Una donna raggiunta pienamente dallo Spirito, per dono di Dio e la sua collaborazione, fu Maria di Nazaret. Lo Spirito avrà raggiunto la nostra pelle se tutta la nostra persona respira e vive l’aria di Gesù, cioè, se –come è successo a Maria di Nazaret- ci siamo lasciati configurare dallo Spirito di Dio fino a che Cristo si formi in noi e ci vada convertendo in creature nuove. Allora vivremo i valori evangelici in modo quasi naturale, senza volontarismi né perfezionismi, ma come frutto della scoperta della verità del nostro essere, dell’ esserci lasciati raggiungere dalla forza del soffio di Dio che ci ha promesso in Gesù e che la prima comunità accolse con uno stupore tale che imparò a respirare l’ “aria di Gesù” fino a che il suo Spirito si rivelò in ognuno dei suoi membri a “fior di pelle”. Emma Martínez Ocaña Testo: Luca 1, 26-38. Quarta domenica di Avvento –B Musica: Johan Svendsen. Romanza in Sol.
In quel tempo, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Basilica dell’ Annunciazione Nazaret, piccolo luogo della Galilea. Regione con una forte presenza di pagani che non appare nell’ A.T. I personaggi del nostro mondo preparano la loro presenza con grandi annunci e campagne pubblicitarie. Fanno dei loro arrivi e discorsi uno spettacolo di luci e di masse. Non è lo stile di Gesù. Gesù non appare nel centro ufficiale del giudaismo, ma in un villaggio lontano, nella normalità più assoluta, nel silenzio, nell’intimità. Mi lascia perplessa la normalità di Gesù? Come vivo e comprendo la mia fede in Lui?
Il dialogo comincia con l’ esortazione alla gioia. Entrando da lei, disse: «Rallègrati, piena di grazia: il Signore è con te». Il dialogo comincia con l’ esortazione alla gioia. Il Messaggio ci giunge nelle occupazioni e situazioni della vita ordinaria. L’ invito alla gioia è anche per noi. Il Signore è con noi. Di quale gioia di tratta? Sono portatore di buone notizie? Rallegro le persone che saluto? “La gioia è il distintivo del cristianesimo” (Chesterton). Veramente ci contraddistinguiamo i cristiani per essere persone gioiose e per contagiare Gioia?
A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L'angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine». Non bisogna avere paura. La presenza e vicinanza di Dio sempre è motivo di calma e di pace. Come Maria, ci rallegriamo perché Dio ci colma di grazia, è con noi e il suo Spirito ci inonda e ci accompagna sempre. Dio, in Gesù, si fa prossimo, solidale con gli esseri umani. Assume la realtà umana in modo profondo e completo e si impegna con essa. Dà significato alla sofferenza, alle gioie, salute, malattia, lotte, aneliti, morte e vita di tutta l’umanità. Ciò che è accaduto a Maria accade anche a tutti noi se ci decidiamo ad agire come lei, avanzando passo a passo per le vie della fede, della fiducia, della libertà, della gioia, della luce, del SÌ innamorato, dell’amore consegnato… Se, come lei, con la sua generosa e solidale disposizione, ci mettiamo nelle mani di Gesù e al servizio degli altri.
Allora Maria disse all'angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Maria è parola di libertà che domanda, parola saggia che interroga e cerca risposte. Maria è una donna libera, che con libertà e fiducia mette la sua volontà nelle mani di Dio. Non ha bisogno né cerca rifugio nell’ autorità paterna né in quella del suo promesso sposo, come avrebbe fatto ogni donna in quella società. Maria è libera nell’amore, libera per amare. Maria è amore fatto dono, lode e servizio.
Le rispose l'angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell'Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. La fiducia posta in Maria fa sì che ella si fidi pienamente e divenga persona di fede. Il Signore Dio ha parlato, chi non profeterà? (Am 3,8) Luca, nella sua opera, Vangelo e Atti, dà grande importanza e protagonismo allo Spirito Santo. Lo Spirito che mosse tutta la vita di Gesù e quella di chi voglia continuare la sua raccomandazione e il suo progetto.
Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch'essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio». Elisabetta, significa “Dio è pienezza”,. Elisabetta era anziana, e fu capace di dare vita. Sterile e umiliata, secondo la mentalità del suo tempo, fu feconda e si riempì di gioia. Dio rende tutto differente, cambia tutto. Rende possibile tutto, contando con la nostra fiducia e la nostra collaborazione. Per realizzare il suo progetto, Dio ha bisogno dell’accettazione, libertà, parole, modo di fare, disponibilità, silenzi, fortezza, saper attendere... di Maria e di ognuno di noi.
«Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l'angelo si allontanò da lei. Maria,invitata ad essere madre di Gesù, sa superare tutti i pregiudizi e antepone la volontà di Dio ai suoi piani e progetti. Il suo sì è la manifestazione della sua completa disponibilità alla volontà di Dio, della sua generosa solidarietà con l’umanità. Assume la sua condizione di persona, dubita, cerca, domanda e, in totale e piena libertà, accetta il rischio ed esprime la sua decisione assumendone le conseguenze che ignora. Luca indica gli atteggiamenti di Maria mano a mano va conoscendo il progetto di Dio: il turbamento, la sorpresa, gli interrogativi e, finalmente, la completa disponibilità. Atteggiamenti che coincidono con il processo che percorre ogni persona credente quando va scoprendo il piano di Dio nella sua vita. Nel caso di Maria e nel nostro, la fiducia e la disponibilità sono atteggiamenti che permettono che la speranza divenga realtà, che Dio, in Gesù, si faccia presente.
Io ti saluto, Maria Io ti saluto, Maria, perché il Signore è con te, nella tua casa, nella tua via, nel tuo paese, nel tuo abbraccio, nel tuo seno. Io ti saluto, Maria, perché ti turbasti e chi non lo avrebbe fatto di fronte a una notizia così?- ma subito ti sei ripresa in pace e con coraggio e hai creduto a un inviato qualsiasi. perché hai chiesto quello che non capivi -anche se era un messaggero divino- e non desti un sì ingenuo né un sì cieco, ma hai avuto dialogo e parola tuoi. Io ti saluto, Maria, perché hai concepito e dato alla luce un figlio, Gesù, la vita; E ci hai insegnato quanta vita dobbiamo incubare e curare se vogliamo rendere presente Dio in questa terra. perché ti sei lasciata guidare dallo Spirito e sei rimasta alla sua ombra, tanto nella tormenta come nella bonaccia, lasciando che Dio fosse Dio e non rinunciando ad essere te stessa. sorella pellegrina dei poveri di Yahveh. Cammina con noi, conduci noi insieme con gli altri e conserva viva la nostra fede! Ulibarri Fl.