La doppia vita di Leone l’Africano al-Hasan al-Wazzan (1485-1554)
al-Hasan al-Wazzan al-Hasan ibn Muhammad al-Wazzan al-Fasi (Granada 1485 – Tunisia, 1554 ?) è conosciuto anche come il nome italiano di Leone l'Africano. Nato a Granada da famiglia musulmana, lascia la Spagna nel 1492 dopo la riconquista cristiana e la cacciata dei musulmani. Stabilitosi a Fez, in Marocco, studia presso l'Università al-Qarawiyyin divenendo cadì (giudice) e ottenendo poi incarichi diplomatici per conto del re del Marocco. Dopo aver viaggiato in Africa e Medio Oriente, viene catturato nel 1517 dai corsari cristiani che operavano nel Mediterraneo e venduto come schiavo agli spagnoli. Sebastiano del Piombo Ritratto presunto di Leone l'Africano (1520 circa)
Un musulmano alla corte del Papa Condotto a Roma nel 1518, viene rinchiuso a Castel S. Angelo per un anno prima di essere donato al papa Leone X, battezzato cristiano con il nome di Giovanni Leone de Medici e liberato alla fine del 1519. A Roma vive alla corte pontificia ed entra in rapporto con i più importanti intellettuali dell’epoca, occupandosi anche della traduzione in arabo della Bibbia Raffaello Sanzio Ritratto di Leone X
Traduttore e letterato Per conto di Alberto Pio, principe di Carpi, trascrive in arabo le Epistole di San Paolo. A Bologna nel 1523, insieme con il medico ebreo Jacob Mantino studia i commenti di Averroé alla poetica di Aristotele e progetta un Dizionario trilingue arabo-ebraico-latino. Collabora anche con il grammatico ebreo Elijah Levita, maestro di lingua ebraica di Egidio da Viterbo, .
Egidio Canisio da Viterbo (1472 –1532) Viene chiamato come insegnante di arabo e traduttore dall’erudito cardinale Egidio Canisio, vescovo di Viterbo, studioso di lingue orientali, con il quale si adopera per far meglio conoscere agli europei cristiani il mondo islamico e la sua cultura.
La Descrizione dell’Africa Su incarico del papa scrive il libro Cosmographia dell’Africa di cui esistono due versioni: in lingua italiana: Della descrittione dell'Africa et delle cose notabili che qui sono (Venezia 1550) in lingua francese: Description de l'Afrique (Parigi 1556)
Il mistero degli ultimi anni Partito da Roma nel 1527, dopo il saccheggio compiuto dai Lanzichenecchi di Carlo V, e rientrato in Marocco dopo il 1530, di lui si perdono le tracce. Stabilitosi a Tunisi attorno al 1532, forse collabora con il sultano al-Hasan e con lo stesso Kayreddin. Muore in Marocco attorno al 1554.