LA NUOVA POLITICA DELLA CHIESA
I LONGOBARDI DOPO LIUTPRANDO 744. Muore Liutprando senza lasciare figli e i duchi eleggono re prima un suo nipote e poi, dopo pochi mesi, un altro nipote: Rachis, duca del Friuli. 749. Rachis decide di farsi monaco e di ritirarsi a Montecassino e il suo successore è il fratello Astolfo. Nonostante in passato ci fossero stati dissapori con Liutprando, Astolfo ne riprende la politica aggressiva nei riguardi dei territori bizantini. 751. Conquista Ravenna e la elegge a seconda capitale elevandola allo stesso rango di Pavia. Il palazzo dell’esarca diventa il palazzo del re. 16. 6 novembre 2017 (2) 31/07/2018
L’ESTENSIONE DEL REGNO LONGOBARDO NEL 751 16. 6 novembre 2017 (2) 31/07/2018
IL CAMBIO DINASTICO NEL REGNO FRANCO 751. Mentre Astolfo conquista Ravenna, Pipino il Breve diventa il nuovo re dei Franchi, con l’approvazione di papa Zaccaria. L’ultimo merovingio, Childerico III, viene rinchiuso in monastero. Pipino è molto più del padre disposto ad assecondare le richieste dei pontefici e, con l’appoggio del papa, imprime anche vistose e simboliche modifiche alla cerimonia di proclamazione del sovrano franco. 16. 6 novembre 2017 (2) 31/07/2018
STEFANO II 1. I rapporti con Astolfo 752. Alla morte di Zaccaria viene eletto Stefano II, uno dei pontefici maggiormente significativi dell’VIII secolo che modifica, con la sua azione politica, il corso degli eventi per i Longobardi, i Franchi e la stessa Chiesa. Nello stesso anno della consacrazione pontificia, Stefano II cerca di avviare contatti diplomatici con Astolfo per ottenere la restituzione dei territori bizantini. Astolfo si rifiuta di ricevere gli inviati papali e nessun esito ha l’ambasceria inviata dall’imperatore Costantino V. Il papa continua a chiedere il rispetto dei patti sottoscritti con Liutprando, ma il suo temporeggiare ha come scopo quello di presentare a Roma il suo progetto politico di coinvolgimento del regno franco. 16. 6 novembre 2017 (2) 31/07/2018
STEFANO II 2. Il viaggio nel regno franco 753. Il papa decide di mettere in atto il suo piano. Con la collaborazione dei pellegrini franchi presenti a Roma e di ritorno nel regno invia un messaggio a Pipino annunciandogli la propria imminente visita. Nell’ottobre lascia Roma e si ferma a Pavia presso Astolfo comunicandogli la meta del proprio viaggio, ma mentendogli in relazione al vero scopo. Astolfo non dubita della parola del pontefice e lo lascia partire. 6 gennaio 754. Nel castello di Ponthion ha luogo l’incontro con Pipino dopo un viaggio tranquillo e un’accoglienza entusiasta tributatagli dal principe Carlo alla frontiera del regno. 16. 6 novembre 2017 (2) 31/07/2018
STEFANO II 3. Gli accordi con Pipino Il papa chiede a Pipino di scendere in Italia e costringere Astolfo a liberare i territori bizantini conquistati. Stefano II però non sta intercedendo per l’imperatore, ma per la Chiesa perché la proposta avanzata a Pipino riguarda il passaggio di quei territori direttamente all’amministrazione pontificia. Aprile 754. Pipino sottopone all’aristocrazia franca la richiesta di Stefano II che in cambio prevede la dinastizzazione del potere regale dei Pipinidi e l’alleanza incondizionata della Chiesa. 16. 6 novembre 2017 (2) 31/07/2018
STEFANO II 4. I dubbi di Pipino e le certezze di Astolfo Il re franco nutre molte incertezze sul progetto del papa: i Longobardi sono alleati, Pipino era stato adottato da Liutprando, i Franchi non hanno alcuna ragione di contesa con il regno longobardo. Astolfo invece nutre molte certezze: di essere stato ingannato dal papa e di un complotto ai suoi danni in corso nel regno franco. Decide quindi di usare il fratello di Pipino, il monaco Carlomanno, per far tornare sui suoi passi il re. Carlomanno si reca al cospetto del fratello che prende la sua decisione e ordina di arrestare Carlomanno con l’accusa di avere abbandonato clandestinamente il monastero. 16. 6 novembre 2017 (2) 31/07/2018
STEFANO II 5. L’accordo L’accordo tra Stefano II e Pipino è stipulato a Quierzy ed è conosciuto con il nome di Promissio carisiaca. Con il patto, Pipino si impegna sia a restituire al papa i territori sottratti da Astolfo, sia a donare al cosiddetto Patrimonium Sancti Petri tutte le zone bizantine occupate dai Longobardi. 28 giugno 754. Il trattato è pubblicamente stipulato a St. Denis e Stefano II celebra una nuova cerimonia di incoronazione di Pipino (concretizzando quindi il pretesto fornito ad Astolfo) estendendo l’unzione sacra anche alla regina e ai due figli di Pipino, Carlo e Carlomanno, ai quali viene attribuito anche il titolo di Patricius romanorum. 16. 6 novembre 2017 (2) 31/07/2018
L’ASSICURAZIONE Come può però Stefano II nutrire la certezza che Pipino avrebbe rispettato tutte le parti dell’accordo senza pretendere per sé, nel caso in cui avesse sconfitto Astolfo, i territori liberati? Occorre un’assicurazione inattaccabile, attribuita ad un personaggio indiscutibile, la cui autorità sia senza paragoni, un atto che tuteli le pretese della Chiesa e che parli, dal punto di vista giuridico, nel linguaggio dei Franchi. Insomma, serve la cosiddetta donazione di Costantino. 16. 6 novembre 2017 (2) 31/07/2018
PIPINO CONTRO ASTOLFO Nei due anni successivi, il re dei Franchi scende in Italia diverse volte, occupando Ravenna, Comacchio, Ferrara e tornando ogni volta nel regno senza aver inferto ai Longobardi la sconfitta definitiva. 756. Astolfo muore e gli succede il duca di Tuscia Desiderio. Questi mette in atto una politica duplice. Da un lato coltiva l’alleanza con Pipino sempre molto restìo a dare il colpo di grazia al regno longobardo e concede una delle figlie in moglie a Carlo. Dall’altro lato continua a minacciare Roma e i territori papali. Oltre a ciò, Desiderio rinnova l’antica alleanza con i Bavari, dando in sposa una propria sorella al duca Tassilone che, però, ha prestato a Pipino giuramento di fedeltà. 16. 6 novembre 2017 (2) 31/07/2018
GLI ANNI DI TRANSIZIONE 757. Muore Stefano II e gli succede il fratello Paolo I che continua a portare avanti la politica antilongobarda (ma in fin dei conti anche antibizantina) del predecessore. A Bisanzio, tra l’altro, prosegue l’iconoclastia e i rapporti con Roma continuano ad essere molto difficili. I territori bizantini del sud Italia sono tenuti sotto stretto controllo da parte del ducato longobardo di Benevento. Per molti anni insomma le parti restano in un difficile equilibrio che cambia in favore della Chiesa Nel 768 quando muore Pipino il Breve lasciando il regno ai due figli: Carlo e Carlomanno. 16. 6 novembre 2017 (2) 31/07/2018