Il vacuolo La parola “vacuolo”, dal latino vacuum (vuoto)

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Transcript della presentazione:

Il vacuolo La parola “vacuolo”, dal latino vacuum (vuoto)

Il VACUOLO è presente SOLO nelle cellule vegetali. Convolvolus sp.   Il VACUOLO è presente SOLO nelle cellule vegetali. Mentre le cellule vanno assumendo la forma e le dimensioni definitive, compaiono nel citoplasma numerosi piccoli VACUOLI, che aumentano sempre di volume, durante la crescita delle cellule vegetali.

Il vacuolo è rivestito da una membrana detta TONOPLASTO e contiene una soluzione acquosa detta SUCCO VACUOLARE Essi sono organelli dinamici in continuità sia strutturale che funzionale con il sistema di endomembrane o di secrezione.

La cellula vegetale

TONOPLASTO   Il TONOPLASTO è una membrana lipoproteica bistratificata ASIMMETRICA: la superficie rivolta verso l’esterno è ricca di proteine intramembrana rispetto alla faccia rivolta verso l’interno. Le proteine intramembrana sono per la maggior parte proteine carriers, pompe protoniche, proteine canali ed enzimi. Spesso di tratta di GLICOPROTEINE cioè proteine complessate con residui oligosaccaridici rivolti verso il succo vacuolare. Inoltre il DOPPIO STRATO LIPIDICO del tonoplasto presenta in minima parte fosfolipidi mentre sono predominanti i GLICOLIPIDI (es. galattolipidi).

I vacuoli sono organuli tipici dei vegetali, fanno parte del sistema di endomembrane e sono delimitati da una membrana propria, derivata dal Golgi, detta tonoplasto, che racchiude una soluzione, il succo vacuolare Le proteine inserite nello strato lipidico del tonoplasto, sono principalmente di trasporto (V-ATPasi e VAPPasi), tra cui vanno ricordate le acquaporine, facenti parte delle TIPs (proteine intrinseche del tonoplasto. Le TIPs sono le proteine più abbondanti del tonoplasto, e sono essenziali nell’entrata di acqua all’interno del vacuolo

FUNZIONI DEI VACUOLI I vacuoli svolgono importantissime funzioni: 1)    RUOLO OSMOTICO (insieme al citoplasma ed alla parete cellulare); Equilibrio ionico e regolazione dell’osmosi a) SUPPORTO MECCANICO: il vacuolo insieme alla parete realizza una struttura rigida (la pressione dell’acqua nel vacuolo viene controbilanciata dalla rigidità della parete cellulare) che determina la PRESSIONE DI TURGORE responsabile sia della distensione cellulare sia della rigidità di tessuti non lignificati (es. foglie, giovani fusti) i quali quando la pressione di turgore diminuisce avvizziscono.

Se la parete non fosse in grado di opporsi al continuo richiamo d’acqua si avrebbe lo scoppio dei protoplasti e se il vacuolo perdesse acqua, determinando l’abbassamento della pressione di turgore, si avrebbe la PLASMOLISI cellulare. Il termine osmolarità è utilizzato dai biologi per descrivere il numero di moli di particelle di soluto per unità di volume di soluzione. La osmolarità rappresenta la molarità della soluzione espressa in numero di moli di particelle osmoticamente attive (molecole o ioni derivanti da dissociazione).

le due soluzioni a confronto hanno la stessa pressione osmotica Isotonica le due soluzioni a confronto hanno la stessa pressione osmotica Ipertonica la soluzione in esame ha una pressione osmotica maggiore rispetto a quella con qui si effettua il confronto (concentrazione di sali maggiore) Ipotonica la soluzione in esame ha una pressione osmotica minore rispetto a quella con qui si effettua il confronto (concentrazione di sali minore)

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3) RUOLO TAMPONANTE del pH citoplasmatico. Il succo vacuolare ha un pH acido il cui valore in condizioni fisiologiche normali si aggira tra pH 4 e 5. Questo valore è sempre notevolmente più basso rispetto a quello del citoplasma (pH 6.8-6.9). La capacità di mantenere il succo vacuolare ad un pH acido è dovuto alla presenza sul tonoplasto di pompe protoniche (H+-ATPasi e H+-PPasi) che attraverso l’idrolisi dell’ATP e del pirofosfato inorganico forniscono protoni al succo vacuolare acidificandolo. La presenza di pompe protoniche sul tonoplasto è di notevole importanza fisiologica poiché alla loro funzionalità è strettamente legata la capacità di trasportare selettivamente ioni e metaboliti dal citoplasma al vacuolo e, in misura minima dal vacuolo al citoplasma, permettendo così il mantenimento del pH costante del citoplasma.

b)    FORZA MOTRICE PER LA DISTENSIONE CELLULARE La pressione di turgore esercitata dal vacuolo in maniera uniforme sulla parete cellulare rappresenta la forza guida dell’accrescimento delle cellule vegetali

Le piante utilizzano i vacuoli per la produzione di grandi cellule con un basso dispendio di energia

C) funzione stomatica Il movimento degli stomi regola gli scambi gassosi della pianta, in particolare la perdita d’acqua per traspirazione e l’assunzione della CO2. Gli stomi rispondono a diversi segnali come la concentrazione della CO2 nelle cellule di guardia degli stomi ed il potenziale idrico delle cellule del mesofillo

Per la presenza di sostanze in soluzione il succo vacuolare ha un potenziale osmotico negativo, che si trova tuttavia in equilibrio osmotico con il citoplasma, grazie all’elevata permeabilità all’acqua del tonoplasto. Questo significa che il potenziale idrico è lo stesso nel vacuolo e nel citoplasma, per il fatto che l’acqua viene accumulata all’interno del vacuolo. Quest’ultimo naturalmente aumenterà le proprie dimensioni e comincerà ad esercitare una pressione sulla parete cellulare,proporzionale alla differenza tra il potenziale dell’acqua extracellulare ed intracellulare.

Tra questi interessante è quello responsabile della chiusura e dell’apertura degli stomi, (movimento stomatico). Il movimento degli stomi regola gli scambi gassosi della pianta, in particolare la perdita d’acqua per traspirazione e l’assunzione della CO2 . Gli stomi rispondono a diversi segnali come la concentrazione della CO2 nelle cellule di guardia degli stomi ed il potenziale idrico delle cellule del mesofillo.

Molti metaboliti organici di riserva vengono accumulati nel vacuolo tra cui aminoacidi e proteine, zuccheri monosaccaridi (es. glucosio nell’uva), disaccaridi (saccarosio nella barbabietola e nella canna da zucchero), pigmenti che conferiscono i colori ai fiori alla frutta etc. (flavonoidi, antociani, flavoni e a volte tannini). 4) RISERVA DI METABOLITI

Nel vacuolo si accumulano molti ioni inorganici la cui natura e quantità è dovuta al tipo di terreno su cui cresce la pianta. Tutti gli ioni non immediatamente utilizzati vengono immagazzinati nel vacuolo mediante l’utilizzo di speciali proteine trasportatrici a livello del TONOPLASTO (TRASPORTO ATTIVO). Piante che vivono su terreni ricchi di elementi tossici tendono ad accumularli nel vacuolo. ).

Gli ioni nel vacuolo possono rimanere sotto forma libera oppure formare dei sali e dei cristalli con gli acidi organici pure accumulati nel vacuolo (es. ossalato di Calcio: acido ossalico + Ca2+). In particolare cristalli di ossalato di calcio formano degli inclusi solidi insolubili di varie forme (rafidi, prismi o stiloidi, druse, sabbia)

Metaboliti tossici come l’ossalato ad esempio, vengono accumulati all’interno di cellule specifiche, che sviluppano vacuoli contenenti una matrice organica dentro la quale l’ossalato reagisce con il calcio per formare cristalli di ossalato di calcio.

La formazione di questi cristalli può avvenire per un sistema di detossificazione, ad esempio l’eccesso di calcio assorbito dalle radici.

Tonoplasto rafidi Druse Vacuolo centrale Granuli di amido

pH 4,1 pH 3,3 vacuolo Antocianina: delfinidina 3, gucoside

6) ATTIVITA’ LITICA Possono contenere enzimi idrolitici e funzionare come organelli digestivi simili ai lisosomi nelle cellule animali.

In passato, si riteneva che un singolo vacuolo svolgesse contemporaneamente diverse funzioni, è ormai chiaro che i vacuoli di riserva (PSV, Protein Storage Vacuole), contenenti proteine di riserva tipiche del seme, ed il vacuolo litico (LV, Lytic Vacuole), caratterizzato dalla presenza di proteasi attive, siano organelli separati.

Nelle cellule vegetali il vacuolo contiene prevalentemente: ioni minerali (potassio, cloro, sodio, calcio, fosfato) e sostanze idrosolubili (monosaccaridi, disaccaridi e trisaccaridi) metaboliti secondari (alcaloidi, terpenoidi, fenoli) forse dannosi o superflui per la pianta acidi organici (es. acido citrico, malico), glucosidi, tannini, pigmenti flavonoidi (antociani - pigmenti dal rosso al viola - flavoni, flavonoli)

Il dittiosoma è formato da una pila di vescicole appiattite sistema di endomembrane: sistema esteso di tutte le membrane della cellula Membrane a Forma di sacco vescicole

Vacuolo Perossisoma Mitocondrio Cloroplasto

Fotorespirazione: consumo di O2 e la liberazione di CO2 senza produzione di energia