I VERBI LATINI
In latino il verbo è quella parte variabile del discorso che indica l'azione senza la quale non è possibile formare una frase. In latino, si distinguono: quattro coniugazioni (in –are, -ēre, -ĕre, -ire) due diatesi (attiva e passiva) tre modi (indicativo, congiuntivo, imperativo) cinque forme verbali nominali (participio, infinito, gerundio, gerundivo, supino) sei tempi (presente, imperfetto, futuro semplice, perfetto, piuccheperfetto, futuro anteriore) Essendo il latino una lingua tendenzialmente SOV (soggetto- oggetto-verbo), il verbo si trova di solito alla fine di ogni proposizione. Il verbo, a seconda di forma, modo e tempo cambia la sua parte finale: questa modifica è chiamata coniugazione.
Il paradigma Per esempio: laudo, as, avi, atum, are. In latino, ogni verbo ha un proprio paradigma (modello). Esso è solitamente composto da cinque voci che indicano: La prima persona singolare del presente indicativo attivo; La seconda persona singolare del presente indicativo attivo; La prima persona singolare del perfetto indicativo attivo; Il supino attivo del verbo; L'infinito presente attivo. Per esempio: laudo, as, avi, atum, are. laudo = prima persona singolare del presente indicativo attivo = io lodo laudas = seconda persona singolare del presente indicativo attivo = tu lodi laudavi = prima persona singolare del perfetto indicativo attivo = io ho lodato/ lodai/ ebbi lodato laudatum = supino attivo del verbo = lodato laudare = infinito presente attivo = lodare
Le quattro coniugazioni Le coniugazioni si distinguono, esclusivamente nei tempi derivati dal tema del presente, in base alla vocale tematicae sono: tema in a, ad esempio laud-are; tema in ē, ad esempio mon-ēre; tema senza vocale tematica, con l'aggiunta: di una ĕ, ad esempio leg-ĕre di una ĭ, come cap-ĭo (infinito cap-ĕre per analogia: sono i cosiddetti verbi in -io di terza); tema in ī, ad esempio aud-īre. Tutti i verbi regolari rientrano in una di queste coniugazioni.
Le forme dei verbi latini Sono due le forme che possono avere i verbi latini: Attiva (cioè quando il soggetto compie l'azione) Passiva (quando il soggetto subisce l'azione). Solo i verbi transitivi hanno forma passiva. Esistono poi verbi detti deponenti che hanno forma passiva e significato attivo, e altri chiamati semideponenti che hanno alcuni tempi di forma e significato attivo, e alcuni tempi di forma passiva e significato attivo.
I tempi I modi finiti ( indicativo, congiuntivo, imperativo) hanno i seguenti tempi: Tempi che si formano dal tema del presente (chiamati anche sistema dell'infectum): Presente: indica azioni contemporanee a chi parla. Imperfetto: corrisponde al tempo italiano e indica azioni che si svolgevano nel passato. Il congiuntivo imperfetto equivale anche al condizionale presente italiano. Futuro semplice: indica azioni che si svolgeranno. Tempi che si formano dal tema del perfetto (detti anche sistema del perfectum): Perfetto: indica un'azione già svolta e corrisponde al passato remoto, al passato prossimo e al trapassato remoto indicativi, al passato congiuntivo. Piuccheperfetto: è il trapassato prossimo, passato condizionale o trapassato congiuntivo latino. Futuro anteriore: è il tempo che indica l'anteriorità temporale di un evento rispetto ad un momento del futuro e in italiano viene espresso dal futuro anteriore.
Le desinenze personali Esistono alcune desinenze caratteristiche di ognuna delle sei persone e si trovano in gran parte dei modi e dei tempi. Queste sono solitamente precedute dalla vocale tematica del verbo. Esse si distinguono tra l'attivo e il passivo e sono: persona Forma attiva Forma passiva 1° sing. -o (-m) -r 2° sing. -s -ris 3° sing. -t -tur 1°plur. -mus -mur 2°plur. -tis -mini 3°plur. -nt -ntur