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Transcript della presentazione:

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La nuova biologia.blu Dalla cellula alle biotecnologie PLUS 13/11/11 David Sadava, David M. Hillis, H. Craig Heller, May R. Berenbaum La nuova biologia.blu Dalla cellula alle biotecnologie PLUS 2 2 2

L’evoluzione e l’origine delle specie viventi Capitolo B1 L’evoluzione e l’origine delle specie viventi 3 Sadava et al. La nuova biologia.blu © Zanichelli 2017 3

La teoria di Darwin /1 La teoria dell’evoluzione per selezione naturale di Charles Darwin esponeva in cinque punti il meccanismo attraverso cui si evolvono le specie: tutte le popolazioni sono soggette a variabilità individuale; la dimensione della popolazione resta costante nel tempo; 4 Sadava et al. La nuova biologia.blu © Zanichelli 2017 4

tutte le popolazioni sono soggette a variabilità individuale; la dimensione della popolazione resta costante nel tempo; le popolazioni competono per le risorse disponibili nell’ambiente in cui vivono; all’interno di una popolazione si ha una grande varietà di caratteri; la variazione dei caratteri viene ereditata dalla prole. La teoria di Darwin /2 5 Sadava et al. La nuova biologia.blu © Zanichelli 2017 5

La genetica di popolazione La genetica delle popolazioni si avvale di equazioni matematiche per calcolare il comportamento di un determinato pool genico. 6 Sadava et al. La nuova biologia.blu © Zanichelli 2017 6

L’equazione di Hardy-Weinberg L’equilibrio di Hardy-Weinberg descrive le condizioni affinché la struttura genetica di una popolazione si mantenga invariata nel tempo: p2 + 2pq + q2 = 1 p è la frequenza allelica di A; q è la frequenza allelica di a. Genotipo AA Aa aa Frequenza p2 2pq q2 7 Sadava et al. La nuova biologia.blu © Zanichelli 2017 7

Il calcolo delle frequenze 8 Sadava et al. La nuova biologia.blu © Zanichelli 2017 8

Le condizioni per l’equilibrio Gli accoppiamenti devono essere casuali; la popolazione deve essere di grandi dimensioni; non deve esserci flusso genico; non devono avvenire mutazioni; la selezione naturale non deve influenzare la sopravvivenza di particolari genotipi. 9 Sadava et al. La nuova biologia.blu © Zanichelli 2017 9

La deviazione dall’equilibrio Le popolazioni in natura non si trovano quasi mai in equilibrio di Hardy-Weinberg, in tal caso è in atto l’evoluzione. I fattori che modificano la stabilità genetica sono: mutazioni; ricombinazione sessuale; flusso genico; deriva genetica; accoppiamento non casuale. 10 Sadava et al. La nuova biologia.blu © Zanichelli 2017 10

Mutazione e ricombinazione Le mutazioni introducono nuovi alleli nella popolazione in maniera casuale rispetto ai bisogni adattativi. La riproduzione per via sessuata fa sì che si generino nuove combinazioni di alleli mediante ricombinazione genica. 11 Sadava et al. La nuova biologia.blu © Zanichelli 2017 11

Flusso genico e deriva genetica Il flusso genico è causato dalla migrazione di individui e di gameti da una popolazione a un’altra, introducendo così nuovi alleli nel pool genico. La deriva genetica, in popolazioni di piccole dimensioni, consiste nella riduzione casuale della frequenza di un allele, causando alterazioni nelle frequenze alleliche delle generazioni successive (effetti collo di bottiglia e del fondatore). 12 Sadava et al. La nuova biologia.blu © Zanichelli 2017 12

Deriva genetica: collo di bottiglia L’effetto collo di bottiglia è la contrazione numerica degli individui di una popolazione in risposta a eventi ambientali casuali. 13 Sadava et al. La nuova biologia.blu © Zanichelli 2017 13

Deriva genetica: effetto del fondatore L’effetto del fondatore si verifica quando alcuni individui colonizzano un nuovo ambiente riducendo quindi il numero degli alleli della popolazione di origine. 14 Sadava et al. La nuova biologia.blu © Zanichelli 2017 14

L’accoppiamento non casuale Le frequenze genotipiche possono variare quando in una popolazione si scelgono partner con genotipi particolari. Esempi di accoppiamento non casuale sono: l’autofecondazione nelle piante; la selezione sessuale negli animali. 15 Sadava et al. La nuova biologia.blu © Zanichelli 2017 15

La selezione naturale La selezione naturale produce l’adattamento, e può essere stabilizzante, direzionale o divergente. 16 Sadava et al. La nuova biologia.blu © Zanichelli 2017 16

La selezione sessuale La selezione sessuale è un tipo particolare di selezione naturale che agisce sulle caratteristiche determinanti per il successo riproduttivo. La fitness misura la capacità di un fenotipo di essere trasmesso alla generazione successiva. 17 Sadava et al. La nuova biologia.blu © Zanichelli 2017 17

Selezione direzionale La selezione direzionale favorisce individui con una fitness che si discosta dalla media in una direzione o nell’altra, dando origine a una tendenza evolutiva. 18 Sadava et al. La nuova biologia.blu © Zanichelli 2017 18

Selezione divergente La selezione divergente favorisce gli individui con una fitness che si discosta in entrambe le direzioni dalla media, mantenendo una distribuzione bimodale. 19 Sadava et al. La nuova biologia.blu © Zanichelli 2017 19

Fattori che influiscono sulla selezione naturale Gli alleli neutrali. La ricombinazione sessuale. La selezione dipendente dalla frequenza. La variabilità geografica nelle sottopopolazioni. L’instabilità ambientale. I vincoli imposti dai processi di sviluppo. 20 Sadava et al. La nuova biologia.blu © Zanichelli 2017 20

Alleli neutrali e ricombinazione Le mutazioni neutrali non subiscono la selezione naturale, accumulandosi in una popolazione e aumentando la variabilità genetica. Su ciò si fonda la teoria neutralistica. La ricombinazione sessuale deriva dalla ricombinazione genica che si accompagna alla riproduzione sessuata e amplifica il numero dei genotipi possibili. 21 Sadava et al. La nuova biologia.blu © Zanichelli 2017 21

Selezione e frequenza C’è selezione dipendente dalla frequenza se la fitness di un fenotipo dipende dalla sua frequenza nella popolazione. 22 Sadava et al. La nuova biologia.blu © Zanichelli 2017 22

Variabilità geografica La variabilità genetica all’interno di una specie è mantenuta anche dall’esistenza di sottopopolazioni geograficamente separate. 23 Sadava et al. La nuova biologia.blu © Zanichelli 2017 23

Ambiente e sviluppo Le condizioni ambientali sono così variabili da indurre il polimorfismo di determinati geni all’interno di una popolazione. Tutti i cambiamenti evolutivi sono modificazioni di strutture preesistenti che in maniera graduale e continua si adattano in risposta all’ambiente. 24 Sadava et al. La nuova biologia.blu © Zanichelli 2017 24

Il concetto di specie /1 Nel Settecento Linneo descrisse le specie usando il concetto di specie morfologica: appartengono alla stessa specie tutti gli organismi di aspetto uguale tra loro e diverso da quello di altre specie. 25 Sadava et al. La nuova biologia.blu © Zanichelli 2017 25

Il concetto di specie /2 Nel 1940 Ernst Mayr propose il concetto di specie biologica, accettato a tutt’oggi: le specie sono gruppi di popolazioni naturali realmente o potenzialmente interfecondi e riproduttivamente isolati da altri gruppi analoghi. 26 Sadava et al. La nuova biologia.blu © Zanichelli 2017 26

Le specie si formano nel tempo La speciazione è il processo che permette ad una specie di suddividersi in due o più rami che si evolvono secondo linee distinte. 27 Sadava et al. La nuova biologia.blu © Zanichelli 2017 27

La speciazione allopatrica La speciazione allopatrica è la modalità più diffusa e avviene quando una barriera fisica divide una popolazione in due sottopopolazioni distinte. 28 Sadava et al. La nuova biologia.blu © Zanichelli 2017 28

La speciazione simpatrica La speciazione simpatrica avviene in assenza di barriere fisiche. Essa può avvenire per: differenziamento degli habitat; selezione sessuale; poliplidia, il modo più comune, cioè sulla produzione di individui provvisti di serie soprannumerarie di cromosomi. 29 Sadava et al. La nuova biologia.blu © Zanichelli 2017 29

L’isolamento riproduttivo La speciazione richiede l’isolamento riproduttivo che può avvenire prima o dopo la fecondazione, ovvero con: barriere riproduttive prezigotiche; barriere riproduttive postzigotiche. 30 Sadava et al. La nuova biologia.blu © Zanichelli 2017 30

Le barriere prezigotiche Le barriere riproduttive prezigotiche impediscono l’incrocio tra individui di specie diverse agendo prima della fecondazione, attraverso: isolamento ambientale; isolamento temporale; isolamento meccanico; isolamento gametico; isolamento comportamentale. 31 Sadava et al. La nuova biologia.blu © Zanichelli 2017 31

Le barriere postzigotiche Le barriere riproduttive postzigotiche impediscono l’incrocio tra individui di specie diverse agendo dopo la fecondazione, attraverso: riduzione della vitalità dello zigote; riduzione della vitalità dell’adulto; sterilità degli ibridi. 32 Sadava et al. La nuova biologia.blu © Zanichelli 2017 32