La più bella favola del mondo

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Transcript della presentazione:

La più bella favola del mondo I Magi La più bella favola del mondo Autori Dotti, Saggi, Sapienti Ma soprattutto Tutti quelli che credono

Gentile da Fabriano Tempera oro e argento su tavola (1423) - Dimensioni 173x228 Galleria degli Uffizi (Firenze) Pittore tra i più importanti esponenti del Gotico Internazionale

Chi erano? Alcuni Magi giunsero da oriente a Gerusalemme e domandavano: «Dov'è il re dei Giudei che è nato? Abbiamo visto sorgere la sua stella, e siamo venuti per adorarlo» (Matteo 2 1,2)

Matteo non specifica né il numero né chi siano veramente Ma la domanda che pone Matteo sembra essere: Come è stato accolto Gesù?

Da Erode e da Gerusalemme sicuramente male Alcuni Magi giunsero da oriente a Gerusalemme e domandavano: «Dov'è il re dei Giudei che è nato? Abbiamo visto sorgere la sua stella, e siamo venuti per adorarlo». All'udire queste parole, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme (Matteo 2, 2-3).

Dai pastori sicuramente bene «Andiamo fino a Betlemme, vediamo questo avvenimento che il Signore ci ha fatto conoscere». Andarono dunque senz'indugio e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, che giaceva nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro. Tutti quelli che udirono, si stupirono delle cose che i pastori dicevano. … I pastori poi se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com'era stato detto loro. (Luca 2, 15-20)

Chi erano dunque i Magi?

Significato del termine Magi Magi è la traslitterazione del termine persiano antico magūsh, passato al greco magos. Si tratta di un titolo riferito specificamente ai sacerdoti dello Zoroastrismo tipici dell‘ Impero persiano   "I tre re pagani vennero chiamati Magi non perché fossero versati nelle arti magiche, ma per la loro grande competenza nella disciplina dell‘ astrologia. Erano detti magi dai Persiani coloro che gli Ebrei chiamavano scribi, i Greci filosofi e i Latini savi" Ludolfo di Sassonia (m. 1378), Vita Christi.

Perché intrapresero il viaggio verso Betlemme? Essi ritenevano Giove la stella del Principe del Mondo e la costellazione dei Pesci il segno della fine dei tempi. Il pianeta Saturno era ritenuto in Oriente la stella della Palestina. Quando Giove si incontra con Saturno nella costellazione dei Pesci ciò significa: «il Signore della fine dei tempi apparirà in questo anno in Palestina. E questa è l’aspettativa con cui i Magi giungono a Gerusalemme» (Giovanni Magnani)

La regalità dei Magi «I re di Tarsis e delle isole portino tributi, La regalità dei "magi" non è attestata nelle fonti canoniche cristiane, né dai Padri della Chiesa, tuttavia i "magi" divengono Re magi nella tradizione liturgica cristiana in quanto la festa della Epifania è collegata al Salmo LXXI (LXXII),10-11: «I re di Tarsis e delle isole portino tributi, I re di Saba e di Seba offrano doni. Tutti i re si prostrino a lui»

La regalità dei Magi «I re di Tarsis e delle isole portino tributi, I re di Saba e di Seba offrano doni. Tutti i re si prostrino a lui» Salmo LXXI (LXXII),10-11 Per il tuo tempio in Gerusalemme, I re ti porteranno doni (Salmo LXVIII (LXIX), 30

Il nome deriva dall’ebraico I nomi Il nome deriva dall’ebraico Melki’or

I nomi Il nome è assiro e deriva da belshar-uzur che significa anche «il dio Bel protegge la sua vita»

il nome ha origine persiana I nomi Gaspare o Caspare il nome ha origine persiana

La presenza di una stella alla nascita di Gesù è un simbolo messianico La Stella La presenza di una stella alla nascita di Gesù è un simbolo messianico

La profezia di Balaam Era un oracolo della terra di Moab(ricordiamo Rut?). Il re di Moab, Balak, lo manda a chiamare per maledire il popolo israelita che, in fuga dall’Egitto, stava invadendo la sua terra. Il nome Balaam significa distruttore. Ma Dio lo ferma: «.. Dirai solo quello che io ti dirò …»

La profezia di Balaam Io lo vedo, ma non ora, io lo contemplo, ma non da vicino: Una stella spunta da Giacobbe e uno scettro sorge da Israele …

Isaia (60, 1-6) Alzati, rivestiti di luce, perché viene la tua luce, la gloria del Signore brilla sopra di te. … su di te risplende il Signore, la sua gloria appare su di te.  Cammineranno i popoli alla tua luce, i re allo splendore del tuo sorgere. …tutti costoro si sono radunati, vengono a te. I tuoi figli vengono da lontano, le tue figlie sono portate in braccio. …Uno stuolo di cammelli ti invaderà, dromedari di Madian e di Efa, tutti verranno da Saba, portando oro e incenso e proclamando le glorie del Signore.

I doni dei Magi hanno un significato tipicamente simbolico

I doni 3 Magi 3 Doni Un numero che si ripete innumerevoli volte sia nell’Antico che nel Nuovo Testamento

È il dono riservato ai re Oro È il dono riservato ai re Cristo è Re Cristo è il Re dei re Combatteranno contro l'Agnello, ma l'Agnello li vincerà, perché è il Signore dei signori e il Re dei re e quelli con lui sono i chiamati, gli eletti e i fedeli (Apocalisse 17,14) …Tutti i re si prostrino a lui, lo servano tutte le genti … (Salmo 72, 11) Il titolo di Dio è Adonai, che significa “Colui che è assolutamente sovrano”.

Come simbolo di testimonianza di adorazione alla sua divinità Incenso Come simbolo di testimonianza di adorazione alla sua divinità In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. (Giovanni 1,1) Sappiamo anche che il Figlio di Dio è venuto e ci ha dato l'intelligenza per conoscere il vero Dio. E noi siamo nel vero Dio, nel Figlio suo Gesù Cristo: egli è il vero Dio e la vita eterna. (1° lettera di Giovanni 5,20) Perché un bambino è nato per noi, ci è stato dato un figlio. Sulle sue spalle è il potere e il suo nome sarà: Consigliere mirabile, Dio potente Padre per sempre, Principe della pace. (Isaia 9,5)

È forse il dono più importante Mirra È forse il dono più importante Si tratta di una pianta medicinale da cui si estrae una resina gommosa, che veniva mescolata con oli per realizzare unguenti a scopo medicinale, cosmetico e anche religioso: la parola Cristo significa proprio unto, consacrato con un simbolico unguento, un crisma, per essere re, guaritore e Messia di origine divina.

Mirra Prefigura altresì il sacrificio per cui Cristo si è fatto uomo Verbum caro factum est et habitavit in nobis Dopo questi fatti Giuseppe di Arimatea, che era discepolo di Gesù, ma di nascosto, per timore dei Giudei, chiese a Pilato di prendere il corpo di Gesù. Pilato lo concesse. Allora egli andò e prese il corpo di Gesù. Vi andò anche Nicodèmo - quello che in precedenza era andato da lui di notte - e portò circa trenta chili di una mistura di mirra e di àloe. Essi presero allora il corpo di Gesù e lo avvolsero con teli, insieme ad aromi, come usano fare i Giudei per preparare la sepoltura. (Giovanni 19, 38-40)

Gesù Cristo Il Messia l’Emmanuele

Gesù Gesù è l'adattamento italiano del nome aramaico יֵשׁוּעַ (Yeshu'a), passato in greco biblico come Ἰησοῦς (Iēsoûs) e in latino biblico come Iesus; si tratta di una tarda traduzione aramaica del nome ebraico יְהוֹשֻׁעַ (Yehoshu'a), ovvero Giosuè, che ha il significato di "YHWH è salvezza", "YHWH salva".

Cristo Cristo (dal greco Χριστός, Christós) è la traduzione greca del termine ebraico מָשִׁיחַ (mašíakh, cioè "unto"), dal quale proviene l'italiano Messia. ... Il termine è esclusivamente utilizzato come titolo di Gesù, che noi cristiani riconosciamo come il Messia inviato da Dio per la realizzazione del Regno dei Cieli.

l’Emmanuele Emmanuele è un nome che compare nelle profezie di Isaia (Is 7,14, Is 8,8-10), e che il vangelo di Matteo applica a Gesù. Significa "Dio (è) con noi" e proviene dall'ebraico Immanu'el, cioè עִמָּנוּאֵל, composto dalle parole: אל (El, che significa "Dio") e עמנו (Immanu, cioè "con noi").

Messia Il termine ebraico mašíakh viene tradotto in greco con la parola Cristo, e significa Unto. In Israele erano unti nel Nome di Dio coloro che erano a lui consacrati per una missione che egli aveva loro affidato. Era il caso dei re, dei sacerdoti e, in rari casi, dei profeti. Unto per eccellenza doveva essere il Messia che Dio avrebbe mandato per instaurare definitivamente il suo Regno. Il Messia doveva essere unto dallo Spirito del Signore (Is 11,2), ad un tempo come re e sacerdote (Zc 4,14; Zc 6,13) ma anche come profeta (Is 61,1; Lc 4,16-21).

Messia L’angelo ha annunziato ai pastori la nascita di Gesù come quella del Messia promesso a Israele: “Oggi vi è nato nella città di Davide un Salvatore che è il Cristo (Messia) Signore” (Lc 2,11). I pastori dunque hanno capito chi era quel bambino e per questo si sono mossi per andare ad adorarlo. Gesù è “chiamato Cristo” (Mt 1,16) perché “concepito per opera dello Spirito Santo” (Mt 1,20). Egli fin da principio è “colui che il Padre ha consacrato e mandato nel mondo” (Gv 10,36), è l'oggetto della speranza del popolo di Israele (At 28,20).

Messia Gesù ha accettato la professione di fede di Pietro, fatta in prossimità della sua passione, che lo riconosceva quale Messia: “Tu sei il Cristo (Messia), il Figlio del Dio vivente” (Mt 16,16-23). E così Gesù da una parte conferma “che è disceso dal cielo” (Gv 3,13), e dall’altra che “non è venuto per essere servito, ma per servire e dare la sua vita in riscatto per molti” (Mt 20,28). È Messia soprattutto dall’alto della croce Dopo la Risurrezione Pietro dirà al popolo: “Sappia dunque con certezza tutta la casa d’Israele che Dio ha costituito Signore e Cristo (Messia) quel Gesù che voi avete crocifisso!” (At 2,36).

Dialogo di Maria e il pastore Prima della visita dei pastori Pastore: Mio padre mi diceva «Ad ognuno di noi viene dato qualcosa: Riceviamo un dono» Maria: Tu che dono hai ricevuto? Pastore: Nessuno, se non la speranza di riceverlo Dopo la visita dei pastori Maria: Abbiamo tutti ricevuto un dono

Un Bambino per il più grande dei re e per il più piccolo degli uomini Felice Natale in Cristo