Le caratteristiche del tampone per la sperimentazione biologica: 1. Buona capacità tampone per l'intervallo richiesto 2. solubile e non permeabile alle membrane 3. pH poco sensibile al medium 4. non tossico, no inibitore 5. no complessi con cationi 6. no assorbimento alla luce visibile e ultravioletta
I tamponi possono essere costituiti da: un acido debole e la sua base coniugata (es. HCN/CN-) una base debole e il sua acido coniugato (es. NH3/NH4+) Una soluzione tampone contiene quindi una coppia acido-base coniugata cioè un acido e la sua base coniugata in equilibrio fra di loro. All’aggiunta di un acido o di una base forte l’equilibrio si sposta dalla parte della base o dell’acido deboli che costituiscono il tampone “assorbendo” così l’eccesso di ioni H+ o di OH-. Consideriamo ad esempio il tampone costituito da CN- e HCN.
Il pKd di un buffer misura la sua tendenza di legare o a bassi valori di pH (per es. pH 3.7) la forma dominante nell’equilibrio chimico è l’acido acetico [HAc], mentre ad alti valori di pH (per es. pH 5.7) la forma dominante è quello dello ione [Ac-]. Quando il pH = pK il tampone resiste ai cambiamenti di pH in entrambe le direzioni dell’equilibrio, infatti il pH ottimale per un buffer è usualmente vicino al punto di mezzo della titolazione, in cui il 50% dei siti di legame è occupato da ioni H+ e il 50% è libero, cioè quando: [H+]50% and Ya = Yd =0.5, allora [H+]50% = Kd. Il pKd di un buffer misura la sua tendenza di legare o rilasciare protoni ad un certo pH.
In generale, poichè le reazioni su cui si basa una soluzione tampone sono le reazioni inverse di quelle di una base debole o di un acido deboli (K<<1), saranno caratterizzate da costanti di equilibrio grandi (K>>1), per cui i rispettivi equilibri sono fortemente spostati verso i prodotti. Ovviamente il tampone funziona bene fino a quando le quantità di acido o base forte aggiunti rimangono inferiori alle quantità di acido e base coniugata presenti. A questo proposito si parla di potere tampone intendendo la quantità di acido o di base con cui il tampone può reagire prima che si produca una variazione significativa di pH. È anche importante il rapporto fra le quantità di acido e di base coniugata presenti nel tampone. Queste devono essere paragonabili (il rapporto deve essere circa 1 e può differire al massimo per un fattore 10) affinchè la soluzione non perda il suo potere tampone.
Capacità tampone il buffer range: è definito come il range di pH a cui il tampone neutralizza ioni H+ e OH- Da una curva di titolazione è facile vedere quando la variazioni di pH sono non lineari nell’intorno del punto di mezzo della titolazione. Questi cambiamenti riflettono il fatto che il buffer diventa più o meno saturato a seconda che aumenti o diminuisca la concentrazione libera di protoni. Per convenzione, si assume che il range di un buffer (ossia l’intervallo in cui l’acido tampona le variazioni di pH) comprenda valori di pH uguali a variazioni di ± 1 gradi rispetto al pK dell’acido, cioè: pH = pKd ± 1.0
Limite funzionale di una soluzione tampone Normalmente, l'intervallo "efficace" di una soluzione tampone si considera compreso fra pKa ± 1. Ciò corrisponde ad un rapporto fra [acido debole] e [base coniugata] compreso fra 0.1 e 10. Tuttavia, anche entro limiti compresi fra 0.05 e 20, o anche leggermente più ampi se la soluzione è abbastanza concentrata, il tampone conserva una certa efficienza. Quindi il limite funzionale può essere considerato compreso fra pKa ± 1.4
Il Potere Tampone la capacità del buffer: si riferisce alla quantità di ioni H+ e OH- che il buffer può neutralizzare ad una data concentrazione di pH. Fino a che punto una soluzione tampone può opporsi a variazioni della propria concentrazione idrogenionica in seguito all'aggiunta di acidi o basi forti? E da cosa dipende questa capacità, il suo potere tampone? Il potere tampone di una soluzione dipende: a) dalla sua concentrazione; b) dal rapporto tra le concentrazioni della coppia acido-base coniugata.
b) Potere tampone e rapporto acido : base coniugata Il potere tampone di una soluzione è massimo quando la [acido debole] = [base coniugata]. Ovvero, quando il loro rapporto è 1:1.
È evidente che il massimo potere tampone si ha in corrispondenza di pH=pKHA.
pH di una soluzione tampone Un’altra importante caratteristica di una soluzione tampone è il suo pH. Ricaviamo ora un’espressione generale che permetta di calcolare il pH di un tampone costituito da un generica acido debole HA e la sua base coniugata A- in concentrazioni iniziali note pari a [HA]0 e [A-]0. L’equilibrio di dissociazione acida di HA è: HA(aq) H+(aq) + A-(aq) Riarrangiando l’espressione precedente abbiamo:
[acido] [base] log pK pH + = È possibile ricavare un’equazione che fornisce direttamente il pH di una soluzione tampone. Prendendo il logaritmo di entrambi i membri dell’equazione precedente con il segno meno, si ha: che in termini generali può essere scritta: [acido] [base] log pK pH a + = Nota come equazione di Henderson-Hasselbalch
[acido] [base] log pK pH + = Spesso il problema è l’opposto di quello visto prima: non vogliamo calcolare il pH di una soluzione tampone con concentrazioni date di acido e base coniugata, ma vogliamo preparare una soluzione tampone che abbia un particolare pH. In base a quanto detto prima, cioè che il potere tampone di una soluzione è massimo quando la concentrazione della base è paragonabile con quella dell’acido, una tale situazione si realizza quando il pKa della coppia acido-base coniugata che si sceglie è vicino al pH voluto, aggiustando poi il corretto rapporto tra [base] e [acido].
Metodi di preparazione di un tampone Un tampone è sempre costituito da un acido debole HA e la sua base coniugata A- oppure da una base debole B e il suo acido coniugato B+. In pratica può essere preparato in vari modi:
Riepilogo: Tampone formato da un acido debole e la sua base coniugata: Tampone formato da una base debole e il suo acido coniugato: