“LA FEDE DI ABRAMO” LEZIONE 5 DELLA SCUOLA DEL SABATO SABATO 4 NOVEMBRE 2017 4° TRIMESTRE 2017 1 1 1 1 1 1 1
“Che diremo dunque di Abramo, nostro antenato secondo la carne? Se infatti Abramo è stato giustificato per le opere, certo ha di che gloriarsi, ma non davanti a Dio. Ora, che cosa dice la Scrittura? ‘Abramo ebbe fede in Dio e ciò gli fu accreditato come giustizia’.” Romani 4: 1-3
Quale speranza potrebbe mai avere chiunque altro? Le migliori azioni di Abramo e il suo rispetto della legge non sono bastate a giustificarlo davanti a Dio... Quale speranza potrebbe mai avere chiunque altro?
“Mentre a chi non opera ma crede in colui che giustifica l'empio, la sua fede gli è messa in conto di giustizia. Così pure Davide proclama la beatitudine dell'uomo al quale Iddio imputa la giustizia senz'opere, dicendo: ‘Beati quelli le cui iniquità son perdonate, e i cui peccati sono coperti. Beato l'uomo al quale il Signore non imputa il peccato’.” Romani 4: 5-8
La Giustificazione per fede viene insegnata dall’Antico Testamento e scorrendone le pagine emerge l’insegnamento della grazia. “Nascondi la tua faccia dai miei peccati, e cancella tutte le mie iniquità. O Dio, crea in me un cuor puro e rinnova dentro di me uno spirito ben saldo.” Salmo 51:9, 10 “Ed Abramo credette al Signore; e il Signore gl'imputò ciò a giustizia.” Genesi 15:6
Cos’era l’intero rituale del santuario se non una rappresentazione del modo in cui vengono salvati i peccatori, ovvero non per le opere, ma per la morte di un sostituto? “Il peccatore deve accostarsi a Cristo con fede, appropriarsi dei suoi meriti, deporre i propri peccati su colui che si è offerto di portarli e ricevere il suo perdono. È per questo motivo che Cristo è venuto sulla terra. Quindi, la giustizia di Cristo viene imputata al peccatore pentito e credente, il quale diventa un membro della famiglia reale.” Ellen White – 1 SM, p. 215
“Poiché la promessa d'esser erede del mondo non fu fatta ad Abramo o alla sua progenie in base alla legge, ma in base alla giustizia che vien dalla fede. Perché, se quelli che son della legge sono eredi, la fede è resa vana, e la promessa è annullata; poiché la legge genera ira; ma dove non c'è legge, non c'è neppur trasgressione. Perciò l'eredità è per fede, affinché sia per grazia; onde la promessa sia sicura per tutta la progenie; non soltanto per quella che è sotto la legge, ma anche per quella che ha la fede d'Abramo, il quale è padre di noi tutti.” Romani 4: 13-16
Perché è così importante capire il concetto di salvezza per sola fede, senza l’ausilio delle opere? Cercare di accedere alle promesse divine attraverso l’ubbidienza alla legge, insiste Paolo, annulla la fede e la rende inutile.
Quale posto occupa la giustificazione per fede nel tuo cammino con Dio?
Nel Nuovo Testamento compaiono sia la legge sia il Vangelo Nel Nuovo Testamento compaiono sia la legge sia il Vangelo. La prima ci mostra che cosa sia il peccato, il Vangelo ci offre il conseguente rimedio, vale a dire la morte e la risurrezione di Gesù. Se non c’è legge non esiste nemmeno peccato e dunque da che cosa dovremmo essere salvati? Solo nel contesto della legge e della sua validità permanente, il Vangelo ha un senso.
CONCLUSIONE Dio ci offre la sua grazia attraverso Gesù Cristo (promessa di grazia) Noi per fede accettiamo la sua gracia (risposta della fede) Infine Dio ci imputa la sua giustizia (giustificazione)
“La giustificazione consente di ubbidire alla legge “La giustificazione consente di ubbidire alla legge. La legge esige giustizia ed è ciò che il peccatore deve alla legge; ma non ne è capace. L’unico modo in cui può avere accesso alla giustizia è mediante la fede. Per mezzo di essa può portare a Dio i meriti di Cristo e il Signore mette sul conto del peccatore l’ubbidienza del Figlio.” Ellen White – Selected Messages vol. 1 p. 367