La prima rivoluzione industriale Durante il XVIII secolo i mercati europei erano in crescita e non c’era manodopera sufficiente per tenere il passo con il commercio locale e d’oltremare. Urgevano macchine migliori, in specie filatoi e telai meccanici più efficienti. La prima rivoluzione interessò prevalentemente il settore tessile -metallurgico con l'introduzione della spoletta volante e della macchina a vapore nella seconda metà del '700. All’incirca nello stesso periodo si scopriva di poter trasformare il carbone in coke, che era di gran lunga superiore al carbone di legno per la fusione del ferro. La Rivoluzione Industriale interessò anche i trasporti e le comunicazioni (ferrovia, navi a vapore). In Inghilterra, primo paese nel quale si assiste alla rivoluzione industriale, questo processo ha avuto luogo nella sua prima fase e secondo la delimitazione di Thomas S. Ashton, fra il 1760 – anno d'inizio del regno di Giorgio III – e il 1830 – anno d'inizio del regno di Guglielmo IV. La rivoluzione industriale si è poi estesa ad altri Stati, in particolare Francia e Germania.
La prima rivoluzione industriale in Gran Bretagna
La prima rivoluzione industriale in Europa
La seconda rivoluzione industriale La seconda rivoluzione industriale è il processo che rappresentò la seconda fase dello sviluppo industriale e che viene cronologicamente riportato al periodo compreso tra il congresso di Parigi (1856) (per sancire la fine della guerra di Crimea) e quello di Berlino (1878) (fine della guerra russo-turca e riconoscimento dell’influenza della Russia sui Balcani) e che giunge a pieno sviluppo nell'ultimo decennio dell’Ottocento. Dal 1870 in poi, si ebbe in Europa e negli Stati Uniti uno sviluppo tecnologico senza precedenti, che assicurò ai paesi Occidentali la supremazia tecnica in tutto il mondo. La caratteristica che differenzia maggiormente la seconda rivoluzione industriale dalla precedente sta nel fatto che le innovazioni tecnologiche non sono frutto di scoperte occasionali ed individuali, bensì di ricerche specializzate in laboratori scientifici e nelle università finanziate dagli imprenditori e dai governi nazionali per il miglioramento dell'apparato produttivo. I settori in cui si ebbero i maggiori risultati furono quello agricolo, quello manifatturiero e quello alimentare. I primi Paesi dove si verificò la seconda industrializzazione furono la Germania e la Francia; successivamente, divennero importanti le scoperte tecnologiche degli Stati Uniti.
Le principali regioni industriali fino alla metà del XX secolo I processi di industrializzazione dalla prima metà dell’Ottocento alla prima metà del Novecento evidenziarono quattro aree principali di sviluppo: - Europa occidentale e centrale; - Nord America Orientale; - Russia e Ucraina; - Asia Orientale.
Le principali aree industriali in Europa
Le principali aree industriali negli Stati Uniti
Le principali aree industriali in Russia
Le principali aree industriali nell’Asia orientale
La terza rivoluzione industriale Con l'espressione terza rivoluzione industriale si indicano tutta quella serie di processi di trasformazione della struttura produttiva, e più in generale del tessuto socio-economico, avvenuti nei paesi sviluppati occidentali del primo mondo nella seconda metà del Novecento a partire dal secondo dopoguerra, e caratterizzati da una forte spinta all'innovazione tecnologica e al conseguente sviluppo economico della società. Tra le cause della terza rivoluzione industriale si possono la crescita, lo sviluppo e l'accumulo delle conoscenze scientifiche e tecnologiche già a partire dall'inizio del Novecento, spesso nate nel contesto militare delle guerre mondiali della prima metà del secolo e successivamente in quello della guerra fredda tra le maggiori superpotenze mondiali del dopoguerra, Stati Uniti d'America e Unione Sovietica. Condizioni politiche assai più stabili a livello mondiale nei paesi occidentali rispetto a quelle della prima metà del secolo hanno poi favorito la crescita economica, a partire dalla ricostruzione post-bellica, verso settori a quel tempo ancora inesplorati, permettendone la diffusione progressiva verso il ceto medio del modello socio-economico occidentale. Al centro della Terza Rivoluzione Industriale si sono collocati gli Stati Uniti d’America.
Le principali aree industriali nel Mondo
La quarta rivoluzione industriale Schwab sostiene in un suo recente libro (2016): «Credo che oggi siamo all’inizio di una quarta rivoluzione industriale. Essa è cominciata al volgere del secolo e si fonda sulla rivoluzione digitale. È caratterizzata da un uso sempre più frequente di internet ubiquitario e mobile, da sensori sempre più piccoli, potenti ed economici e dall’intelligenza artificiale e macchine cognitive.» Il termine «Industria 4.0» è stato coniato nel 2011 in Germania alla fiera di Hannover con l’introduzione delle «fabbriche intelligenti», che permettono l’organizzazione flessibile della produzione manifatturiera mediante uno stretto coordinamento fra tutti gli elementi grazie ai progressi delle tecnologie di comunicazione. Secondo Schwab la quarta rivoluzione industriale riguarderà non soltanto macchine e sistemi intelligenti e interconnessi. Egli enumera le nanotecnologie, le tecniche genetiche, le energie rinnovabili e i computer quantistici.