Ciò che veramente conta è l’amore.

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Transcript della presentazione:

Ciò che veramente conta è l’amore. Gesù mette in stretta connessione l’amore di Dio e del prossimo. Sono inseparabili. Non è possibile amare Dio e disinteressarsi del fratello. Per cercare la volontà di Dio, ciò che è veramente decisivo non è la lettura di leggi scritte, ma scoprire le esigenze dell’ amore nella vita della gente. Non esiste uno spazio sacro in cui possiamo incontrarci da soli con Dio; non è possibile adorare Dio nel tempio e vivere dimentichi di quanti soffrono; l’ amore di Dio che esclude il prossimo diventa una menzogna. Ciò che va contro l’ amore, va contro Dio. José Antonio Pagola. Gesù: approccio storico. Testo: Matteo 22, 34-40. Tempo Ordinario 30 –A-. Musica: Jesús Guridi. Dieci melodie Basche: Amorosa.

In quel tempo, i farisei, avendo udito che Gesù aveva chiuso la bocca ai sadducèi, si riunirono insieme e uno di loro, un dottore della Legge, lo interrogò per metterlo alla prova: I farisei si riuniscono ancora con l’intenzione di trovare di nuovo nelle parole di Gesù un motivo per accusarlo e condannarlo. Non è il popolo che polemizza con Gesù, ma i dirigenti politici e religiosi. Questa volta non mandano uno dei loro discepoli, ma un esperto della legge. In un clima di legalismo asfissiante e ossessionante, la risposta di Gesù rappresenta, come sempre, una folata di brezza fresca e liberante.

«Maestro, nella Legge, qual è il grande comandamento?». Davanti alla complessità di molte situazione della vita tutti ci siamo chiesti qualche volta che cosa è veramente importante. Gli ebrei avevano centinaia di precetti: 365 "negativi" e 248 "positivi" (i primi incominciano con "non...", e gli altri con "devi..."). Non c’è da meravigliarsi. Ogni società organizzata ha la tendenza a moltiplicare le sue leggi e le norme. Anche noi possiamo trovarci disorientati senza sapere bene a che cosa dare importanza e a quale no. Il Codice di Diritto Canonico, che regola la vita della comunità ecclesiale (dell’anno 1983), contiene 1752 canoni. In tutti gli aspetti della vita è necessario sapere che cosa è secondario e che cosa è fondamentale e stare attenti per non cadere nell’errore di elevare a fondamentale quello che è secondario e viceversa.

Gli rispose: «Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. Questo è il grande e primo comandamento. Gesù sempre agevola e semplifica la vita. Continua a darci una risposta liberatrice, chiara e diretta. Il primo e principale è l’amore, non la legge né le norme né i cànoni. Quando viene meno l’amore tutte le leggi sono insufficienti. Quanto meno amore c’è, più sicurezza -falsa sicurezza- danno le norme. L’amore deve essere con tutto il cuore –integro, non diviso-, Con tutta l’anima –con tutta la vita- e con tutta la mente –nella ricerca constante della conoscenza piena di Dio- La raccomandazione di Gesù è sempre fonte di liberazione piena e di gioia, un invito, un regalo, una beatitudine Si tratta di ascoltare la sua Parola, farla vita, incontrarci con Lui, amare ciò che Egli ama, contare su di Lui nel nostro progetto di vita.

Il secondo poi è simile a quello: Amerai il tuo prossimo come te stesso. Gesù mette sullo stesso piano l’amore esclusivo a Dio (Dt 6,4) con l’amore al prossimo. Questa è la novità di Gesù. Amare qualcuno come se stesso è amarlo come se fosse della mia famiglia, come le persone che amo di più. A livello teorico forse la cosa non è difficile. Il “problema” si può presentare quando si tratta di viverlo nella pratica. Le parole di Gesù contengono anche una apprezzamento positivo dell’ amore a se stessi in relazione con l’amore di Dio e degli altri. Che cura ho dei miei progetti personali, delle mie speranze, della mia salute, della mia malattia, della mia felicità? Se non voglio bene a me stesso, se non ha cura di me, se non mi stimo… difficilmente potrò voler bene, aver cura, apprezzare gli altri.

Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti». Gesù dà più importanza alla persona che al culto, che all’osservanza del sabato, che alla purezza rituale... Atteggiamento provocatorio e scandaloso. La gloria di Dio è che l’essere umano viva, “che il povero viva” (Óscar Romero) Nessuno può ingannarsi, credendo di amare Dio, se non conferma questo amore nell’amore ai fratelli. Per vivere l’ Amore la via migliore è lanciarsi ad amare. Semplicemente basta che facciamo agli altri quello che vorremmo che gli altri facciano a noi nei mille particolari della vita di ogni giorno. L’ amore di Dio è il motivo per amare il prossimo e l’amore del prossimo è la garanzia che il nostro amore a Dio non è un amore sterile e vuoto.

Viviamo oggi in società che hanno molte più norme del popolo ebreo Viviamo oggi in società che hanno molte più norme del popolo ebreo. Viviamo in un mondo che ha più milioni di persone povere oppresse dall’ usura internazionale, che gli oppressi per i quali alzarono la voce i profeti. Non si può separare la religione dalla difesa della giustizia e della lotta per i poveri. Non si può essere intransigenti in questioni discutibili di dottrina e lasciar correre e non denunciare questioni di diritti umani e di difesa delle persone più deboli. La Parola di Gesù è un invito a scuotere la nostra passività, a recuperare lo sdegno etico di fronte alla situazione intollerabile di questo mondo che si dice moderno e civilizzato, e a ritornare all’essenziale del Vangelo, al comandamento principale e Unico.

HO FAME “Chi non ama il fratello che vede, non può amare Dio che non vede. I Gv 4,20 Gesù considera fatto a Lui quello che facciamo agli altri: “l’avete fatto a me” (o non l’avete fatto a me)

Mi piacerebbe... Nel giorno della mia morte mi piacerebbe che si dicesse: che ho cercato di dedicare la vita a servire gli altri. Vorrei che diceste, quel giorno, che ho cercato di essere giusto e che ho davvero cercato di dare da mangiare agli affamati, di vestire gli ignudi. Vorrei che diceste, quel giorno, che ho cercato nella mia vita, di visitare i carcerati. Non avrò denaro da lasciare dietro di me. Non avrò le cose belle e lussuose della vita da lasciare dietro di me. Ma io voglio avere soltanto una vita impegnata da lasciare alle spalle. Ed è tutto quello che volevo dire. Se riesco ad aiutare qualcuno mentre passo allora non sarò vissuto invano. Se riesco a portare la salvezza a un mondo che è plasmato se riesco a diffondere il messaggio come il Maestro ha insegnato Allora la mia vita non sarà stata invano… Martin Luther King