Scienza Politica (M-Z) A.A. 2015-2016 Filippo Tronconi Movimenti e partiti
Il sistema politico di Easton Ambiente sociale Sistema politico Input La «scatola nera»: Output Domande e sostegno Conversione delle domande in politiche pubbliche Decisioni Retroazioni
Il sistema politico di Easton Movimenti Gruppi di interesse Partiti Ambiente sociale Sistema politico Input La «scatola nera»: Output Domande e sostegno Conversione delle domande in politiche pubbliche Decisioni Retroazioni
I movimenti Reti di interazioni prevalentemente informali basate su credenze condivise e solidarietà, che si mobilitano su tematiche conflittuali attraverso l’uso di varie forme di protesta (della Porta e Diani) Partecipazione fluida e intermittente Sollevare tematiche nuove che mettono in discussione le istituzioni e i valori esistenti Modalità di azione prevalentemente eterodosse
I partiti I partiti sono associazioni di donne e uomini, più o meno organizzate ma comunque in grado di durare, che competono per i voti popolari (vote seeking) al fine di fare accedere i loro leader e aderenti alle cariche pubbliche (office seeking) e, quindi, cercare di influenzare le scelte collettive (policy seeking).
Partiti, gruppi, movimenti Diverse modalità organizzative e diverse logiche di azione Partiti: organizzazione formale (membership, differenziazione verticale, persistenza nel tempo) e partecipazione all’arena elettorale per la selezione di cariche pubbliche Gruppi di pressione: organizzazione formale e influenza indiretta sui processi decisionali (prevalentemente mediante azioni di lobbying) Movimenti: assenza di organizzazione formale e influenza indiretta sui processi decisionali (prevalentemente mediante azioni «eterodosse»)
L’origine dei partiti politici In epoca di suffragio ristretto, i partiti nascono come aggregazioni di individui in parlamento. Con l’estensione del suffragio, nascono organizzazioni partitiche extra-parlamentari, che si appoggiano a strutture preesistenti (socialisti: le Soc. di Mutuo Soccorso; confessionali: parrocchie e associazioni) Dal partito di rappresentanza individuale al partito burocratico di massa (vivere di politica e non (o non solo) per la politica)
Il partito di élite e il partito di massa Suffragio ristretto Comitati locali a sostegno dei candidati al parlamento Struttura organizzativa intermittente Rappresentanza individuale Suffragio universale Sezioni diffuse sul territorio, centralizzazione Organizzazione burocratica permanente (funzionari stipendiati) Rappresentanza di classe Ideologia e identità collettiva
Il partito “pigliatutti” Nel secondo dopoguerra, per effetto di 1) nuovi mezzi di comunicazione e 2) alfabetizzazione (socializzazione politica non più esclusivamente attraverso i partiti), il partito di massa inizia una serie di trasformazioni Il partito pigliatutti (O. Kirchheimer) si caratterizza per: Riduzione del bagaglio ideologico Riduzione del ruolo della classe sociale di riferimento Accesso di diversi gruppi di interesse Rafforzamento del vertice Diminuzione del ruolo dei singoli militanti + Centralità dei “professionisti” (A. Panebianco 1982)
Declino dei partiti? Declino del numero di votanti Declino del numero di iscritti Declino delle identificazioni partitiche (alta volatilità elettorale) D’altra parte i partiti controllano fette crescenti di risorse pubbliche e continuano ad essere agenzie insostituibili di raccolta del consenso e reclutamento di personale politico Sempre meno parte della società, sempre più «centrati sullo Stato»
Il cartel party Il cartel party (R. Katz & P. Mair) il partito sempre meno espressione della società, sempre più organo dello stato i partiti, anziché competere, colludono per evitare che nuovi partiti entrino nel “mercato” Partiti come società di professionisti della politica, più che associazioni di cittadini Viene meno o si riduce drasticamente la funzione di mobilitazione della società e di collegamento fra società e istituzioni Partiti (e governi) che si assomigliano sempre più
Gli sfidanti del cartel party Il rischio di lasciare una formidabile arma retorica nelle mani di chi «sta fuori dal cartello»: l’emergere dei partiti populisti Populismo: una visione del mondo per cui la società è divisibile in due gruppi omogenei e antagonisti: il popolo (puro, virtuoso) e l’elite (corrotta, autoreferenziale, «casta») Versioni di sinistra (Podemos, Syriza) e di destra (Lega, Front National, UKIP, Fidesz) Necessità di ri-legittimarsi: partiti più aperti? (le primarie, l’elezione del segretario dal basso) Abolizione del finanziamento pubblico?