Urgente respiratorie, note introduttive

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Transcript della presentazione:

Urgente respiratorie, note introduttive

Apparato respiratorio Anatomia strutturale Apparato respiratorio Vie aeree (albero bronchiale sino ai bronchioli) Grandi bronchi Forniti di anello cartilagineo Irrorati dai vasi bronchiali Soggetti a compressione durante l’espirazione forzata Piccoli bronchi Sforniti di anello cartilagineo Forniti di muscolatura liscia Irrorati dai vasi polmonari Non soggetti a compressione durante l’espirazione forzata Infine veniamo a trachea e bronchi, che hanno il compito di portare l’aria dalle alte vie respiratorie sino agli organi funzionali deputati agli scambi gassosi. Possiamo visivamente immaginare la distribuzione dell’albero bronchiale come un raspo d’uva al termine del quale, in entrambi i casi, vi sono gli acini che costituiscono la parte funzionale

Questa fitta interazione tra alveolo respiratorio e letto vascolare è alla base non solo della funzione di scambio di gas, ma rende facilmente comprensibile come possano, tutte le patologie cardiache che si manifestano con un deficit di pompa, ossia con la incapacità del cuore di pompare tutto il sangue che gli arriva dal letto vascolare polmonare, si manifestino con sintomi di tipo respiratorio. Occorre ricordare, inoltre, che il letto vascolare polmonare è al contrario rispetto al resto dell’organismo. Mi spiego meglio, l’arteria polmonare che partendo dal cuore destro porta il sangue al letto vascolare polmonare, in realtà, pur chiamandosi arteria, trasporta sangue venoso. Ovviamente, la vena polmonare, che raccoglie il sangue refluo dal letto polmonare e lo porta verso il cuore sinistro, pur chiamandosi vena, trasporta sangue di tipo arterioso

Volumi polmonari statici Definizioni CV VRI VRE CPT VR CFR VC Volume Corrente (VC): volume d’aria mobilizzato ad ogni respiro tranquillo (circa 600-800 mL). Volume di Riserva Inspiratoria (VRI): volume d’aria mobilizzabile al di sopra di un VC. Volume di Riserva Espiratoria (VRE): volume d’aria mobilizzabile al di sotto di un VC. Capacità Vitale (CV): massimo volume d’aria che può essere espirato completamente e lentamente dopo un’inspirazione massimale. Volume Residuo (VR): volume d’aria presente nel polmone al termine di una espirazione massimale. Capacità Funzionale Residua (CFR): massima quantità d’aria contenuta nel polmone al termine di una espirazione tranquilla. Capacità Polmonare Totale (CPT): massima quantità d’aria contenuta nel polmone all’apice di una inspirazione massimale.

Curva flusso-volume patologica Normale Riduzione dei flussi a tutti i volumi polmonari espiratori con riduzione del PEF e concavità verso l’alto della curva espiratoria (freccia) . V Deficit ostruttivo Deficit restrittivo Armonica riduzione dei volumi polmonari, aumentate pressioni di ritorno elastico, velocità di flusso ridotte e normale calibro delle vie aeree 2 4 6 8 V

Insufficienza respiratoria: dissociazione dell'Hb e variazione PaO2 ed età

EGAA: valori normali pH 7,4 pO2 60 pCO2 40 HCO3- 24

EGAA: valori normali 7,4 Acidosi Respiratoria Metabolica Alcalosi 7,1 7,2 7,2 7,3 7,5 7,6 7,7 7,8 Acidosi Respiratoria Metabolica Alcalosi Respiratoria Metabolica

DISPNEA DISPNEA Si tratta di un sintomo soggettivo,è quindi difficile darne una definizione univoca. impropriamente vengono usate espressioni come respiro affannoso o fame di aria. L’organismo tende ad adattarsi alla progressiva compromissione della funzionalità polmonare il sintomo dispnea viene percepito più tardivamente nelle patologie polmonari a lenta evoluzione rispetto alle patologie polmonari acute.

Caratteristiche La dispnea può presentarsi: Inspiratoria, espiratoria, mista Da sforzo o a riposo Da posizione: decubito supino decubito laterale dx o sn clinostatica Ad insorgenza acuta, cronica o ad andamento recidivante

Caratteristiche Polipnea: più di 20 atti respiratori/min Tachipnea: respiro superficiale e celere Iperpnea: respiro profondo e celere Bradipnea: meno di 12 atti respiratori/min Ortopnea: insorgenza in posizione supina Apnea: assenza di respiro per un periodo Respiro di Cheyne Stokes: respiro periodico caratterizzato da alternanza di apnea e tachipnea Respiro di Kussmaul: respiro rapido e profondo di natura cerebrale Dispnea parossistica notturna: tosse e dispnea notturna che non si alleviano con il passaggio al clinostatismo

Alterazioni del ritmo Respiro di Kussmaul, respirazione ampia e profonda, acidosi Respiro di Cheyne-Stokes

Caratteristiche Da ostacolo delle v.a.s.: inspiratoria, con cornage, stridore e rientramenti inspiratori, assenza di rumori polmonari aggiunti Da ostacolo delle v.a.i.: espiratoria, accessuale, stagionale, reperto polmonare di broncoostruzione Da pat. toraco-polmonare: espiratoria o mista, presenza di rumori polmonari aggiunti Da pat. cardiocircolatoria: mista (esp. ed insp.) con tachipnea prima da sforzo poi a riposo, spesso notturna o da decubito supino, presenza di reperti obiettivi cardiocircolatori Da pat. extrapolmonari: tachipnea e caratteristiche respiratorie correlate alla pat. di base …fino al respiro di Kussmaul, Cheyne-Stokes, gasping

Segni obiettivi generali Cianosi (colorazione bluastra della cute e delle mucose) Cianosi, si definisce come la colorazione bluastra della cute e delle mucose che compare quando la concentrazione di emoglobina ridotta nel sangue capillare supera i 5g/dl. Nell’ambito delle cianosi, è importante distinguere le cianosi centrali e quelle periferiche. Andiamo per gradi, iniziamo dalla cianosi centrale. Può essere dovuta a: qualunque patologia polmonare che causi una riduzione della ossigenazione polmonare del sangue. Può comparire acutamente, come ad esempio nel caso della crisi asmatica, così come può essere una condizione cronica come nel caso delle broncopneumopatie ostruttive croniche Anomalie cardiovascolari che portino al passaggio di sangue venoso nel circolo arterioso. Il caso più emblematico, ma anche quello più pericoloso e difficile da risolvere anche chirurgicamente è la tetralogia di Fallott e la trasposizione dei grossi vasi. Sono le cosiddette cardiopatie cianogene, sono varie ma quelle prima citate sono sicuramente le più note L’eccesso di emoglobina ridotta si realizza nei pazienti affetti da policitemia vera, una patologia ematica in cui vi è una iperproduzione di globuli rossi. Non vi è desaturazione ma in percentuale, vi è un netto aumento della emoglobina ridotta La cianosi da pigmenti ematici anomali in genere è di origine jatrogena legata alla assunzione di farmaci e conseguente formazione di metaemoglobina