del sistema politico italiano. Il cambiamento del sistema politico italiano. Le interpretazioni 1
Obiettivi del capitolo Illustrare il cambiamento del sistema politico italiano alla luce dei contributi della scienza politica Valutare la significatività delle riforme istituzionali e illustrare alcuni problemi ancora aperti Analizzare il rendimento democratico del sistema politico italiano e valutare l'impatto come questo è cambiato dagli anni '90 a oggi 2
Segni contraddittori di cambiamento I movimenti di protesta e rinnovamento che hanno caratterizzato gli anni '90 non hanno prodotto una maggiore partecipazione politica Nonostante il loro crescente livello di istruzione, i giovani non sono particolarmente interessati alla politica Le fratture sociali hanno perso importanza, ma rimangono decisive le fratture territoriali Lo scenario elettorale del 2013 porta ulteriori segnali di cambiamento: Fine (temporanea?) del bipolarismo Voto giovanile per la prima volta fortemente deviante Una forza (M5S) nuovamente capace di attrarre voti su tutto il territorio
Una democrazia del pubblico Ma come le altre? Personalizzazione della politica: la capacità comunicativa dei leader diventa decisiva Campagna elettorale permanente Nel periodo successivo alle elezioni, i governi godono di un periodo di popolarità (luna di miele), nel quale possono affrontare le riforme più difficili In questo contesto pesa l'incapacità di regolare i rapporti tra media e politica e ridurre le tensioni tra i poteri
La scarsa fiducia nelle istituzioni Istituzioni non popolari Governo e parlamento I partiti Confindustria I sindacati Istituzioni (relativamente) popolari Forze di polizia Il Presidente della repubblica (fino alla rielezione di Napolitano) Le Forze armate Associazionismo Gli attori del circuito rappresentativo non godono della fiducia degli italiani
I motori del cambiamento Fattori endogeni Rapporto tra politica e magistratura Relazioni tra stato centrali e regioni Fattori esogeni Nuovo ordine internazionale Europeizzazione Molti fattori, tuttora all'opera, che però non hanno innescato sconvolgimenti rivoluzionari, ma piuttosto molteplici cambiamenti incrementali. La natura di un regime e il DNA di un sistema politico non si cambiano solo con ingegneria → una democrazia diversa ma “non maggioritaria”
Tra cambiamento e resistenze Da anni l'Italia è sospesa tra forze che spingono per un rinnovamento e difensori dello status quo Alcune riforme, che trovano ampio consenso nell'opinione pubblica, sembrano divenute prioritarie e avrebbero ampie convergenze: fine del bicameralismo ridondante riforma definitiva del processo di bilancio nuova riforma elettorale nuovo assetto dei regolamenti parlamentari Tuttavia l’agenda delle riforme è pesantemente ritardata, anche dopo l’innegabile spinta dovuta alla formazione del Governo Renzi (Febbraio 2014)
Interpretazione evolutiva del sistema partitico Elezioni altamente innovative ma non decisive Bipolarizzazione ai minimi dal 1994 e ripresa (ma misurata in termini parlamentari) della frammentazione Voto torna ad essere nazionalizzato Troppi elementi in movimento Sembra ancora una fase di de-istituzionalizzazione Cfr. Chiaramonte-De Sio, Terremoto elettorale (2014), specie le conclusioni Luca Verzichelli Sistema Politico Italiano
Interpretazioni sul mutamento complessivo Cfr. Vari capitoli in Almagisti, Lanzalaco, Verzichelli, La transizione politica italiana (2014) Iconografia improvvisamente superata (ventennio berlusconiano, seconda repubblica) [Lanzalaco] Dilemma dell’autoriforma per attori culturalmente appartenenti ad un modello consensuale di democrazia [Morlino] Impossibilità di un modello alternativo al party government (sino ad ora) [Verzichelli] Repubblica dei veti: lettura in chiave di preferenze individuali e circolarità del mutamento [Zucchini] Luca Verzichelli Sistema Politico Italiano