“L’onda” Federico Lombardi 27.08.2009 Avanzamento automatico Testo in coda
“Distesa, unita e di blu vestita, porzione morbida che schiumando frigge.
Di ubriacarsi al sole brilla, di carezzosa luna festaiola ride,
punta e trapunta di macchioline pure, si muove, si placa, s’ingrossa, si rompe.
Vive altalenando e di ballante movimento, scene di maestà e di regal fragore immenso,
sui grani si pennella e leggera rincasando scivola, sulla nuda roccia fiera e dirompente urla e schianta,
ritorna, si scusa, bacia, impregna, perennemente insiste.
Soffice, marmorea, densa, lucente e fascinosa, riavviandosi di vita si avvita in vita e a vita invita;
a spettinar le punte, che increspa e liscia, Eolo vince, e al mutar inquieto il tempo aspetta e silenzioso arriva,
domando l’agile cantar dei flutti, spingendo in alto il coro
d’intenso suono e di sperata pace, cogliendo d’amor lieve e forte l’impulso mio
che ingiungere mi spinge a dir che l’amo.”
L’ONDA Distesa, unita e di blu vestita, porzione morbida che schiumando frigge. Di ubriacarsi al sole brilla, di carezzosa luna festaiola ride, punta e trapunta di macchioline pure, si muove, si placa, s’ingrossa, si rompe. Vive altalenando e di ballante movimento, scene di maestà e di regal fragore immenso, sui grani si pennella e leggera rincasando scivola, sulla nuda roccia fiera e dirompente urla e schianta, ritorna, si scusa, bacia, impregna, perennemente insiste. Soffice, marmorea, densa, lucente e fascinosa, riavviandosi di vita si avvita in vita e a vita invita; a spettinar le punte, che increspa e liscia, Eolo vince, e al mutar inquieto il tempo aspetta e silenzioso arriva, domando l’agile cantar dei flutti, spingendo in alto il coro d’intenso suono e di sperata pace, cogliendo d’amor lieve e forte l’impulso mio che ingiungere mi spinge a dir che l’amo.