Esempio di inventario perpetuo

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Il metodo diretto di calcolo del costo dei beni venduti attraverso l’inventario perpetuo Esempio di inventario perpetuo Articolo: bruciatore 2012, Costo unitario 200 Data Quantità Costo 4-01-1997 4 800 7-01-1997 1 200 3 600 15-01-1997 10 2.000 13 2.600 18-01-1997 6 1.200 7 1.400 21-01-1997 2 400 5 1.000 22-01-1997 Totali 9 1.800 Ricevuti Spediti a clienti Disponibili Rimanenze Valore iniziale Acquisti Valore finale 800 1.800 2.000 1.000 Spedizioni Costo dei beni venduti 1.800 . Debito vs fornitori 2.000

Il metodo diretto di calcolo del costo del costo dei beni venduti attraverso l’inventario perpetuo Ogni singola transazione modifica il conto Rimanenze Costo dei beni venduti e livello rimanenze in tempo reale Controllo delle giacenze e delle perdite di inventario Possibilità di redigere il C/E senza fare l’inventario Impegno superiore di rilevazione

La determinazione del reddito con l’inventario periodico: un esempio Una nuova concessionaria viene costituita con un capitale di 100, utilizzato interamente per acquistare 5 autovetture. Lo stato patrimoniale iniziale è: Nel corso dell’esercizio la concessionaria vende nell’ordine le quattro autovetture (3, 5, 2 e 1) rispettivamente per 20,19,28 e 21 e acquista per 13 una sesta autovettura.

La determinazione del reddito con l’inventario periodico (metodo deduttivo): un esempio = + ATTIVITA' PASSIVITA' CAPITALE NETTO Rimanenze 18 23 17 20 22 100 100 Capitale sociale 100 (1) in apertura (1) 100 Rimanenze iniziali Costo dei beni venduti Costo del venduto = RI + Acquisti - RF = 100 + 13 - 33 = 80 in chiusura (7) 33 Cassa auto 3 (2) 20 13 (6) Acquisti auto 5 (3) 19 auto 2 (4) 28 auto 1 (5) 21 75 auto 6 13 auto 4 20 33 (7) Rimanenze finali Ricavi auto 3 20 (2) auto 5 19 (3) auto 2 28 (4) auto 1 21 (5) 88 Attività = 108 Passività = 0 Capitale netto =

La determinazione del reddito con l’inventario perpetuo: un esempio con transazioni semplificate ATTIVITA' = PASSIVITA' + CAPITALE NETTO Con l’inventario perpetuo viene rilevato non solo il ricavo, ma anche il costo di ciascuna transazione auto 5 22 Rimanenze auto 1 18 auto 2 23 auto 3 17 auto 4 20 100 Capitale sociale (4) 18 auto 1 23 auto 2 (3) 17 auto 3 (1) Ricavi auto 3 20 (1) 22 auto 5 (2) auto 5 19 (2) 13 auto 6 (5) 33 auto 2 28 (3) auto 1 21 (4) 88 Cassa auto 3 (1) 20 13 (5) auto 6 Costo del venduto auto 5 (2) 19 auto 3 17 (1) auto 2 (3) 28 auto 5 22 (2) auto 1 (4) 21 auto 2 23 (3) 75 auto 1 18 (4) 80 Attività = 108 Passività = 0 CN = CS + RU = 100 + (88-80) = 108

Contabilità Analitica La determinazione del risultato d’esercizio con l’inventario perpetuo: un esempio Contabilità Generale 100 Rimanenze 100 Capitale sociale 100 33 Cassa auto 3 (1) 20 13 (5) auto 6 auto 5 (2) 19 auto 2 (3) 28 SP auto 1 (4) 21 75 C/E Rimanenze iniziali Rimanenze finali Ricavi 33 auto 3 20 (1) 100 auto 5 19 (2) auto 2 28 (3) Acquisti auto 1 21 (4) auto 6 13 88 Contabilità Analitica auto 4 20 auto 3 17 Rimanenze auto 1 18 auto 2 23 auto 5 22 Acquisti Costo del venduto (4) 18 auto 1 13 13 23 auto 2 (3) auto 3 17 (1) 13 auto 6 (5) 17 auto 3 (1) auto 5 22 (2) auto 2 23 (3) 22 auto 5 (2) auto 1 18 (4) 80 33

I vantaggi del metodo dell’inventario periodico Sono rilevati esclusivamente gli effetti di scambi con l’esterno (fatti amministrativi esterni) e non anche fatti amministrativi interni quali: impieghi dei fattori produttivi nella produzione (materie prime, lavoro..); passaggi di materiali e di denaro tra magazzini e tra uffici; deterioramenti e ammanchi di materiale …, quindi, La contabilità generale è alleggerita delle rilevazioni dei fenomeni interni di gestione per il quale il metodo della PD può essere lento e ingombrante La determinazione degli effetti economici derivanti da scambi con l’esterno è oggettiva (produce variazioni della cassa o dei debiti o dei crediti) e non esige stime più o meno arbitrarie e laboriose, quindi Si evita la commistione nei conti della contabilità generale di valori stimati e di valori determinati oggettivamente; i conti risultano così meno eterogenei in quanto ai valori in essi presenti

Gli svantaggi del metodo dell’inventario periodico Nelle grandi imprese l’oggettività dei dati contenuti nella CO.GE sarebbe fortemente compromessa da una valorizzazione dell’inventario finale “fatta a braccio” In queste imprese deve dunque coesistere un sistema contabile parallelo alla CO.GE per la rilevazione dei fatti amministrativi interni quali impieghi dei fattori produttivi nella produzione (materie prime, lavoro..); passaggi di materiali e di denaro tra magazzini e tra uffici; deterioramenti e ammanchi di materiale …. In tali condizioni la separazione dei fatti amministrativi esterni da quelli interni è, da un punto di vista della comprensione del funzionamento del sistema nel suo insieme poco rilevate: questa comprensione non sarebbe possibile prescindendo dalle modalità contabili di valorizzazione delle rimanenze Il metodo dell’inventario periodico non consente la gestione automatica del riordino dei materiali Il metodo dell’inventario periodico rende problematico avere a disposizione bilanci infrannuali (per ogni bilancio è richiesto un inventario periodico)