La letteratura italiana del Trecento

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Transcript della presentazione:

La letteratura italiana del Trecento 1. La situazione storica

L’Alto Medioevo frequenti interventi dell’Impero Federico I Barbarossa e i comuni dell’Italia settentrionale Legnano 1176 vittoria della Lega lombarda guelfi (per il papa e per le autonomie comunali) ghibellini (interessi imperiali) Duecento: rare le calate di imperatori Enrico VII di Lussemburgo nel 1312 Ludovico il Bavaro nel 1327-8 diminuiscono le minacce all’indipendenza

L’Italia nel 1300 30 marzo 1282: Vespri siciliani Palermo contro la dominazione angioina (re Carlo a Napoli) Pietro III d’Aragona Genova contro Pisa, Firenze contro Pisa e Lucca a Roma: Orsini e Colonna bellum omnium contra omnes

Un universo policentrico 1309, sede pontificia ad Avignone ritorno definitivo nel 1377 guelfismo e ghibellinismo interessi di parte Marsilio da Padova: Defensor pacis la sovranità non deriva da Dio o dall’imperatore l’espressione e il risultato di un consorzio umano organizzato il comune

La popolazione paese densamente popolato insediamento umano molto fitto 7-9 milioni forte pressione sulla produzione della terra un’agricoltura di sussistenza cultura promiscua scarso sviluppo dell’allevamento disboscamenti indiscriminati la peste, nel 1348 profondi sconvolgimenti San Gimignano: riduzione di due terzi Firenze: un quarto di quella preesistente

Firenze Milano, Genova, Venezia nel Duecento un newcomer 1252 una moneta d’oro – il fiorino uno strumento monetario di altissimo pregio e prestigio nel mercato internazionale delle merci e dei capitali

Firenze l’industria tessile la bottega un unico mercante lanaiolo secondo le necessità del mercato concentrazione e razionalizzazione della produzione lavoro a domicilio mano d’opera salariata in grandi ateliers managers una conoscenza del mondo e degli uomini una consapevolezza delle loro risorse e possibilità

Firenze 1293, Ordinamenti di giustizia la nuova magistratura del Gonfaloniere della giustizia la vittoria del nuovo ordine borghese l’auto-governo cittadino una collettività operosa la civiltà comunale cittadina verso il 1300, al suo zenit un’organizzazione corporativa e di mestiere 1282, la riforma degli ordinamenti comunali i Priori delle Arti medie e maggiori gli arbitri della vita cittadina

La carta della catena

Giovanni Villani 100.000 abitanti 8.000-10.000 bambini 110 chiese e 30 ospedali 200 botteghe 70.000-80.000 pezze di panno 40 banche la compagnia dei Bardi 346 fattori in 25 filiali 50.000-60.000 fiasche di vino 4.000 vitelli 30.000 maiali 8.000-10.000 bambini tutti leggere e scrivere 1.000-1.500 anche l’algoritmo 350-600 in scuole di tipo superiore Giovanni Boccaccio e Franco Sacchetti alfabetizzazione e livello culturale eccezionale

La prima crisi 1327, la Banca degli Scali dichiara fallimento 1343, le Arti minori associate alla gestione della politica comunale la pestilenza del 1348 riduzione nella popolazione le masse diserediate immigrati del contado operai della lana tumulti dei Ciompi 19 luglio 1378 controffensiva del popolo grasso la debolezza militare il contado troppo ristretto le milizie mercenarie la protezione del regno angioino di Napoli dal 1330 in poi, per circa 40 anni

I luoghi di produzione letteraria eccezioni: la corte reale di Napoli il soglio pontificio a Roma l’Italia centrale e settentrionale