L’XI SECOLO.

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Transcript della presentazione:

L’XI SECOLO

LA DINASTIA SASSONE 19. 20 novembre 2017 08/08/2018

L’IMPERO 1. Enrico II di Sassonia (1002-1024) 1002. Il successore di Ottone III è Enrico II. 1004. È costretto a scendere subito in Italia ribellatasi all’autorità imperiale. Pacificata l’Italia riceve la corona a Pavia. Torna subito in Germania dove le frontiere orientali sono minacciate dagli Slavi tributari dell’impero. 1014. Scende nuovamente in Italia e riceve la corona imperiale da Benedetto VIII della famiglia dei Conti di Tuscolo. 1018. Si reca nell’Italia meridionale dove le città della Puglia si sono ribellate a Bisanzio. Per non incentivare lo sbarco di un esercito bizantino nel Mezzogiorno, Enrico soffoca personalmente la ribellione e riceve l’omaggio vassallatico da parte dei signori longobardi. 1024 muore senza lasciare eredi. Ha fondato la diocesi di Bamberga e accentuato il controllo sulla selezione del personale ecclesiastico. Santificato nel 1146 da Eugenio III. 19. 20 novembre 2017 08/08/2018

L’IMPERO 2. Corrado II di Franconia (1024-1039) La morte senza discendenti di Enrico II causa il primo cambio dinastico ai vertici del potere tedesco. Il neoeletto sovrano e Corrado II di Franconia. Anch’egli è obbligato a scendere in Italia di nuovo sollevatasi contro l’autorità imperiale. La stessa capitale Pavia si è ribellata. Corrado II sconfigge gli insorti ed è incoronato re d’Italia a Pavia nel 1026. 1027. È incoronato imperatore a Roma da papa Giovanni XIX, fratello di Benedetto VIII e arrivato al trono papale da laico. Riceve l’omaggio dei longobardi meridionali e torna in Germania. Sconfigge alcuni vassalli ribelli, ottiene il riconoscimento della successione per il figlio Enrico e nel 1033 annette militarmente la Borgogna ai territori imperiali. 19. 20 novembre 2017 08/08/2018

L’IMPERO 2. Corrado II di Franconia: la Constitutio de feudis 1037. Corrado II è nuovamente in Italia per dirimere la controversia che a Milano oppone l’arcivescovo ai milites che chiedono la possibilità di rendere ereditari i propri beneficia. L’imperatore, contrariamente alle aspettative dell’arcivescovo, si schiera dalla parte dei suoi vassalli ribelli e, il 28 maggio 1037, emana la Constitutio de feudis o Edictum de beneficiis. La questione milanese si risolve il realtà velocemente, con un assedio dimostrativo da parte delle truppe imperiali, ma evidenzia alcuni dettagli importanti: La Constitutio si collega direttamente con il Capitolare di Quierzy (877) ma con un intento ereditario chiaramente espresso; L’esportazione del modello di chiesa tedesca stava radicandosi anche nell’Italia settentrionale; La situazione italiana, però, doveva fare i conti con la società cittadina che già nella prima metà dell’XI secolo dimostra una profonda autoconsapevolezza della propria forza istituzionale. 19. 20 novembre 2017 08/08/2018

L’IMPERO 3. Enrico III (1039-1056) Alla morte di Corrado II gli succede il figlio Enrico III già da oltre un decennio accettato come successore dai duchi tedeschi. Il governo del nuovo sovrano inizia però con due punti deboli: La mancanza di un erede; La complicata situazione della Chiesa che, per i primi sette anni di regno, impedisce ad Enrico di ottenere l’incoronazione imperiale. 19. 20 novembre 2017 08/08/2018

LA CHIESA 1. Crescenzi e Tuscolani in lotta per il papato Durante gli anni dell’impero di Enrico II e di Corrado II – quindi per i primi 40 anni dell’XI secolo – la carica pontificia accentua il carattere di appartenenza familiare e di affermazione politica. Le famiglie romane che si contendono il pontificato sono i Crescenzi e il conti di Tuscolo (o Tuscolani). Quando Enrico III succede al padre, il papa è Benedetto IX, appartenente ai Tuscolani, nipote dei predecessori Benedetto VIII e Giovanni XIX ed eletto al soglio pontificio nel 1033 poco più che ventenne. 19. 20 novembre 2017 08/08/2018

LA CHIESA 2. Benedetto IX e i suoi contendenti Contro l’influenza politica delle famiglie romane nella scelta dei papi si pone una parte del clero romano desiderosa di un riforma dei costumi ecclesiastici che rendesse nuovamente il pontefice un’autorità spirituale moralmente ineccepibile. Alcuni degli esponenti del partito della riforma sono personaggi che rispondono a quei canoni di comportamento come Umberto vescovo di Silvacandida, Pier Damiani, uno dei teologi più importanti dell’XI secolo, Ildebrando di Soana futuro papa Gregorio VII. Ai loro occhi Benedetto IX è il simbolo peggiore della corruzione del papato. 19. 20 novembre 2017 08/08/2018

LA CHIESA 3. L’età dei tre papi 1045. La famiglia dei Crescenzi riesce a far sollevare una parte dei romani contro Benedetto IX, costringendolo alla fuga e imponendo sul trono di Pietro un proprio esponente che prende il nome di Silvestro III. Benedetto IX allora mette in vendita la dignità pontificia e chi la acquista in modo provocatorio è un esponente del partito della riforma che si contrappone a Silvestro III e assume il nome di Gregorio VI. Paradossalmente, l’unico ad essere ancora papa legittimo è Benedetto IX. Nel caos creato dalla presenza di tre pontefici, Enrico III decide di scendere in Italia per risolvere la situazione. 19. 20 novembre 2017 08/08/2018

LA CHIESA 4. Enrico III nel Patrimonium 1046. Enrico III celebra un sinodo a Sutri al quale convoca tutti e tre i pontefici. In un primo momento, il re è favorevole al movimento di riforma e pensa di mantenere al potere Gregorio VI. Successivamente, la palese simonia con cui era arrivato al potere sconsiglia ad Enrico III di fornirgli appoggio. Solo Gregorio VI però si presenta a Sutri e si proclama colpevole, Silvestro III è dichiarato deposto dal re. Il candidato imposto da Enrico III è un ecclesiastico tedesco che prende il nome di Clemente II. 25 dicembre 1046. Enrico III è incoronato imperatore a Roma. Clemente II gli conferma il titolo di patrizio dei Romani e gli concede anche il diritto di designare i pontefici successivi indicando per primo il nominativo preferito. 1047. Un secondo sinodo è celebrato a Roma e depone anche Benedetto IX. L’imperatore lascia Roma poco tempo dopo portando con sé Gregorio VI e il suo segretario Ildebrando di Soana. Gregorio muore nello stesso anno presso la diocesi di Colonia. 19. 20 novembre 2017 08/08/2018

I NORMANNI 1. L’Italia meridionale Nelle vicende relative alla storia di papato e impero si inserisce anche la vicenda dei Normanni. Nel ducato di Normandia si erano inseriti nel circuito vassallatico-beneficiario, parlavano la lingua franca, avevano acquistato la mentalità franca, ma avevano separato le competenze militari da quelle amministrative legando le prime ai rapporti vassallatici e riservando le seconde ai funzionari ducali. Il loro arrivo nell’Italia meridionale è dovuto, tra l’altro, anche alla costante crescita demografica dell’XI secolo e alla difficoltà per molti figli cadetti di riuscire a trovare mezzi di sostentamento presso le terre di famiglia. Gli Altavilla e i Drengot sono inizialmente due dei tanti gruppi a cercare lontano fortuna e stanzialità e l’Italia meridionale fornisce molte opportunità di inserimento. Gli Altavilla divengono tuttavia presto i veri dominatori del Mezzogiorno. 19. 20 novembre 2017 08/08/2018

I NORMANNI 2. Tra Longobardi e Bizantini La situazione del Mezzogiorno italiano è composita. Capua e Salerno sono potentati ancora longobardi, Benevento anche, ma ha scelto di affidarsi alla protezione papale. Il sud della Puglia e della Calabria sono bizantine. Le città del litorale campano sono autonome. La Sicilia è amministrata dai Saraceni. I Normanni combattono al soldo di bizantini o longobardi spesso in lotta tra loro e sono ricompensati con piccoli potentati territoriali. Gli Altavilla, con Guglielmo, partono da Melfi che nel 1041 è ceduta loro dal principe longobardo di Salerno. Ai Drengot è invece donata la contea di Aversa. 19. 20 novembre 2017 08/08/2018

I NORMANNI 3. Il primo insediamento Partendo da quel piccolo territorio gli Altavilla iniziano ad esportare nel sud Italia i metodi organizzativi del ducato di Normandia, creando legami vassallatici e inserendosi come signori territoriali in un’area estremamente instabile. I personaggi più importanti della famiglia e della storia dell’Italia meridionale del secondo XI secolo sono Roberto detto il Guiscardo (= l’Astuto) e Ruggero. Il primo legame che instaurano per legittimare la loro presenza è con Enrico III al quale prestano l’obbedienza. Questo irrita profondamente il papato. 19. 20 novembre 2017 08/08/2018

I NORMANNI 4. La reazione del papa 1053. Papa Leone IX, aiutato dalle truppe dell’aristocrazia romana e laziale e da quelle bizantine, sfida in battaglia Roberto d’Altavilla a Civitate sul Fortore. Lo scontro è vinto dai Normanni che però decidono di sfruttare l’opportunità di scendere a patti con il pontefice, catturato e ospitato da Roberto. Durante i nove mesi di prigionia, Leone IX riconosce la presenza normanna nel meridione, in cambio riceve l’omaggio vassallatico e la conferma della signoria sulla città di Benevento. 19. 20 novembre 2017 08/08/2018

I NORMANNI 5. Il trattato di Melfi 1059. Papa Niccolò II ratifica formalmente gli accordi vassallatici intercorsi tra Leone IX e Roberto il Guiscardo confermandogli la supremazia su Puglia e Calabria, accettandone la volontà espansionistica all’intera Italia meridionale e dandogli anche l’autorizzazione a dare inizio alla conquista della Sicilia. Roberto il Guiscardo sposa la figlia del principe longobardo di Salerno. 1061-1091. Ruggero d’Altavilla porta a compimento la conquista della Sicilia. 1073. Roberto il Guiscardo conquista Amalfi. 1076. Anche Salerno passa all’amministrazione normanna 19. 20 novembre 2017 08/08/2018

I NORMANNI 5. L’Inghilterra Negli stessi decenni in cui gli Altavilla si radicano nell’Italia meridionale anche l’Inghilterra subisce molti cambiamenti. L’inizio dei legami parentali dei sovrani inglesi con la casata ducale di Normandia è datato 1002 quando il duca Riccardo II concede la propria sorella Emma in moglie al re Etelredo. Dal matrimonio nascono due figli: Alfredo e Edoardo. 1016. Alla morte di Etelredo e del suo figlio di primo letto Edmondo, Emma sposa Canuto principe di Danimarca. Alla morte del fratello (1018) Canuto diviene anche re di Danimarca. 1028. Canuto conquista la Norvegia costituendo un impero nel nord Europa. Una delle figlie di Emma e Canuto è la prima moglie del re di Germania Enrico III. 1035. Canuto muore, in Inghilterra si impone un suo figlio illegittimo, Aroldo, che muore nel 1040 lasciando il trono a Canuto II figlio di Emma. La Norvegia si sottrae al controllo danese. 1042. Muore anche Canuto II e diventa re d’Inghilterra Edoardo, uno dei due figli di primo letto di Emma. 19. 20 novembre 2017 08/08/2018

GUGLIELMO DI NORMANDIA Il duca di Normandia Guglielmo è parente di Edoardo d’Inghilterra per il tramite di Emma. Durante la giovinezza trascorre qualche tempo in Inghilterra rendendo più saldi i rapporti con il re. Durante il ducato di Guglielmo, la Normandia è forte, Guglielmo è un amministratore abile e un guerriero capace. 1066. Quando Edoardo muore senza eredi, la confusa successione è affidata all’assemblea dei nobili che designa Aroldo, cognato di Edoardo, quale nuovo sovrano. Il re deve proteggere il trono dalle minacce provenienti dalla Norvegia e dalla Normandia dove Guglielmo afferma di essere stato nominato erede da Edoardo. Sconfitti i Norvegesi, Aroldo è costretto ad affrontare in battaglia l’esercito normanno sbarcato nel sud dell’Inghilterra. La battaglia ha luogo alla metà di ottobre nei pressi di Hastings e i Normanni riportano una schiacciante vittoria. Aroldo muore nello scontro. 25 dicembre 1066. Nonostante ancora qualche resistenza da parte della nobiltà anglosassone, Guglielmo è incoronato re d’Inghilterra nell’abbazia di Westminster. 19. 20 novembre 2017 08/08/2018