L’Italia unita © Pearson Italia spa
La conquista dell’Unità Ruolo guida del Piemonte Società nazionale seconda guerra d’indipendenza (1859) armistizio di Villafranca plebisciti iniziativa democratica intervento piemontese nell’Italia centrale spedizione dei Mille (1860) unificazione nazionale proclamazione del Regno d’Italia (17 marzo 1861) L'Unità d'Italia © Pearson Italia spa
La terza guerra d’indipendenza (1866) tensioni fra Austria e Prussia per la regione dell’Holstein sottratta alla Danimarca 1866 conflitto austro-prussiano L’Italia si allea con la Prussia. Sconfitte italiane a Custoza e Lissa Vittoria prussiana a Sadowa L’Italia ottiene il Veneto, ma non le città e i territori di Trento e Trieste Il Risorgimento italiano A cura di Lauro Colasanti
La questione romana Il Risorgimento italiano A cura di Lauro Colasanti Il processo di unificazione della penisola italiana si compie contro la volontà del papa; la sovranità papale sul territorio del vecchio Stato pontificio è ridotta al solo Lazio. 1860-61 Il Sillabo condanna il socialismo e il liberalismo; rifiuto dell’autonomia dello Stato pontificio. 1864 Il Concilio Vaticano I afferma il dogma dell’infallibilità del papa in materia di fede e di morale. 1869 Breccia di Porta Pia e ingresso a Roma dei bersaglieri italiani: si realizza l’unificazione della penisola sotto la dinastia dei Savoia. 1870 Legge delle Guarentigie: la sovranità del papa si riduce alla Città del Vaticano, lo stato italiano garantisce inviolabilità, lista civile e diritto di ricevere ambasciatori; Pio IX non accetta e si dichiara “ostaggio”. 1871 Pio IX ribadisce solennemente il non expedit (“non è conveniente”) già affermato nel 1868: i cattolici italiani non possono partecipare alla vita politica del Regno d’Italia. 1874 La QUESTIONE ROMANA si chiude con una drammatica frattura nella giovane Italia unita Il Risorgimento italiano A cura di Lauro Colasanti
L’accentramento politico amministrativo DESTRA STORICA accentramento amministrativo piemontizzazione > estensione a tutti gli stati italiani della legislazione sabauda > riferimento al modello francese napoleonico > rifiuto della prospettiva federalista Leggi di unificazione amministrativa (1865) > leggi comunali e provinciali > sistema scolastico (Legge Casati, 1859) > ordinamento amministrativo > codice civile, di commercio, di navigazione L'Unità d'Italia © Pearson Italia spa
I problemi principali dell’Italia unita investimenti pubblici DESTRA STORICA eredi di Cavour (morto nel 6 giugno 1861) problemi infrastrutturali problemi economici problemi internazionali problemi socio-economici mancanza di rete di comunicazioni e edifici pubblici Portare a compimento l’unificazione: Roma e Venezia arretratezza delle regioni del Sud e malcontento sociale debito pubblico investimenti pubblici alta tassazione diplomazia lotta al brigantaggio Il Risorgimento italiano A cura di Lauro Colasanti
Lo sviluppo delle ferrovie Dopo l’unità, la rete ferroviaria in Italia era esigua (poco più di 2000 km) e concentrata soprattutto al Nord. Grazie ai forti investimenti del governo, 25 anni dopo raggiunse gli 8500 km, collegando le principali città della penisola. L'Unità d'Italia © Pearson Italia spa
La politica economica della destra storica arretratezza economica debiti degli stati preunitari completamento unificazione spese militari due obiettivi in contrasto fra loro: riequilibrio del bilancio pubblico grandi investimenti in infrastrutture pesante tassazione forte disagio sociale L'Italia liberale © Pearson Italia spa
effetti contraddittori La politica economica PAREGGIO DI BILANCIO aumento del prelievo fiscale POLITICA COMMERCIALE LIBERISTA apertura alla concorrenza internazionale > trattati commerciali con Francia e Gran Bretagna > sviluppo delle infrastrutture > abbattimento di dazi e dogane > unificazione monetaria creazione di un mercato interno effetti contraddittori positivi > incremento esportazioni di prodotti agricoli e di semilavorati negativi > concorrenza dei più competitivi prodotti francesi e inglesi ▪ crisi del settore industriale nazionale ▪ deindustrializzazione del Mezzogiorno L'Unità d'Italia © Pearson Italia spa
Le origini della questione meridionale «Lo Stato non seppe mostrarsi alle popolazioni meridionali come il garante della giustizia, cioè come quella forza in grado di tutelare i diritti di tutti, indipendentemente dalle condizioni di ceto o dall’appartenenza familiare e politica. Sicché la gran massa della popolazione, anziché trasferire la propria fiducia alle istituzioni liberali, la conservò e la rafforzò nei confronti dei poteri tradizionali dominanti nella realtà locale: le famiglie proprietarie, i gruppi, le reti di parentela» P. Bevilacqua, Breve storia dell’Italia meridionale dall’Ottocento ad oggi, Donzelli esempi sistema fiscale più oppressivo di quello borbonico sette anni di leva militare obbligatoria conseguenze BRIGANTAGGIO CRIMINALITÀ ORGANIZZATA L'Unità d'Italia © Pearson Italia spa
Rivoluzione parlamentare e trasformismo 1876 completamento unità e pareggio di bilancio la Destra sembra aver esaurito la sua funzione cambio di maggioranza parlamentare “RIVOLUZIONE PARLAMENTARE” TRASFORMISMO tendenza a gestire la vita parlamentare e politica attraverso accordi e scambi di favore tra maggioranza di governo e opposizione DEPRETIS presidente del consiglio programma di riforme sociali, politiche ed economiche sostenuto da: liberali riformatori ▪ democratici ▪ radicali ▪ ex garibaldini ▪ ex mazziniani ▪ borghesia progressista del nord ▪ professionisti e intellettuali del sud L'Italia liberale © Pearson Italia spa
Le linee guida della Sinistra SINISTRA STORICA politica interna politica estera > riforma elettorale > riforma della scuola > protezionismo > adesione alla Triplice alleanza con Germania e Austria > politica coloniale in Africa L'Italia liberale © Pearson Italia spa
Le riforme sociali e politiche la legge Coppino del 1876 stabilisce che la durata dell’istruzione elementare sia di 5 anni, con i primi 2 anni obbligatori e gratuiti introduzione della scolarità elementare obbligatoria RIFORME POLITICHE la nuova legge elettorale, approvata nel 1882, prevede l’abbassamento del livello di ricchezza e di età richiesti per votare riforma della legge elettorale i cittadini maschi aventi diritto al voto passano da 450.000 a oltre 2 milioni (circa il 7% della popolazione) L'Italia liberale © Pearson Italia spa
Le riforme economiche superamento del libero scambio intervento dello stato nella vita economica 1887 introduzione di un’alta tariffa doganale sul grano e sui prodotti di diversi settori (tessile, chimica, agroalimentare, siderurgia) L'Italia liberale © Pearson Italia spa
La politica estera Linee guida della politica estera della Sinistra rottura con la tradizione risorgimentale filoliberale, filofrancese e antiasburgica 1881 tensioni politiche e diplomatiche con la Francia per la Tunisia, verso cui puntavano le ambizioni imperialiste italiane 1882 firma della Triplice alleanza con Germania e Austria-Ungheria (patto di reciproca difesa in caso di aggressione da parte di altre potenze, specie la Francia) L'Italia liberale © Pearson Italia spa
Il movimento operaio e socialista 1872 > a Milano nasce la prima associazione nazionale di categoria (tipografi) 1875 > le sezioni socialiste della Lombardia ripudiano l’anarchismo e chiedono la nascita di un partito socialista che partecipi alle elezioni, come avviene in altri paesi europei 1881 > Andrea Costa abbandona l’anarchismo e approda al socialismo, fondando il Partito socialista rivoluzionario 1882 > nasce il Partito operaio italiano, aperto solo ai lavoratori manuali e precluso agli intellettuali di orientamento anarchico 1891 > i socialisti riformisti Filippo Turati e Anna Kuliscioff fondano la rivista “Critica sociale” 1892 > al congresso di Genova nasce il Partito dei lavoratori, il primo partito socialista italiano moderno 1893 > primo congresso nazionale delle Camere del lavoro 1895 > il Partito dei lavoratori diventa Partito socialista italiano 1906 > nasce la Confederazione generale del lavoro L'Italia liberale © Pearson Italia spa
Il movimento cattolico 1891 papa Leone XIII enciclica Rerum novarum primi fermenti politici e culturali nel mondo cattolico affronta la questione sociale e i problemi del mondo industriale L'ardente brama di novità che da gran tempo ha cominciato ad agitare i popoli doveva naturalmente dall'ordine politico passare nell'ordine simile dell'economia sociale. E difatti i portentosi progressi delle arti e i nuovi metodi dell'industria; le mutate relazioni tra padroni e operai; l'essersi accumulata la ricchezza in poche mani e largamente estesa la povertà; il sentimento delle proprie forze divenuto nelle classi lavoratrici più vivo, e l'unione tra loro più intima; questo insieme di cose, con l'aggiunta dei peggiorati costumi, hanno fatto scoppiare il conflitto. L'Italia liberale © Pearson Italia spa
L’imperialismo italiano 1882: il governo italiano acquista dalla compagnia Rubattino il porto di Assab in Eritrea Depretis 1887: a Dogali, 500 soldati italiani vengono massacrati dalle armate abissine 1889: firma del trattato di Uccialli con il negus Menelik, con cui l’Italia si garantiva il protettorato sulla costa somala e il possesso di alcune città e zone dell’Eritrea 1895: gli italiani procedono all’esplorazione delle zone interne Crispi 1896: sconfitta di Adua e dimissioni di Crispi 1911: inizia la guerra di Libia Giolitti 1912: con la pace di Losanna l’Impero ottomano cede la Libia all’Italia L'Italia liberale © Pearson Italia spa