Anna Zollo Universidad La Coruna (Spagna) Italian sounding: contrasto alle contraffazioni per le tipicità agroalimentari locali di qualità Anna Zollo Universidad La Coruna (Spagna)
In Italia, infatti, il mercato della contraffazione vale circa 7 miliardi di euro che si traducono in minori entrate fiscali per 1,7 miliardi e una perdita di 110 mila posti di lavoro. I più colpiti sono i settori dell’abbigliamento e dell’accessorio (2,5 miliardi di euro), dei cd, dvd e del software (1,8 miliardi) e l’agroalimentare (1,1 miliardi). Il 73% dei beni sequestrati è di provenienza cinese.
Nel 2012 l’export agroalimentare italiano ha guadagnato 32 miliardi di euro (+5,4% sul 2011). La crescita, che risente comunque del momento di crisi planetaria, è più alta di quella registrata dall’intero export italiano di beni, che non supero il +3,7% sul 2011. Scende il deficit della bilancia commerciale agroalimentare, quasi 8 miliardi di euro nel 2012, registrando un sensibile miglioramento (-25,4% rispetto al 2011), grazie alla consistente riduzione del disavanzo proveniente dall’interscambio dei prodotti alimentari (-61,6%).
due terzi delle esportazioni riguardino i paesi dell’Unione Europea, per un valore di 21 miliardi di euro (+2,7% sul 2011). Cresce la domanda dei paesi extra-Ue (+11,1%), in particolare negli Stati Uniti (+9,6%), in Giappone (+19,1%) e in Canada (+10,2%), ma anche in Svizzera (+5,7%) e in Russia (+6,8%). Nell’Ue, si evidenziano il +4,9% della Francia, il +5,4% del Regno Unito e il + 3,5% in Germania, al contrario del trend della Spagna (-7,5%) e della Grecia (-5,5%). L’export del made in Italy nell’agroalimentare, per il 2012, è risultato particolarmente positivo per i prodotti dolciari a base di cacao (+17,1%) e i prodotti della panetteria, della biscotteria e della pasticceria (+8,7%). Bene anche le esportazioni di vini e spumanti (+6,6%, con i vini a +5,5% e gli spumanti a +13,8%), vermouth (+11,6%), preparazioni e conserve suine (+6,9%), pasta (+6,7%), preparazioni di ortaggi, legumi e frutta (+6,1%) e aceti (+5,9%). In rallentamento, rispetto al 2011, la crescita dell’export di formaggi e latticini (+3,5%) e dell’olio di oliva (+2,4%).
Le esportazioni dell’agroalimentare italiano nel 2012 hanno un fatturato che supera i 31 mld di euro. Questo quanto emerge dai dati Istat relativi al commercio estero. La maggior parte dell’esportazioni sono verso i paesi dell’Unione Europea ma è cresciuto molto l’export verso gli Stati Uniti e soprattutto verso la Cina. I prodotti che vantano una leadership sono : il vino con 4,5 miliardi (+7 per cento) davanti all’ortofrutta fresca (3,9 miliardi di euro) e all’olio l’olio (1,2 miliardi). La contraffazione e la falsificazione dei prodotti alimentari Made in Italy fa perdere all’Italia oltre 60 miliardi di euro di fatturato
Il prodotto agroalimentare tipico può essere definito come: Il TERRITORIO, quindi, non può essere considerato un semplice prodotto, ma un SISTEMA COMPLESSO composto da molteplici elementi strettamente collegati tra loro. Il prodotto agroalimentare tipico può essere definito come: «un prodotto che presenta alcuni attributi di qualità unici che sono espressione delle specificità di un particolare contesto territoriale in cui il processo produttivo si realizza» L’enogastronomia rientra a pieno titolo in quello che è definito “turismo del territorio”, un turismo caratterizzato da una tranquillità che consente, durante il tragitto, di assaporare i profumi e i sapori della tradizione, al di fuori dei circuiti di massa.
2011 il turismo enogastronomico che, con 5 miliardi di fatturato stimato, e' l'unico segmento in costante e continua crescita nel panorama della vacanza Made in Italy. Per il 57% degli italiani in vacanza, il cibo è il souvenir preferito da portare a casa in ricordo del proprio viaggio 8,3 milioni italiani acquistano cibo come souvenir Il 45% degli stranieri compra cibo e vino durante la vacanza
Guardiolo Sannio Sant'Agata dei Goti Solopaca Taburno Beneventano Dugenta DOP IGP