I.I.S.S. T. FAZELLO A.S. 2016/2017 LAVORO REALIZZATO DA FABRIZIO DIMINO CLASSE IIIB
SOCRATE
Vita NACQUE NEL 470 / 469 A.C. DA SOFRONISCO, SCULTORE , E FENARETE,OSTETRICA. SPOSÒ SANTIPPE. FREQUENTAVA SIMPOSI.
Socrate e Atene 432 spedizione contro Potidea 424 combatté a Delio a fianco di Lachete 421 combattè ad Anfipoli. 406 fece parte dei pritani. si oppose alla proposta di processare tutti i generali vincitori nello scontro delle Arginuse
democrazia restaurata Il Processo a Socrate 403 democrazia restaurata amnistia Socrate figura ostile
L’ATTO DI ACCUSA E’ IL SEGUENTE: 399 fu presentato da Meleto un atto di accusa contro Socrate L’ATTO DI ACCUSA E’ IL SEGUENTE: " Socrate è colpevole di essersi rifiutato di riconoscere gli dei della città e di avere introdotto altre nuove divinità. Inoltre è colpevole di avere corrotto i giovani. Si richiede la pena di morte "
"logoi Socratici" "apologie” I giudici votarono per la condanna a morte (399) la quale fu eseguita in carcere mediante la somministrazione di cicuta. molti dibattiti genere letterario "logoi Socratici" "apologie” (= discorsi di difesa)
Apologia di Socrate L’Apologia di Socrate, dedicatagli da Platone, espone la sua appassionata autodifesa al processo. Pur potendo salvarsi dalla condanna richiesta (la pena di morte) dichiarandosi colpevole, rimase coerente fino alla fine con le proprie istanze etiche e non rinunciò alla sua idea del bene.
“QUI FORSE UNO POTREBBE DIRMI: MA SILENZIOSO E QUIETO, O SOCRATE, NON SARAI CAPACE DI VIVERE DOPO USCITO DA ATENE? ECCO LA COSA PIÙ DIFFICILE DI TUTTE A PERSUADERNE ALCUNI DI VOI. PERCHÉ SE IO VI DICO CHE QUESTO SIGNIFICA DISOBBEDIRE AL DIO, E PERCIÒ NON È POSSIBILE IO VIVA QUIETO, VOI NON MI CREDETE E DITE CHE IO PARLO PER IRONIA, SE POI CHE PROPRIO QUESTO È PER L’UOMO IL BENE MAGGIORE, RAGIONARE OGNI GIORNO DELLA VIRTÙ E DEGLI ARGOMENTI SUI QUALI M’AVETE UDITO DISPUTARE E FAR RICERCHE SU ME STESSO E GLI ALTRI, E CHE UNA VITA CHE NON FACCIA DI COTALI RICERCHE NON È DEGNA D’ESSERE VISSUTA: S’IO VI DICO QUESTO, MI CREDETE ANCHE MENO”. (APOLOGIA , PLATONE)
Il problema delle fonti Perché Socrate non scrisse nulla? Egli riteneva che lo scritto fosse qualcosa di freddo che poteva comunicare la dottrina ma non stimolare la ricerca a differenza della conversazione che era coinvolgente e motivante. EGLI RITENNE CHE LA RICERCA FILOSOFICA NON POTEVA ESSERE CONDOTTA INNANZI O CONTINUATA DOPO DI LUI DA UNO SCRITTO.
“Tu offri ai discendenti l’apparenza,non la verità della sapienza perchè quand’essi, mercè tua, avranno letto tante cose senza nessun insegnamento, si crederanno in possesso di molte cognizioni, pur essendo fondamentalmente rimaste ignoranti, e saranno insopportabili perché avranno non la sapienza ma la presunzione della sapienza.” (dal “Fedro”, Platone)
LE FONTI PLATONE Aristofane Socratici minori Aristotele Policrate Senofonte
Interpretazione di Platone Idealizza Socrate e lo fa portavoce delle sue dottrine. Risulta difficile capire che cosa sia di Socrate e cosa costituisca ripensamenti e rielaborazioni di Platone.
Interpretazione di Aristofane Immagine fortemente negativa di Socrate (Aristofane era stato uno dei primi accusatori di Socrate) . Aristofane non voleva gettar discredito su Socrate: in fondo lui faceva solo il suo lavoro di commediografo, che consisteva nel far ridere.
Interpretazione di Policrate Critica Socrate per avere disprezzato le procedure della democrazia. Gli rinfaccia di aver corrotto i giovani e aver insegnato credenze contrarie allo Stato
Interpretazione di Aristotele Le sue affermazione sono state prese come le più oggettive. La sua interpretazione ha dei limiti in quanto è la filosofia di un non-contemporaneo.
Interpretazione di Senofonte e dei Socratici minori SENOFONTE: presenta un Socrate in dimensioni ridotte con tratti che a volte sconfinano addirittura nel banale SOCRATICI MINORI: lasciarono poco ed estremizzano qualche aspetto del pensiero di Socrate
LA FILOSOFIA DI SOCRATE PROBLEMA ANTROPOLOGICO E DIALOGO NON-SAPERE MAIEUTICA IRONIA
PROBLEMA ANTROPOLOGICO Socrate inizialmente si dedicò al problema cosmologico, tuttavia, deluso dalle indagini, si occupò del problema ANTROPOLOGICO. Cominciò ad intendere la filosofia come un’immagine in cui l’uomo facendosi problema a se medesimo, tenta, con la ragione di chiarire sè a se stesso rintracciando il significato profondo del suo essere uomo . Infatti il suo motto era: “CONOSCI TE STESSO”
DIALOGO Socrate affermò che si è uomini solo fra uomini. L’uomo si conosce tramite il rapporto con gli altri. La filosofia assunse il ruolo di dialogo e l’uomo attraverso il colloquio discute di questioni relative alla propria umanità.
IL SAPERE DI NON-SAPERE Il vero sapiente è soltanto colui che sa di non sapere. Chi è al corrente della propria ignoranza cerca di sapere. Critica a chi pensa di saperla lunga sull’uomo. È UN INVITO A INDAGARE
L’IRONIA L’ironia socratica è il gioco di parole o il variopinto teatro di “finzioni” attraverso cui il filosofo denudando le coscienze soddisfatte delle loro formule cristallizzate e delle loro pseudo-certezze, giunge a mostrare il sostanziale non sapere in cui si trovano.
L’ironia è il metodo usato da Socrate per svelare all’uomo la sua ignoranza e per gettarlo nel dubbio e nella inquietudine, impegnandolo nella ricerca. Gioco di finzioni messe in atto per distruggere la presunzione del sapere. Scopo: invogliare alla ricerca del vero.
Socrate non vuole comunicare dall’esterno una propria dottrina. MAIEUTICA Socrate non vuole comunicare dall’esterno una propria dottrina. La maieutica è l’arte di “far partorire”, è l’invito all’interlocutore di cercare dall’interno una propria dottrina.
La vera educazione è un processo in cui il discepolo, grazie all’opera del maestro, viene aiutato a scoprire la verità presente in se stesso.