LE FASI DELLO SVILUPPO 1945 - 2000 Corso di Politica Economica (7 CFU) Sviluppo e Cooperazione internazionale A.A. 2017-2018 Prof.ssa Cristina Brasili LE FASI DELLO SVILUPPO 1945 - 2000
LE FASI DELLO SVILUPPO 1945-2000 Ricostruzione (1945-1950) Gli anni del rapido sviluppo economico (1951-1973) Rapida crescita economica e degli investimenti (1950-1963) Ristrutturazione, conflitto sociale, decentramento produttivo e rallentamento nella crescita (1964-1973) Crisi energetica, instabilità, internazionalizzazione, rallentamento dello sviluppo (1974-2000)
PERIODO DELLA RICOSTRUZIONE (1945-1949) Nel 1949 si raggiungono i livelli produttivi del 1938-39 Importanti aiuti stranieri Amministrazione alleata (1945-47) circa 1.900 milioni $ Piano Marshall (1947-1951) circa 1.300 milioni $ Approvazione della costituzione (1947): Economia mista (mercato e intervento pubblico) Apertura economica e liberalizzazione scambi Iniziative USA (FMI, GATT, OECD) Il grado di apertura dal 13% (1950) al 26% (1992)
PERIODO DELLA RICOSTRUZIONE (1945-1949) Eventi politici Rottura governi di unità nazionale (De Gasperi 1947) Scissione socialista e scissione sindacale (48-49) Predominio politico DC (fino al 1962-63) Bibliografia di riferimento Daneo Camillo, “La politica economica della ricostruzione”, Einaudi, 1975 Saraceno Pasquale, “Ricostruzione e pianificazione 1943-1948”, Laterza, 1969 Barucci Piero, “Ricostruzione, pianificazione, Mezzogiorno. La politica economica in Italia dal 1945 al 1955”, il Mulino, 1978
UNA VERSIONE STILIZZATA DEL PROCESSO DI SVILUPPO (EINAUDI) Sui motivi più importanti che inducono al risparmio cfr. Einaudi (1941) e (1949), pp 264-80
UNA VERSIONE STILIZZATA DELLA VISIONE DI VALLETTA Combinazione di Sviluppo delle esportazioni e Politiche keynesiane
L’ITALIA DELLA RIFORMA AGRARIA (1950 - 1960)
LOTTE AGRARIE 1919 -1920
PERIODO DEL RAPIDO SVILUPPO ECONOMICO (1950-1963) Sviluppo economico rapido e stabile Favorito da: Forza lavoro disoccupata Bassi salari di partenza Importare e/o imitare tecnologia Rimesse emigranti e turismo Prezzi declinanti delle materie prime Crescita del mercato interno Beni di consumo durevoli (auto, elettrodomestici) Crescita delle esportazioni Crescita degli investimenti a carattere estensivo aumento capacità produttiva
Il rallentamento tendenziale della crescita (1950-2004) Ritmo di crescita dell’economia italiana nel secondo dopoguerra (tassi di variazione medi annui, prezzi costanti) PIL in PPA PIL pro-capite Investim. Lordi 1950-73 5,6 4,9 6,6 1973-2004 2,1 1,9 1,4 1950-63 6,4 5,8 9,3 1963-73 4,4 3,8 3,4 1973-90 2,8 2,4 1,5 1990-2004 1,3
UNA VERSIONE STILIZZATA DEL MODELLO DI LEWIS-KINDLEBERGER Settori tradizionali: agricoltura e terziario non capitalistica Settori moderni: industria e terziario moderno Ipotesi restrittive: Salari unitari fissi (Lewis) o con bassa dinamica rispetto alla produttività (Kindleberger) I profitti vengono reinvestiti Le tecniche non mutano e comunque non sono labor saving Non vi sono strozzature allo sviluppo
a - Offerta di lavoro elastica IL MODELLO DI LEWIS (1954) ADATTATO PER L’ITALIA DA KINDLEBERGER (1967) s a l r i d’ s a l r i d’ d S’ d w’ h’ h w w h h’ S d’ d’ d d e e’ Occupazione e e’ Occupazione a - Offerta di lavoro elastica b - Offerta di lavoro illimitatamente elastica dd =domanda di lavoro al tempo 0 d’d’=domanda di lavoro al tempo 1 w =salario unitario SS =offerta di lavoro (esempio a) wh =offerta di lavoro (esempio b) e =occupazione
Critiche I salari reali sono aumentati IL MODELLO DI LEWIS (1954) ADATTATO PER L’ITALIA DA KINDLEBERGER (1967) Critiche I salari reali sono aumentati (più della produttività solo nel 1960-62 e 1970-75) II profitti non sempre vengono reinvestiti (nelle economie aperte spesso aumentano le importazioni) L’introduzione di nuove tecnologie può non fare aumentare l’occupazione (si rompe l’equazione >investimenti >occupazione) Parziale verità Il forte afflusso di manodopera dai settori tradizionali rallenta la dinamica dei salari reali
Rottura del circolo virtuoso dello sviluppo nel 1962-63 Fine eccedenze di manodopera Aumento dei salari, maggiori costi , minori profitti Fuga dei capitali (caduta delle Borse)
UNA RICOSTRUZIONE DEL MODELLO DI VERA LUTZ IL MODELLO
UNA RICOSTRUZIONE DEL MODELLO DI VERA LUTZ RIMEDI POSSIBILI (PER VERA LUTZ) RIMEDI INVECE TENTATI DAL GOVERNO ITALIANO DEL PERIODO
UNA RAPPRESENTAZIONE STILIZZATA DELLO SCHEMA EXPORT - LED (GRAZIANI) Invest. + moltipl. Economie di scala IPOTESI: - La maggior domanda non genera inflazione CRITICA: - Si sottovaluta la crescita della domanda interna - Azione dello Stato
Per Nardozzi il modello di Graziani pone troppo l’accento sulle esportazioni. Lo schema interpretativo proposto da Nardozzi riguarda l’intero periodo 1951-2003 Pone l’accento sulla pressione esercitata dalla concorrenza sulle capacità imprenditoriali del Paese
UNA RAPPRESENTAZIONE SEMPLIFICATA DELLO SCHEMA INTERPRETATIVO DI NAPOLEONI
Rendita fondiaria nella speculazione edilizia UNA RAPPRESENTAZIONE SEMPLIFICATA DELLO SCHEMA INTERPRETATIVO DI NAPOLEONI CRISI DEL 1963 - 4: Poco risparmio nel periodo precedente Rendita fondiaria nella speculazione edilizia -Investimenti male utilizzati: molta edilizia, opere pubbliche poco redditizie, agricoltura (riforma agraria) SOLUZIONI: - Lotta alle rendite - Programmazione per la riforma dei servizi collettivi - Blocco dei produttori contro: (1) rendita fondiaria ed edilizia; (2) lavoro improduttivo (terziario pubblico,…)
Spostamenti nella popolazione: ALCUNE POSSIBILI PREMESSE E SPIEGAZIONI DELLO SVILUPPO NEL PERIODO 1950-63 Spostamenti nella popolazione: Emigrazione e rimesse degli emigrati Spostamenti al Nord con passaggio da sottoccupazione a occupazione in settori trainanti ad alta produttività (agr ind) Esodo dalle campagne verso le città (aumento della domanda interna e del settore delle costruzioni) Contribuito delle migrazioni interne sviluppo dei settori più dinamici e rivolti verso l’estero (alta produttività ,profitti e salari) sviluppo dei settori delle costruzioni e abitazioni a forte impatto locale e interno
Ristrutturazione industriale PERIODO DELLA RISTRUTTURAZIONE ,CONFLITTO SOCIALE , DECENTRAMENTO PRODUTTIVO (1964-1973) Ristrutturazione industriale Calo del tasso di crescita degli investimenti Investimenti intensivi Conflitto sociale “Autunno caldo” del 1969 Decentramento produttivo
Internazionalizzazione delle economie PERIODO DELLA CRISI ENERGETICA, INSTABILITÀ, INTERNAZIONALIZZAZIONE RALLENTAMENTO DELLO SVILUPPO ECONOMICO (1974-95) Internazionalizzazione delle economie Riduzione del controllo nazionale sulla politica economica Riduzione di capacità di previsione, controllo e stabilizzazione Crisi energetiche (1973-1979) Instabilità dei cambi (1971-73) Svalutazione - inflazione – svalutazione Il debito pubblico
Il modello neocorporativo PRECONDIZIONE Lo stato si schiera un poco a favore del lavoro, per riequilibrare i rapporti di forza fra capitale e lavoro
Da studiare: Politica economica- Valli (2005). Paragrafo 4. 12 Da studiare: Politica economica- Valli (2005) Paragrafo 4.12 Paragrafi 5.1, 5..2, 5.3, 5.4, 5.5 Politica economica volume I– Valli (1998) Cap. 13 e paragrafi 14.1, 14.2, 14.3, 14.4, 14.5 e 15.5