Pipistrello meccanico Leonardo Da Vinci Pipistrello meccanico
Storia L’interesse per il volo si manifesta in Leonardo fin dagli anni giovanili trascorsi a Firenze, ma è dopo il suo trasferimento a Milano, intorno al 1482. Dopo varie ricerche, Leonardo si orienta verso un tipo di ala “a sportelli”, tuttavia non soddisfa Leonardo che finisce per abbandonarla, preferendo alla fine un rivestimento continuo, ritenuto evidentemente più funzionale.
Materiali Legni duri(castagno o ciliegio) Legno leggero e flessibile(faggio o betulla) Corde di canapa Tela Lino (usato solo per le ali) s
Assemblaggio Vista frontale con pilota Meccanismo per la piegatura esterna Postazione centrale del pilota Collegamenti con carrucole e corde manuali Posto di comando e controllo meccanici Ala piegata in volo Dettaglio del pilota (riferimento: Uomo Vitruviano) Tensori e struttura alare frontale Punto di piegatura esterna Dettaglio con giunture Centro della macchina con buco per la testa del pilota Struttura in legno doppia per la piegatura multipla
Il pilota doveva prendere posizione all'interno della macchina e attraverso i pedali, alimentava il battito delle ali spingendo con i piedi, contemporaneamente afferrava con le mani le due aste sotto il suo petto e tirava verso di sé. Funzionamento
La macchina e il progetto Struttura centrale Struttura coda Interno ali Esterno ali Controllo piega Controllo battito Tela coda Tela ali
Miglioramento L'ingegnere aerospaziale americano David B. Doman ha presentato al 18esimo congresso dell'Ifac il suo esercito di piccoli insetti-robot capaci di volare con ali battenti grazie alle tecniche di Automazione. Seguono nella struttura e nel progetto base l'idea rinascimentale di Leonardo da Vinci, sono stati i protagonisti indiscussi del meeting internazionale organizzato dalla Federazione Internazionale per il Controllo Automatico, per la prima volta svoltosi a Milano e conclusosi lo scorso 2 settembre.