoncisione – una cerimonia di accoglienza - si includeva la imposizione del nome. La circoncisione è la legge antica. Gesú nasce sottomesso ad essa e la supererà dal di dentro, come il vino nuovo che squarcia gli otri vecchi. Il suo nome e la sua missione ci mostrano un “Dio nuovo”. Come Gesú – colui che salva – anch’io ho un nome e una missione. Ascolto Dio che pronuncia il mio nome con gioia e tenerezza. Mi devo chiamare “per Dio e per i fratelli”. No clic
felice di poterla chiamare... Pronuncerò il tuo nome seduto tutto solo tra i miei silenziosi pensieri. Lo pronuncerò con semplicità, perché sono davanti a te come un bambino che chiama sua madre centinaia di volte, felice di poterla chiamare... MADRE !