ORIZZONTI DI GLORIA Trama Paese di produzione: USA Anno: 1957 Regia: Stanley Kubrick Soggetto: Humphrey Cobb (romanzo) Trama Le vicende narrano dell’ingiusta accusa di codardia dei tre soldati francesi Paris, Ferol e Arnaud. A difenderli il colonnello Dax, il quale prova a convincere la corte marziale della loro innocenza adoperando le armi piu’ potenti di cui l’uomo dispone: la persuasione e la ragione. Il suo discorso sarà però invano in quanto i tre verranno giustiziati.
Analogie con Socrate In primo luogo è possibile parlare del grande senso di patriottismo, del volere a tutti i costi attaccare il campo nemico per far emergere i principi e la potenza dell’esercito francese; lo stesso patriottismo che caratterizzò il filosofo, il quale, com’ è ben noto, nacque e morì ad Atene (470 a.C. – 399 a.C.), e lasciò la città greca solo ed esclusivamente per partecipare alla guerra del Peloponneso, combattuta tra il 431 a.C. e il 404 a.C.
La persuasione e la ragione Allo stesso modo del colonnello Dax, Socrate provò a convincere i giudici di essere nella verità servendosi della persuasione nella ragione. I suoi tentativi si rivelarono però fallimentari in quanto fu comunque condannato a morte. A differenza dei tre soldati, il filosofo ateniese affrontò la sua morte senza timore, e quando i suoi discepoli gli proposero un piano di fuga si rifiutò di trasgredire alla legge ritenendolo un atto violento, empio. «Preferirei morire rimanendo fedele alle leggi, anziché violandole»
La dialettica La corte marziale confuta le parole pronunciate dai tre soldati per discolparsi. Allo stesso modo il dialogare con Socrate portava ad un dover «render conto della propria vita», ad un esame morale. Il metodo dialettico del filosofo si divideva in due momenti fondamentali: la CONFUTAZIONE e la MAIEUTICA. E’ così che Socrate portava l’interlocutore a riconoscere la propria ignoranza.
Il concetto di anima In una scena del film, il prete dice ad uno dei tre: «Salva la tua anima». Questa espressione è riconducibile al pensiero socratico in quanto, Socrate riteneva che la vera essenza dell’uomo fosse l’anima, e che dunque per raggiungere la vera felicità bisogna soddisfare i bisogni di questa: scienza e conoscenza. Il corpo non è altro che uno strumento.