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Linee guida per una lettura dell’età tardo-antica

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Presentazione sul tema: "Linee guida per una lettura dell’età tardo-antica"— Transcript della presentazione:

1 Linee guida per una lettura dell’età tardo-antica

2 Le grandi riforme/1 i Severi (193-235)
193: Settimio Severo, originario di Leptis Magna, predilesse la Siria come area di residenza, trasformò l’esercito di confine in militia stabile, stanziando sul limes le famiglie dei combattenti Ridusse i poteri del Senato, abolì l’appalto delle imposte e soppresse i privilegi di Roma e d’Italia. Favorì l’ingresso dei barbari nell’esercito

3 Le grandi riforme/1a i Severi (193-235)
212: Caracalla promulga la Constitutio Antoniana, con la quale si estendeva la piena cittadinanza romana a tutti i provinciali liberi

4 Le grandi riforme/2 Diocleziano (284-305)
Grande riforma costituzionale di decentramento dell’amministrazione statale: instaurazione della Tetrarchia (Diocleziano e Massimiano = Augusti; Galerio e Costanzo Cloro= Cesari) A Diocleziano tocca l’Oriente con capitale Nicomedia; a Massimiano l’Occidente (Italia e Africa), con capitale Milano; a Costanzo, la Spagna, la Gallia e la Britannia (Treviri e York); a Galerio l’Illirico, la Macedonia e la Grecia (Sirmio). Passati vent’anni gli Augusti dovevano cedere il potere ai Cesari, i quali dovevano scegliere altri due coadiutori e successori.

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6 Le grandi riforme/2a Diocleziano (284-305)
L’impero viene diviso in 12 circoscrizioni amministrative, dette Diocesi, a loro volta suddivise in 101 ripartizioni minori, le Province. L’imperatore viene divinizzato con fasto orientale. I cittadini divengono subiecti (sudditi); i contadini vengono vincolati alla terra e gli artigiani alle loro corporazioni. Viene imposto un calmiere dei prezzi

7 Le grandi riforme/3 Costantino (312-337)
Nel 305 i due Augusti abdicano. Si apre una fase di conflitti tra i successori. Nel 312 Costantino, figlio di Costanzo, Augusto d’Occidente, sconfigge al Ponte Milvio il rivale Massenzio e diviene unico sovrano ad Occidente. Nel 324 diverrà unico imperatore, sconfiggendo Licinio in Oriente.

8 Le grandi riforme/3a Costantino (312-337)
Nel 313 da Milano emana l’editto che consente la pratica del Cristianesimo Nel 325 indice il Concilio di Nicea, nel corso del quale viene formulato il principio dell’omusia (identità di sostanza): il Figlio è identico al Padre, in contrasto con l’Arianesimo, secondo il quale Cristo è creato dal Padre e dunque non eterno. Nel 330 muta il nome di Bisanzio in Costantinopoli e la promuove a capitale cristiana dell’impero

9 Le grandi riforme/3b/l’Assolutismo Statale Costantino (312-337)
Instaura un rigido cerimoniale di corte. Dal Cristianesimo deriva una nuova fonte di legittimazione e sacralizzazione del proprio ruolo; è coadiuvato dal Sacrum consistorium (Consiglio della Corona). Rafforza l’esercito, che giunge a contare uomini: è diviso in tre (comitatenses, limitanei, candidati) Divide l’impero in 4 prefetture: Oriente (Costantinopoli), Illirico (Sirmio), Italia (Milano), Gallia (Treviri). Le diocesi sono 14 e le province 117.

10 Le cause della crisi dell’I.R.d.Occ./1
Ipertrofia dell’Impero: non vi è più la possibilità dell’espansione. Non è più possibile recuperare risorse tramite la guerra. Incapacità di adeguare ad un sistema tanto vasto strutture costituitesi per una realtà politica molto più piccola Aumento vertiginoso dei costi di gestione dell’apparato statale per il sostentamento della burocrazia e dell’esercito (es.: annona militaris, angareia). Sperequazioni economiche tra regioni che consumano più di quanto producono e regioni costrette a pagare i costi altrui. Risposta ai problemi cercata in una sempre più accentuata centralizzazione, a fronte della tradizionale elasticità e tolleranza che aveva caratterizzato il dominio romano fino all’età dei Severi. La ‘normalizzazione’ delle diversità si tradusse in una loro compressione: rivolte sociali (contadini Celti in Gallia, minoranze etnico-religiose berbere in Africa) La difficoltà di controllare i contingenti militari barbari sempre più presenti nelle fila dell’esercito romano

11 Le cause della crisi dell’I. R. d. Occ
Le cause della crisi dell’I.R.d.Occ./2/l’emergenza militare/cronologia/2 168 d.C.: i Marcomanni minacciano il confine danubiano (l’imperatore è Marco Aurelio) d. C.: incursioni entro in confini dell’Impero di Alamanni, Goti e Franchi. Tra il 235 e il 284 quasi tutti gli imperatori sono fatti eleggere dai militari 271 d. C.: l’imperatore Aureliano fa costruire una nuova cinta muraria a Roma

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13 Le cause della crisi dell’I. R. d. Occ
Le cause della crisi dell’I.R.d.Occ./2/l’emergenza militare/cronologia/1 375: gli Unni, popolo delle steppe asiatiche, annientano il regno degli Ostrogoti nella Russia meridionale I Goti si spingono ad Occidente: nel 378 ad Adrianopoli, in Tracia, sbaragliano l’imperatore Valente. 410: bande del goto Alarico espugnano e mettono a sacco Roma: non succedeva da 800 anni! Nei decenni successivi Vandali, Svevi, Alani, Burgundi, Alamanni, si spostano e si insediano all’interno dei confini romani, grazie anche all’instaurazione di speciali relazioni giuridico-politiche tra barbari e romani. 452: Attila devasta Aquileia e Milano 455: i Vandali attaccano e saccheggiano nuovamente Roma

14 La fine dell’impero d’Occidente
475: il patrizio Oreste caccia l’imperatore Nepote e lo sostituisce con il proprio figlio Romolo, detto poi Augustolo. 476: i contingenti di barbari che ormai sono parte integrante dell’esercito romano eleggono loro re Odoacre, che depone Romolo e invia le insegne imperiali a Costantinopoli


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