OSTROGOTI, BIZANTINI E LA GUERRA PER IL MEDITERRANEO
LA CONQUISTA DELL’ITALIA Post 450. Gli Ostrogoti si insediano pacificamente nei territori dell’impero d’Oriente. Nei 20 anni successivi si spostano dalla Pannonia, alla Tracia, all’Illirico. 471. Teodorico re degli Ostrogoti. L’imperatore Zenone lo nomina magister militum, patrizio e gli conferisce anche la carica consolare. 488. La situazione instabile del suo popolo spinge però Teodorico a minacciare Costantinopoli e Zenone capisce che è il momento di liberarsi della presenza degli Ostrogoti inviandoli in Italia. 489-493. La guerra contro Odoacre è vinta. 7. 16 ottobre 2017 04/06/2018
L’EUROPA LATINO-GERMANICA 7. 16 ottobre 2017 04/06/2018
TEODORICO 1. L’organizzazione dell’Italia Il sovrano ostrogoto si fa nominare nuovamente rex dopo la sconfitta di Odoacre a testimoniare l’aggiunta del regnum Italiae alla sua regalità sugli Ostrogoti. La religione dei nuovi dominatori è l’arianesimo, ma Teodorico inizia immediatamente ad instaurare rapporti di alleanza e di collaborazione con il ceto senatorio cattolico. Agli Ostrogoti è affidata la difesa militare dell’Italia, ai Romani l’amministrazione civile (Ostrogoti custodia civilitatis, Romani templum civilitatis). Il numero non elevato dei componenti la gens ostrogota è la ragione per cui la concentrazione maggiore dei dominatori si colloca geograficamente nel nord Italia. Nel meridione sono quasi completamente assenti insediamenti ostrogoti. Ravenna è confermata capitale. 7. 16 ottobre 2017 04/06/2018
TEODORICO 2. La sua visione politica Teodorico ha molte peculiarità rispetto agli altri sovrani suoi contemporanei: Aveva trascorso molti anni a contatto con la cultura romana, conosceva il greco, il latino e il diritto. È inviato in Italia da Zenone come suo rappresentante, quindi con un incarico ufficiale ricevuto da parte dell’imperatore. È console, patrizio e magister militum quindi è insignito di una serie di titoli che gli danno una posizione più familiare per i Romani ed è anche rex senza una precisa definizione etnica a testimonianza di una volontà amministratrice di entrambe le componenti dei suoi sudditi. Mantiene completamente inalterate e integre le strutture romane. Il suo più stretto collaboratore e cancelliere è il senatore Aurelio Cassiodoro. Il «suo» Mediterraneo è un sistema complesso basato su alleanze. 7. 16 ottobre 2017 04/06/2018
TEODORICO 3. I rapporti con l’Oriente Sia con Zenone che con il successore Anastasio le relazioni diplomatiche sono ottime, grazie anche alla tolleranza che i due imperatori avevano dimostrato verso le fazioni eretiche del cristianesimo (in particolare il monofisismo). 518. Dopo la morte di Anastasio sale al trono Giustino I, cattolico, deciso a ristabilire la dottrina di Nicea e a non tollerare ulteriormente la pratica di confessioni già condannate nei concilii del V secolo. Teodorico inizia a temere per gli Ariani residenti nei territori imperiali. 7. 16 ottobre 2017 04/06/2018
TEODORICO 4. La fine della pace Il primo errore di Teodorico è la scelta del personaggio da inviare presso Giustino I per trattare la salvezza degli Ariani. Il secondo errore è la sua reazione al parziale svolgimento della missione. Il suo terzo errore è di rispondere con la violenza al disagio e al dissenso manifestato dal ceto senatorio per le sue azioni precedenti. 526. Quando Teodorico muore i rapporti tra Ostrogoti e Romani sono definitivamente compromessi. Uno dei pochi a rimanergli leale è Cassiodoro. Il re è sepolto a Ravenna. 7. 16 ottobre 2017 04/06/2018
LA SUCCESSIONE DI TEODORICO Teodorico muore senza eredi maschi. Prima di morire nomina suo successore il nipote, Atalarico, figlio di Amalasunta e di Eutarico. La minore età di Atalarico fa di Amalasunta la reggente. I Franchi riconquistano la Provenza e Amalasunta non si oppone in quanto dedica tutte le sue energie a ricomporre le lacerazioni politiche provocate dalle azioni del padre. Il suo atteggiamento, però, scontenta sia gli Ostrogoti, sia i Romani e il dissenso si polarizza intorno ai due maggiori centri di potere. A Ravenna prevale l’atteggiamento antiromano e anticattolico, a Roma prevale invece l’atteggiamento antiostrogoto e antiariano. 7. 16 ottobre 2017 04/06/2018
LA POLITICA DI AMALASUNTA È ancora Cassiodoro, rimasto al servizio di Amalasunta, a tramandarci le notizie sulla politica della regina. Intesa con l’Impero. Mantenimento delle prerogative per i senatori e rispetto per le loro proprietà. Rinnovo dell’amicizia con il popolo romano e rispetto reciproco fra le due componenti. La politica di Amalasunta ottiene inizialmente i risultati sperati. 534. Muore Atalarico e la regina è costretta a sposarsi nuovamente per mantenere il potere. Il secondo marito è il cugino Teodato. 7. 16 ottobre 2017 04/06/2018
GIUSTINIANO 535. Una volta celebrato il matrimonio, Teodato riunisce intorno a sé tutti gli Ostrogoti contrari alla politica conciliante di Amalasunta e ordina di arrestare la regina confinandola su una delle isole del lago di Bolsena. L’imperatore, venuto a conoscenza della prigionia di Amalasunta, invia un rappresentante per portarle la promessa del sostegno imperiale. Tuttavia, dopo pochi giorni di prigionia, Amalasunta è strangolata dai sicari di Teodato. Il rappresentante dell’imperatore, Pietro, comunica alle autorità ostrogote e a Teodato fattosi nominare re, che l’assassinio della regina equivale ad una dichiarazione di guerra. Giustiniano, l’imperatore in carica, non aspettava altro. 7. 16 ottobre 2017 04/06/2018
L’IMPERO DI GIUSTINIANO 1. Il programma politico 527. Giustiniano sale al trono come successore dello zio Giustino I che lo aveva associato al potere quando si erano manifestati i segni della sua malattia mentale. Cattolico come lo zio, Giustiniano non persegue i monofisiti perché la moglie Teodora pare nutrisse simpatie per la loro dottrina. Il programma politico di Giustiniano ha come punto centrale la ricostituzione dell’impero e il ritorno del Mediterraneo occidentale sotto la supremazia imperiale. 7. 16 ottobre 2017 04/06/2018
GIUSTINIANO: LA RICONQUISTA DELL’OCCIDENTE 1. L’Africa Il punto di partenza per la realizzazione del programma politico giustinianeo è l’Africa vandalica. Mancata integrazione tra Romani e Vandali, politica eccessivamente punitiva per i proprietari terrieri romani, spoliazione delle chiese cattoliche in favore di quelle ariane avevano reso il regno dei Vandali molto debole politicamente. 533-534. L’esercito di Giustiniano comandato da Belisario sconfigge i Vandali e si riappropria della provincia romana d’Africa. 7. 16 ottobre 2017 04/06/2018
GIUSTINIANO: LA RICONQUISTA DELL’OCCIDENTE 2 GIUSTINIANO: LA RICONQUISTA DELL’OCCIDENTE 2. La guerra gotico-bizantina Per l’Italia ostrogota, Giustiniano adotta inizialmente una politica di isolamento: A est riconquista l’Illirico annesso al regno ostrogoto da Teodorico all’inizio del secolo. A ovest stipula un patto di non aggressione con i Franchi, confinanti con l’Italia. A sud l’annessione del regno vandalo aveva significato anche la riconquista della Sicilia e delle altre isole mediterranee e la disponibilità di basi portuali prossime all’Italia. Da nord nessuna popolazione era in grado di opporsi alle truppe imperiali, né era legata da vincoli cogenti verso gli Ostrogoti. 7. 16 ottobre 2017 04/06/2018
536. Inizia la campagna d’Italia 536. Inizia la campagna d’Italia. Belisario risale da sud e facilmente conquista Napoli (scarsa resistenza ostrogota). Teodato adotta una politica ambigua alternando offerte di tregua ai Bizantini con dichiarazioni loro ostili, ma di fatto non si oppone alla loro avanzata. Deposto nello stesso 536 in favore di Vitige, genero di Amalasunta, Teodato fu poco dopo assassinato da un sicario inviato dal suo successore. 10 dicembre 536. Belisario e il suo esercito sono alle porte di Roma e la conquistano con facilità. 536-538. Vitige assedia a sua volta Roma senza riuscire a riconquistarla. 7. 16 ottobre 2017 04/06/2018
538-540. Vitige abbandona Roma e si dirige nuovamente verso Ravenna dove si rinchiude all’arrivo dell’esercito bizantino. Indebolito politicamente dall’insuccesso romano e incapace di sedare le discordie interne al gruppo dirigente ostrogoto, Vitige oppone tuttavia un biennio di resistenza all’assedio di Ravenna. 540. Dopo due anni, Vitige si arrende a Belisario cedendogli il controllo della capitale ostrogota e dandosi in ostaggio ai Bizantini. 541. Belisario e l’esercito sono richiamati a Bisanzio da Giustiniano contro i Persiani e gli Ostrogoti eleggono Totila come nuovo re. 7. 16 ottobre 2017 04/06/2018
543. Totila è un abile politico e un capace stratega e recupera Napoli strappandola nuovamente ai Bizantini. 544. Pone l’assedio a Roma dove, nel frattempo, è tornato Belisario ad assicurarne la difesa. 17 dicembre 546. Totila assume nuovamente il controllo di Roma dopo due anni di assedio. Gli Ostrogoti attaccano e saccheggiano le dimore dei senatori accentuando ancora di più il malanimo nei propri confronti. La città è stremata. 547. Un momentaneo allontanamento di Totila provoca il recupero di Roma da parte dei Bizantini. 7. 16 ottobre 2017 04/06/2018
Belisario è nuovamente richiamato in Oriente da Giustiniano e Totila ne approfitta per tornare ad occupare Roma. Giustiniano decide di inviare nuove truppe agli ordini di Narsete, un generale del valore e delle capacità di Belisario. 552. Narsete affronta in Umbria l’esercito ostrogoto, lo sconfigge e Totila muore in battaglia. Roma di nuovo è sotto l’amministrazione bizantina. Gli Ostrogoti sono respinti verso meridione e in Campania pongono il loro nuovo centro di potere. Eleggono un nuovo sovrano nella persona di Teia. 7. 16 ottobre 2017 04/06/2018
Nessun tentativo viene portato contro il regno franco. 553. La battaglia conclusiva ha luogo in Campania, vicino Napoli. Gli Ostrogoti sono sconfitti, Teia muore nei combattimenti e l’Italia torna sotto il dominio imperiale. 553-554. Giustiniano tenta anche la conquista della Spagna visigota ma è l’unica delle sue campagne militari a non riportare risultati rilevanti. Nessun tentativo viene portato contro il regno franco. 7. 16 ottobre 2017 04/06/2018
GIUSTINIANO: LA RICONQUISTA DELL’OCCIDENTE 3 GIUSTINIANO: LA RICONQUISTA DELL’OCCIDENTE 3. L’amministrazione dell’Italia L’Italia torna ad osservare soltanto il diritto romano. Condizioni sociali e amministrative messe in crisi dal tracollo del sistema peninsulare in seguito a 20 anni di guerra. La realtà urbana sia sotto il profilo sociale che infrastrutturale è stata messa a durissima prova dal conflitto. La capitale è ancora Ravenna dove si insedia l’esarca, rappresentante dell’imperatore. Le isole della Sardegna e della Corsica sono sottoposte alla giurisdizione dell’esarcato di Cartagine, la Sicilia, con capoluogo Siracusa, è sottoposta direttamente al governo dell’imperatore. Iudices = funzionari preposti all’amministrazione civile. Duces = funzionari preposti all’esercizio dell’autorità militare. 7. 16 ottobre 2017 04/06/2018
Un ruolo di grande rilievo è assegnato alle gerarchie ecclesiastiche cui è riconosciuto il ruolo che avevano svolto come mediatori tra Goti e Romani e fra corte ostrogota e corte imperiale. I vescovi sono chiamati a supervisionare l’operato dei funzionari imperiali e, in molti casi, a sostituire addirittura il governo civile cittadino. È da qui che l’autorità del vescovo inizia ad essere vista dai diocesani come l’unica autorità di riferimento e la figura che meglio dei magistrati forestieri può assicurare la continuità amministrativa. 565. Muore Giustiniano e l’unità del dominio bizantino in Italia gli sopravvive di soli tre anni. 7. 16 ottobre 2017 04/06/2018