Corso per operatori pastorali

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Transcript della presentazione:

Corso per operatori pastorali Il libro dell' ESODO Corso per operatori pastorali 4° appuntamento Campomarino, 11 novembre 2013

Premesse … Blocco di tradizioni riguardante: l’uscita dall'Egitto (in greco éxodos = uscita) da cui il titolo; l’alleanza con Dio al Sinai. Esposti, descritti, ripresi … II. Storicità nucleo storico, più solido di Genesi, ma …; Tempi Gesù. III. Fonti dell’Esodo Combinazione di J E e P.

Es 2, 1-10.15-16.21: Mosé 2,1 Un uomo della famiglia di Levi andò a prendere in moglie una figlia di Levi. 2 La donna concepì e partorì un figlio; vide che era bello e lo tenne nascosto per tre mesi. 3 Ma non potendo tenerlo nascosto più oltre, prese un cestello di papiro, lo spalmò di bitume e di pece, vi mise dentro il bambino e lo depose fra i giunchi sulla riva del Nilo. 4 La sorella del bambino si pose ad osservare da lontano che cosa gli sarebbe accaduto. 5 Ora la figlia del faraone scese al Nilo per fare il bagno, mentre le sue ancelle passeggiavano lungo la sponda del Nilo. Essa vide il cestello fra i giunchi e mandò la sua schiava a prenderlo. 6 L'aprì e vide il bambino: ecco, era un fanciullino che piangeva. Ne ebbe compassione e disse: «È un bambino degli Ebrei». 7 La sorella del bambino disse allora alla figlia del faraone: «Devo andarti a chiamare una nutrice tra le donne ebree, perché allatti per te il bambino?». 8 «Va'», le disse la figlia del faraone. La fanciulla andò a chiamare la madre del bambino. 9 La figlia del faraone le disse: «Porta con te questo bambino e allattalo per me; io ti darò un salario». La donna prese il bambino e lo allattò. 10 Quando il bambino fu cresciuto, lo condusse alla figlia del faraone. Egli divenne un figlio per lei ed ella lo chiamò Mosè, dicendo: «Io l'ho salvato dalle acque!». 15 Poi il faraone sentì parlare di questo fatto e cercò di mettere a morte Mosè. Allora Mosè si allontanò dal faraone e si stabilì nel paese di Madian e sedette presso un pozzo. 16 Ora il sacerdote di Madian aveva sette figlie. Esse vennero ad attingere acqua per riempire gli abbeveratoi e far bere il gregge del padre. 21 Così Mosè accettò di abitare con quell'uomo, che gli diede in moglie la propria figlia Zippora.

Es 3: Rivelazione/nascondimento del nome di Dio Es 3,1 Ora Mosè stava pascolando il gregge di Ietro, suo suocero, sacerdote di Madian, e condusse il bestiame oltre il deserto e arrivò al monte di Dio, l'Oreb. 4 Il Signore vide che si era avvicinato per vedere e Dio lo chiamò dal roveto e disse: «Mosè, Mosè!». Rispose: «Eccomi!». 5 Riprese: «Non avvicinarti! Togliti i sandali dai piedi, perché il luogo sul quale tu stai è una terra santa!». 6 E disse: «Io sono il Dio di tuo padre, il Dio di Abramo, il Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe». Mosè allora si velò il viso, perché aveva paura di guardare verso Dio. 7 Il Signore disse: «Ho osservato la miseria del mio popolo in Egitto e ho udito il suo grido a causa dei suoi sorveglianti; conosco infatti le sue sofferenze. 13 Mosè disse a Dio: «Ecco io arrivo dagli Israeliti e dico loro: Il Dio dei vostri padri mi ha mandato a voi. Ma mi diranno: Come si chiama? E io che cosa risponderò loro?». 14 Dio disse a Mosè: «Io sono colui che sono!». Poi disse: «Dirai agli Israeliti: Io-Sono mi ha mandato a voi». 15 Dio aggiunse a Mosè: «Dirai agli Israeliti: Il Signore, il Dio dei vostri padri, il Dio di Abramo, il Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe mi ha mandato a voi. Questo è il mio nome per sempre; questo è il titolo con cui sarò ricordato di generazione in generazione.

Es 12-13: La Pasqua del Signore Mescolanza di tradizioni Cerchiamo, fin dove è possibile, di ricostruire le origini a) Origini 1. Verso il 1300-1200 a.C. cominciarono a confluire in Palestina gruppi di nomadi (pastori) che lentamente si fusero con i sedentari (agricoltori) che già vi abitavano = primo nucleo popolo ebraico. 2. Pastori ed agricoltori avevano le proprie feste religiose. Lentamente le feste si sono attratte ed unificate in una sola. 3. In primavera, sia i nomadi o seminomadi, sia i sedentari, avevano una loro festa: raffrontiamole!

Feste primaverili degli antichi ebrei I PASTORI (nomadi) Festa dell’agnello (Ex 12,3-11)   - transumanza - tempo: 14 del mese di nisan - carattere: festa della tribù - si mangiava l’agnello - significato: a) ringraziamento a Dio per il gregge, b) propiziazione contro gli spiriti maligni c) - modalità: si mangiava in fretta, pronti per la partenza per i pascoli. - era una settimana di festa - si mangiava pane azzimo GLI AGRICOLTORI (sedentari) Festa del pane azzimo (Ex 12,15-17) - festa della raccolta dell’orzo - tempo: nel mese di abib = mese delle spighe - carattere: festa della famiglia, legata a qualche santuario locale a) ringraziamento a Dio per il nuovo pane b) comunione tra i membri della famiglia - modalità: si mangiava in casa, a tavola, sotto la presidenza del capofamiglia.

1° versione: Es 12,1-20 (1,5.15-17): P e varie Es 12,1 Il Signore disse a Mosè e ad Aronne nel paese d'Egitto: 2 «Questo mese sarà per voi l'inizio dei mesi, sarà per voi il primo mese dell'anno. 3 Parlate a tutta la comunità di Israele e dite: Il dieci di questo mese ciascuno si procuri un agnello per famiglia, un agnello per casa. 4 Se la famiglia fosse troppo piccola per consumare un agnello, si assocerà al suo vicino, al più prossimo della casa, secondo il numero delle persone; calcolerete come dovrà essere l'agnello, secondo quanto ciascuno può mangiarne. 5 Il vostro agnello sia senza difetto, maschio, nato nell'anno; potrete sceglierlo tra le pecore o tra le capre 6 e lo serberete fino al quattordici di questo mese: allora tutta l'assemblea della comunità d'Israele lo immolerà al tramonto.   [Es 12,34 Il popolo portò con sé la pasta prima che fosse lievitata, recando sulle spalle le madie avvolte nei mantelli]. 15 Per sette giorni voi mangerete azzimi. Già dal primo giorno farete sparire il lievito dalle vostre case, perché chiunque mangerà del lievitato dal giorno primo al giorno settimo, quella persona sarà eliminata da Israele. 16 Nel primo giorno avrete una convocazione sacra; nel settimo giorno una convocazione sacra: durante questi giorni non si farà alcun lavoro; potrà esser preparato solo ciò che deve essere mangiato da ogni persona. 17 Osservate gli azzimi, perché in questo stesso giorno io ho fatto uscire le vostre schiere dal paese d'Egitto; osserverete questo giorno di generazione in generazione come rito perenne.

2° versione: Es 12,21-28: J 21 Mosè convocò tutti gli anziani d'Israele e disse loro: «Andate a procurarvi un capo di bestiame minuto per ogni vostra famiglia e immolate la pasqua. 22 Prenderete un fascio di issòpo, lo intingerete nel sangue che sarà nel catino e spruzzerete l'architrave e gli stipiti con il sangue del catino[…]. 23 […] il Signore passerà oltre la porta e non permetterà allo sterminatore di entrare nella vostra casa per colpire. 26 Allora i vostri figli vi chiederanno: Che significa questo atto di culto? 27 Voi direte loro: È il sacrificio della pasqua per il Signore, il quale è passato oltre le case degli Israeliti in Egitto, quando colpì l'Egitto e salvò le nostre case».

3° versione: Es 12,43-51: P 43 Il Signore disse a Mosè e ad Aronne: «Questo è il rito della pasqua: nessun straniero ne deve mangiare. 46 In una sola casa si mangerà: non ne porterai la carne fuori di casa; non ne spezzerete alcun osso. 47 Tutta la comunità d'Israele la celebrerà. 48 Se un forestiero è domiciliato presso di te e vuol celebrare la pasqua del Signore, sia circonciso ogni suo maschio: allora si accosterà per celebrarla e sarà come un nativo del paese. Ma nessun non circonciso ne deve mangiare.

4° versione: Es 13, 3-12: P Es 13, 3 Mosè disse al popolo: «Ricordati di questo giorno, nel quale siete usciti dall'Egitto, dalla condizione servile, perché con mano potente il Signore vi ha fatti uscire di là: non si mangi ciò che è lievitato. 4 Oggi voi uscite nel mese di Abib. 6 Per sette giorni mangerai azzimi. Nel settimo vi sarà una festa in onore del Signore. 7 Nei sette giorni si mangeranno azzimi e non ci sarà presso di te ciò che è lievitato; non ci sarà presso di te il lievito, entro tutti i tuoi confini. 8 In quel giorno tu istruirai tuo figlio: È a causa di quanto ha fatto il Signore per me, quando sono uscito dall'Egitto. 12 tu riserverai per il Signore ogni primogenito del seno materno […]

5° versione … PAUSA !!!

Passaggio del Mar Rosso Cause: Espulsione? Es 12,33 Gli Egiziani fecero pressione sul popolo, affrettandosi a mandarli via dal paese, perché dicevano: «Stiamo per morire tutti!». Oppure Fuga? Es 12,35 Gli Israeliti eseguirono l'ordine di Mosè e si fecero dare dagli Egiziani oggetti d'argento e d'oro e vesti.

Ancora … acque aperte … a) da un forte vento orientale (14,21: durante tutta la notte, risospinse il mare con un forte vento d'oriente, rendendolo asciutto; le acque si divisero) b) dalla mano di Mosè (14,21: Mosè stese la mano sul mare) c) dall’angelo di Dio (14,19: L'angelo di Dio, che precedeva l'accampamento d'Israele, cambiò posto e passò indietro) Deduzione: tre diverse tradizioni (J,E,P) sul “Mare dei giunchi”, poi unificate da un redattore.

Es 15-20; 24; 32-34: esodo Riportiamo lo schema secondo tradizione:

Il Decalogo (Es 20; Dt 5) 1 Dio pronunciò tutte queste parole:   1 Dio pronunciò tutte queste parole: 2 «Io sono il Signore, tuo Dio, che ti ho fatto uscire dal paese d'Egitto, dalla condizione di schiavitù: 3 non avrai altri dèi di fronte a me. 4 Non ti farai idolo né immagine alcuna di ciò che è lassù nel cielo né di ciò che è quaggiù sulla terra, né di ciò che è nelle acque sotto la terra. 5 Non ti prostrerai davanti a loro e non li servirai. Perché io, il Signore, sono il tuo Dio, un Dio geloso, che punisce la colpa dei padri nei figli fino alla terza e alla quarta generazione, per coloro che mi odiano, 6 ma che dimostra il suo favore fino a mille generazioni, per quelli che mi amano e osservano i miei comandi. 7 Non pronuncerai invano il nome del Signore, tuo Dio, perché il Signore non lascerà impunito chi pronuncia il suo nome invano. 8 Ricordati del giorno di sabato per santificarlo: 9 sei giorni faticherai e farai ogni tuo lavoro; 10 ma il settimo giorno è il sabato in onore del Signore, tuo Dio: tu non farai alcun lavoro, né tu, né tuo figlio, né tua figlia, né il tuo schiavo, né la tua schiava, né il tuo bestiame, né il forestiero che dimora presso di te. 11 Perché in sei giorni il Signore ha fatto il cielo e la terra e il mare e quanto è in essi, ma si è riposato il giorno settimo. Perciò il Signore ha benedetto il giorno di sabato e lo ha dichiarato sacro Dt 5, 5-21 5 […] Egli disse: 6 Io sono il Signore, tuo Dio, che ti ho fatto uscire dal paese di Egitto, dalla condizione servile. 7 Non avere altri dèi di fronte a me. 8 Non ti farai idolo né immagine alcuna di ciò che è lassù in cielo, né di ciò che è quaggiù sulla terra, né di ciò che è nelle acque sotto la terra. 9 Non ti prostrerai davanti a quelle cose e non le servirai. Perché io il Signore tuo Dio sono un Dio geloso, che punisce la colpa dei padri nei figli fino alla terza e alla quarta generazione per quanti mi odiano, 10 ma usa misericordia fino a mille generazioni verso coloro che mi amano e osservano i miei comandamenti. 11 Non pronunciare invano il nome del Signore tuo Dio perché il Signore non ritiene innocente chi pronuncia il suo nome invano. 12 Osserva il giorno di sabato per santificarlo, come il Signore Dio tuo ti ha comandato. 13 Sei giorni faticherai e farai ogni lavoro, 14 ma il settimo giorno è il sabato per il Signore tuo Dio: non fare lavoro alcuno né tu, né tuo figlio, né tua figlia, né il tuo schiavo, né la tua schiava, né il tuo bue, né il tuo asino, né alcuna delle tue bestie, né il forestiero, che sta entro le tue porte, perché il tuo schiavo e la tua schiava si riposino come te. 15 Ricordati che sei stato schiavo nel paese d'Egitto e che il Signore tuo Dio ti ha fatto uscire di là con mano potente e braccio teso; perciò il Signore tuo Dio ti ordina di osservare il giorno di sabato.

2° tavola della Legge 14 Non commettere adulterio. 15 Non rubare. 12 Onora tuo padre e tua madre, perché si prolunghino i tuoi giorni nel paese che ti dà il Signore, tuo Dio. 13 Non uccidere. 14 Non commettere adulterio. 15 Non rubare. 16 Non pronunciare falsa testimonianza contro il tuo prossimo. 17 Non desiderare la casa del tuo prossimo. Non desiderare la moglie del tuo prossimo, né il suo schiavo, né la sua schiava, né il suo bue, né il suo asino, né alcuna cosa che appartenga al tuo prossimo».   16 Onora tuo padre e tua madre, come il Signore Dio tuo ti ha comandato, perché la tua vita sia lunga e tu sii felice nel paese che il Signore tuo Dio ti dà. 17 Non uccidere. 18 Non commettere adulterio. 19 Non rubare. 20 Non pronunciare falsa testimonianza contro il tuo prossimo. 21 Non desiderare la moglie del tuo prossimo. Non desiderare la casa del tuo prossimo, né il suo campo, né il suo schiavo, né la sua schiava, né il suo bue, né il suo asino, né alcuna delle cose che sono del tuo prossimo.

Breve commento seguendo Es 20 2 «Io sono il Signore, tuo Dio, che ti ho fatto uscire dal paese d'Egitto, dalla condizione di schiavitù 4 Non ti farai idolo né immagine alcuna di ciò che è lassù nel cielo né di ciò che è quaggiù sulla terra, né di ciò che è nelle acque sotto la terra. 5 Non ti prostrerai davanti a loro e non li servirai. Perché io, il Signore, sono il tuo Dio, un Dio geloso, che punisce la colpa dei padri nei figli fino alla terza e alla quarta generazione, per coloro che mi odiano, 6 ma che dimostra il suo favore fino a mille generazioni, per quelli che mi amano e osservano i miei comandi. v. 2: Jhwh richiama i suoi benefici come titolo di diritto ad imporre il patto. - v. 4-6: la proibizione di farsi immagini di Jhwh (= idoli). - v. 5: contiene una spiegazione del motivo del male nel mondo: è la punizione che Dio dà al peccato (= alla trasgressione della legge). Questo versetto fa dell’ebraismo antico un «sistema chiuso» rispetto al male, cioè il male ha sempre una spiegazione nel nostro mondo: a) la causa del male non è Dio, ma il peccato dell’uomo, b) se il giusto soffre è perché paga le conseguenze delle colpe dei suoi antenati, fino al trisnonno (principio di solidarietà). E chi si ricorda ancora dei peccati del trisnonno?

Altri precetti … 7 Non pronuncerai invano il nome del Signore, tuo Dio 8 Ricordati del giorno di sabato per santificarlo. 12 Onora tuo padre e tua madre 15 Non rubare. - v. 7: divieto di pronunciare il nome di Jhwh «per una ragione vana» oppure falsa. Israele ha ricevuto la rivelazione del nome di Dio per poterlo lodare e farlo conoscere alle nazioni pagane; non perciò servirsene per pratiche magiche. Solo il sommo sacerdote lo pronunciava nel tempio durante la festa del Kippùr. Invece nella lettura della Bibbia in sinagoga si sostituiva con Adonai. v. 8-11: il riposo del sabato è, come in Gen 2,1-3, il compimento della creazione. - v. 12: «Onora», letteralmente sarebbe «glorifica». Glorificare i genitori è riconoscere che essi sono gli strumenti di Dio, fonte di vita. - v. 15: secondo una tradizione ben attestata (cfr. Ex 21,16, i Targumím - commenti alla legge fatti in lingua aramaica) questo comandamento originariamente vietava il ratto, cioè l’impadronirsi di persone per renderle schiave. In seguito il comandamento è stato esteso alle cose degli altri.

Codice Alleanza (Es 21 e segg) Una serie di norme di epoche diverse, ma molto antiche, riguardanti i più diversi aspetti della vita ebraica. Tra di esse è da notare: l’altare, che è sacro, deve essere fatto di materiali non lavorati dall’uomo, perché altrimenti diventerebbe profano. la legge del taglione. Leggi per il rispetto dei forestieri. Leggi benevole anche verso i propri nemici. L’anno sabbatico (= anno di riposo) per i poveri. Le tre grandi feste agricole ebraiche di pellegrinaggio: azzimi, (Pasqua), mietitura (Pentecoste), raccolto (tende). Vengono descritti, ma come profezia, i confini raggiunti dagli ebrei al tempo di Salomone (950 a.C.). Di qui si conclude che il testo fu scritto durante o dopo il regno di Salomone.

Per concludere … Es 32-34: rottura e rinnovamento Alleanza: vitello d’oro Es 35-40: costruzione del Santuario