LA VITA DELLE PIANTE
COME SI NUTRONO LE PIANTE
Gli ingredienti per la fotosintesi sono: Le piante per nutrirsi hanno bisogno della FOTOSINTESI CLOROFILLIANA, che avviene nei cloroplasti delle piante. Gli ingredienti per la fotosintesi sono: Anidride carbonica acqua Luce solare GLUCOSIO E OSSIGENO
Nella pianta la LINFA distribuisce a tutte le cellule le sostanze necessarie alla vita. La LINFA GREZZA, che viene assorbita dalle radici, viene distribuita in tutta la pianta attraverso i vasi conduttori del fusto (XILEMA) La LINFA ELABORATA si distribuisce a tutte le cellule della pianta scendendo attraverso i vasi conduttori del fusto (FLOEMA) La linfa grezza in parte viene eliminata dalle foglie con la TRASPIRAZIONE, in parte è usata per la fotosintesi Essa passa dalle radici alle foglie attraverso il fenomeno dell’OSMOSI e della CAPILLARITA’.
Si ha l’OSMOSI quando tra due soluzioni c’è una membrana semipermeabile: l’acqua passa dalla soluzione meno concentrata a quella più concentrata. Quando più recipienti comunicano tra loro, di solito l’acqua raggiunge in tutti lo stesso livello. (principio dei vasi comunicanti). Nei contenitori molto sottili e nei solidi porosi, l’acqua sale fino a un livello più alto: è la CAPILLARITA’.
LA RADICE
Servire come deposito di sostanze nutritive di riserva. La RADICE ha una forma allungata e un colore biancastro, perché nelle sue cellule manca la clorofilla. L’insieme della radice principali e delle radici laterali è chiamato APPARATO RADICALE, che ha 3 funzioni: Servire come deposito di sostanze nutritive di riserva. Assorbire dal suolo acqua e sali minerali Mantenere la pianta ancorata al suolo
Una radice ha 3 parti diverse: La zona di assorbimento della radice è ricca di peli radicali, che assorbono l’acqua dal terreno per osmosi. Questi peli fanno aumentare enormemente la superficie assorbente delle piante. La zona di accrescimento è liscia ed è formata da cellule che al passare del tempo si allungano e aumentano di volume. La zona apicale, sulla punta della radice, è in continua crescita; per facilitare la penetrazione nel terreno, questa zona è coperta dalla cuffia, una guaina che si sfalda e si rigenera man mano che la radice cresce.
Le radici possono essere: A fittone: la radice principale è molto più grossa di quelle laterali. Ha la forma di una piramide capovolta. Un esempio sono le carote. Fascicolate: tutte le radici crescono in modo uguale. Ha la forma di una mezza sfera. Esempio: granoturco.
IL FUSTO
Le conifere hanno una chioma a forma di cono: Il fusto collega le radici alle foglie: sostiene la parte superiore della pianta e contiene i vasi conduttori che trasportano la linfa Dal fusto della pianta hanno origine i RAMI. Rami e foglie formano la CHIOMA della pianta. Nelle piante legnose il fusto è chiamato TRONCO, che cresce anno dopo anno ed è molto resistente. Le conifere hanno una chioma a forma di cono: Nelle latifoglie la chioma ha una forma tondeggiante; Nelle piante erbacee il fusto è sottile e incapace di reggersi da solo
Il fusto è formato da diversi strati concentrici: EPIDERMIDE: la parte più esterna del fusto; nelle piante erbacee è protetta da una membrana impermeabile, la CUTICOLA, mentre negli alberi è protetta dalla CORTECCIA. Dentro il fusto i vasi che trasportano la linfa sono immersi in un TESSUTO DI SOSTEGNO solido e resistente. Nelle graminacee e nelle conifere i vasi sono sparsi nel fusto senza ordine apparente. Nelle piante superiori invece i vasi sono raggruppati in strati chiamati LEGNO e LIBRO, separati dal CAMBIO I vasi del legno e del libro trasportano la linfa nella pianta: La linfa grezza sale lungo il fusto e i rami grazie all’osmosi delle radici e alla capillarità dei vasi del legno (xilema). La linfa elaborata scende nei vasi del libro (floema) e raggiunge tutte le cellule della pianta.
LA FOGLIA
Pagina superiore e pagina inferiore La foglia è l’organo che contiene la clorofilla e fa la fotosintesi; inoltre disperde nell’ambiente l’acqua in eccesso con la traspirazione. La foglia è formata da: Pagina superiore e pagina inferiore Cuticola, una sottile pellicola impermeabile, evita che vada persa troppa acqua con l’evaporazione Nervature, piccoli rilievi ramificati che trasportano la linfa.
All’interno della foglia ci sono diversi strati di cellule con funzioni diverse: Sotto la cuticola della pagina superiore c’è l’epidermide, la pelle della foglia, che riveste anche la pagina inferiore Sotto c’è il tessuto a palizzata, che ha cellule sistemate in modo ordinato; esse contengono i cloroplasti, organuli ricchi di clorofilla, nei quali avviene la fotosintesi; Più sotto, nel tessuto spugnoso, le cellule sono disposte in modo irregolare; negli spazi che le separano, passano le nervature con i vasi conduttori
L’apertura degli stomi è regolata dalle cellule di guardia: Gli stomi, piccole aperture poste nella pagina inferiore, hanno un compito importante e delicato: devono permettere l’ingresso dell’anidride carbonica e l’uscita dell’ossigeno, evitando l’eccessiva perdita del vapore acqueo. L’apertura degli stomi è regolata dalle cellule di guardia: L’apertura è massima quando le cellule della pianta sono ricche d’acqua o quando la luce solare è intensa; L’apertura è minima quando c’è poca acqua o quando la fotosintesi si interrompe.
LA RIRPODUZIONE E IL FIORE
Nel mondo vegetale la riproduzione può avvenire in 2 modi: In modo vegetativo (o asessuato) – in modo sessuato La tecnica chiamata TALEA sfrutta la riproduzione vegetativa delle piante: se un rametto di ulivo o pioppo viene piantato in un ambiente umido, in pochi giorni alla base della pianta spunteranno piccole radici e in alto nuove foglie Il risultato è un clone, cioè una nuova pianta che è identica alla madre.
La riproduzione sessuata richiede invece la fecondazione, cioè la fusione di due cellule sessuali: il gamete maschile e il gamete femminile Le due cellule, fondendosi con la fecondazione, generano l’embrione di una nuova pianta. Il nuovo individuo non è esattamente uguale al padre e alla madre, ma eredita alcune caratteristiche da ognuno dei due genitori.
Alla base del ricettacolo ci sono i sepali che formano il calice; Nelle piante superiori l’organo dove avviene la riproduzione è il fiore Un’estensione del fusto che termina con il ricettacolo, formato da un insieme di foglie modificate per essere utili alla riproduzione: Alla base del ricettacolo ci sono i sepali che formano il calice; Dentro il calice si sviluppano i petali colorati che formano la corolla; All’interno dei petali ci sono i pistilli e gli stami, che portano le cellule-uovo e il polline.
L’organo sessuale femminile è il pistillo L’organo sessuale maschile è lo stame È formato da 3 parti: Gli stami sono meno appariscenti dei pistilli. Ogni stame è formato da un filamento sottile e allungato che termina con un ingrossamento giallastro, l’antera, che contiene i granuli di polline con i gameti maschili. Lo stimma, a forma di piccolo fagiolo, serve a trattenere il polline quando si deposita Lo stilo è il peduncolo che porta in cima lo stimma. La fecondazione avviene quando il polline degli stami raggiunge le cellule uovo nell’ovario del pistillo. I due gameti si fondono e formano uno zigote. Questo si divide in più cellule che formano l’embrione di una nuova pianta. L’embrione sarà protetto in un seme, e il resto del fiore si trasformerà in frutto. L’ovario è la parte più interna, che contiene la cellula uovo.
L’IMPOLLINAZIONE, IL FRUTTO E IL SEME
I gameti maschili e femminili possono trovarsi: Nello stesso fiori (ermafrodita) Su fiori diversi nella stessa pianta Su piante diverse (maschio e femmina) L’impollinazione può avvenire: A opera di insetti, che sono attirati dal profumo di alcune piante e dal nettare. Succhiando il nettare, l’insetto si impolvera di polline che lascerà poi su un altro fiore. I principali impollinatori sono le api. A opera dell’acqua: in alcune specie i fiori maschili disperdono sul pelo dell’acqua il polline, che è trasportato via dalla corrente. A opera del vento, che trasporta lontano il polline prodotto dagli stami.
Dopo la fioritura, petali, pistilli e stami seccano e cadono. Dopo l’impollinazione e la fecondazione, lo zigote, diventa l’embrione di una nuova pianta, all’interno del seme. Dopo la fioritura, petali, pistilli e stami seccano e cadono. L’ovario si trasforma in pericarpo (insieme della buccia, della polpa e dei tessuti del frutto, in cui sono sommersi i semi. Nei frutti secchi come la noce, la crescita dell’ovario è limitata e si conclude con la morte delle cellule e il loro indurimento. Nei frutti carnosi come la ciliegia e la pesca, la crescita dell’ovario è notevole. Nei frutti falsi, come la mela e la fragola, dopo la fecondazione si sviluppa non soltanto l’ovario, ma l’intero ricettacolo del fiore. Nella buccia, chiamata tegumento, ci sono le sostanze nutritive per le prime fasi della vita dell’embrione. In genere è l’amido. Il passaggio di un seme dal suo sonno alla vita attiva è chiamato germinazione e avviene quando: C’è sufficiente umidità; C’è la temperatura adatta; C’è un’adeguata disponibilità d’aria
Brunella Iacono II E