Domenica XXVI 30 settembre 2007 Tempo ordinario Salmo dei pellegrini Anno C Domenica XXVI Tempo ordinario 30 settembre 2007 Salmo dei pellegrini
Am 6,1a, 4-7 Così dice il Signore onnipotente: “Guai agli spensierati di Sion e a quelli che si considerano sicuri sulla montagna di Samarìa! Essi su letti d'avorio e sdraiàti sui loro divani mangiano gli agnelli del gregge e i vitelli cresciuti nella stalla. Canterèllano al suono dell'arpa, si pareggiano a Davide negli strumenti musicali; bevono il vino in larghe coppe e si ungono con gli unguenti più raffinati, ma della rovina di Giuseppe non si preoccupano. Perciò andranno in esilio in testa ai deportati e cesserà l'orgia dei buontemponi”. Ma della rovina non si preoccupano
Beati i poveri in spirito. Salmo 145 Beati i poveri in spirito. Il Signore rende giustizia agli oppressi, dà il pane agli affamati. Il Signore libera i prigionieri.
Beati i poveri in spirito. Il Signore ridona la vista ai ciechi, il Signore rialza chi è caduto, il Signore ama i giusti.
Beati i poveri in spirito. Il Signore protegge lo straniero, egli sostiene l'orfano e la vedova, ma sconvolge le vie degli empi. Il Signore regna per sempre; il tuo Dio, o Sion, per ogni generazione.
1Tm 6,11-16 Carissimo, tu, uomo di Dio, fuggi queste cose; tendi alla giustizia, alla pietà, alla fede, alla carità, alla pazienza, alla mitezza. Combatti la buona battaglia della fede, cerca di raggiungere la vita eterna alla quale sei stato chiamato e per la quale hai fatto la tua bella professione di fede davanti a molti testimoni. Al cospetto di Dio che dà vita a tutte le cose e di Gesù Cristo che ha dato la sua bella testimonianza davanti a Ponzio Pilato, ti scongiuro di conservare senza macchia e irreprensibile il comandamento, fino alla manifestazione del Signore nostro Gesù Cristo, che al tempo stabilito sarà a noi rivelata dal beato e unico Sovrano, il Re dei regnanti e Signore dei signori, il solo che possiede l'immortalità, che abita una luce inaccessibile, che nessuno fra gli uomini ha mai visto né può vedere. A lui onore e potenza per sempre. Amen. Fino alla manifestazione del Signore nostro Gesù Cristo
Beati voi che ora avete fame, dice il Signore, perché sarete saziati. ALLELUIA Beati voi che ora avete fame, dice il Signore, perché sarete saziati.
Conversando accanto alla porta di Damasco. Gerusalemme ( Dal vangelo secondo Luca ) Lc 16, 19-31 In quel tempo, Gesù disse ai farisei: “C'era un uomo ricco, che vestiva di porpora e di bisso e tutti i giorni banchettava lautamente. Un mendicante, di nome Làzzaro, giaceva alla sua porta, coperto di piaghe, bramoso di sfamarsi di quello che cadeva dalla mensa del ricco. Perfino i cani venivano a leccare le sue piaghe. Un giorno il povero morì e fu portato dagli angeli nel seno di Abramo. Morì anche il ricco e fu sepolto. Stando nell'inferno tra i tormenti, levò gli occhi e vide di lontano Abramo e Làzzaro accanto a lui. Allora gridando disse: Padre Abramo, abbi pietà di me e manda Làzzaro a intingere nell'acqua la punta del dito e bagnarmi la lingua, perché questa fiamma mi tortura. Ma Abramo rispose: Figlio, ricòrdati che hai ricevuto i tuoi beni durante la vita e Làzzaro parimenti i suoi mali; ora invece lui è consolato e tu sei in mezzo ai tormenti. Per di più, tra noi e voi è stabilito un grande abisso: coloro che di qui vogliono passare da voi non possono, né di costì si può attraversare fino a noi. E quegli replicò: Allora, padre, ti prego di mandarlo a casa di mio padre, perché ho cinque fratelli. Li ammonisca, perché non vengano anch'essi in questo luogo di tormento. Ma Abramo rispose: Hanno Mosè e i Profeti; ascoltino loro. E lui: No, padre Abramo, ma se qualcuno dai morti andrà da loro, si ravvederanno. Abramo rispose: Se non ascoltano Mosè e i Profeti, neanche se uno risuscitasse dai morti sarebbero persuasi”. Conversando accanto alla porta di Damasco. Gerusalemme
PREMERE INIZIO Dal tempo degli apostoli, della Vergine Maria e dei primi cristiani, ci fu un invito a vivere con semplicità e a condividere. Una delle chicche del vangelo è crescere ora e sempre verso una semplicità di cuore che ci porti allo stesso tempo a una semplicità di vita. Roger de Taizé