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L’IMPERO ROMANO DA COSTANTINO A TEODOSIO

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Presentazione sul tema: "L’IMPERO ROMANO DA COSTANTINO A TEODOSIO"— Transcript della presentazione:

1 L’IMPERO ROMANO DA COSTANTINO A TEODOSIO
Dalla pesante eredità di Costantino alla definitiva affermazione della fede cristiana

2 I SUCCESSORI DI COSTANTINO (337-363)
COSTANZO II ( ) Dopo la morte di Costantino, l’esercito acclamò imperatori i suoi tre figli: COSTANTINO II, COSTANZO II e COSTANTE Tutti gli altri membri della famiglia imperiale vennero massacrati, ad eccezione di GALLO e GIULIANO, figli di un fratellastro di Costantino.

3 I SUCCESSORI DI COSTANTINO (337-363)
Nel Congresso di VIMINACIUM, l’Impero fu così diviso: COSTANTINO II ebbe la GALLIA, la BRITANNIA, la SPAGNA COSTANTE ottenne l’ITALIA, l’AFRICA, l’ILLIRICO COSTANZO II ebbe la TRACIA e l’ORIENTE La concordia tra i tre figli di Costantino durò tuttavia solo qualche anno

4 I SUCCESSORI DI COSTANTINO (337-363)
343: Costantino II, volendo unificarel’Occidente, mosse guerra al fratello Costante, ma, durante l’assedio di Aquileia, cadde in un agguato e fu ucciso per ordine del fratello. Costante, combattendo contro il generale barbarico Magnenzio, fu costretto a fuggire in Spagna e qui si diede la morte. 351: Costanzo II, rimasto l’unico legittimo erede di Costantino, sconfisse Magnenzio e divenne unico imperatore

5 I SUCCESSORI DI COSTANTINO (337-363)
Costanzo II nominò come cesare dapprima il cugino Gallo, che poi inviò in Oriente. Dopo averlo mandato a morte, perché sospettato di tradimento, nominò come cesare Giuliano. Cercò, per quanto favorevole all’eresia ariana, di unificare l’Oriente ariano e l’Occidente cristiano Respinse i barbari al di là del Reno, poi li raggiunse a Strasburgo, dove li massacrò Morì nel 361, lasciando il trono a Giuliano.

6 GIULIANO l’APOSTATA (361-363)
Fu detto l’Apostata, perché, dopo avere avuto un’educazione cristiana, rinnegò tale fede e si convertì al paganesimo. Vagheggiò il sogno di restaurare il paganesimo e per questo allontanò dalla corte imperiale e dall’insegnamento i cristiani. Cercò di dare al paganesimo la gerarchia cristiana, restaurò i templi, rinnovò riti ormai in disuso. Condusse l’ultima grande spedizione contro i Parti e vi trovò la morte.

7 L’IMPERO DA VALENTINIANO I A TEODOSIO (364-395)
Morto Giuliano, l’esercito della Mesopotamia acclamò imperatore GIOVIANO ( ) Alla morte di Gioviano, l’esercito acclamò VALENTINIANO (364), originario della Pannonia, il quale si associò al governo, come Augusto, il fratello VALENTE. Combatté i barbari, soprattutto gli Alamanni e morì nel 375, lasciando come erede al trono il figlio GRAZIANO, ma le truppe dell’Illiria acclamarono VALENTINIANO II. Si ebbero dunque tre Augusti: VALENTE, GRAZIANO, VALENTINIANO II

8 L’IMPERO DA VALENTINIANO I A TEODOSIO (364-395)
Valente morì ad Adrianopoli nel 378, combattendo i Visigoti. Egli li avevi ammessi nell’Impero, ma poi questi si erano ribellati GRAZIANO ( ) e TEODOSIO ( ) Graziano, imperatore d’Occidente, nominò imperatore d’Oriente Teodosio, che sconfisse i Visigoti e permise loro di insediarsi in Illiria. Nel 380 Graziano e Teodosio pubblicarono l’EDITTO DI TESSALONICA: L’UNICA RELIGIONE DELL’IMPERO ERA QUELLA CRISTIANA

9 L’IMPERO DA VALENTINIANO I A TEODOSIO (364-395)
Graziano morì nel 383, ucciso da un suo generale. RIMASERO: VALENTINIANO II ( ) in OCCIDENTE e TEODOSIO ( ) in ORIENTE Nel 392 Valentiniano II cadde per mano del suo generale Arbogaste. Teodosio marciò contro Arbogaste, lo sconfisse presso il fiume Frigido (394) e ricongiunse le due parti dell’Impero, ma per poco, in quanto morì nel 395.


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